Il mastro birraio Espedito Alfarano, ideatore del progetto “Riscattarsi con gusto”, ha enfatizzato l’importanza di offrire opportunità lavorative concrete ai detenuti, come dimostra l’assunzione di Cosimo al termine del suo percorso formativo. Il successo del progetto si riflette anche nella crescente domanda commerciale per la birra Cozzara, che promette un futuro promettente per l’iniziativa. Il progetto del birrificio nel carcere di Taranto è un’iniziativa che unisce la produzione di birra artigianale alla formazione e al reinserimento sociale dei detenuti. Inaugurato il 3 novembre di 2 anni fa, il progetto è stato presentato come un’opportunità per i detenuti di imparare un mestiere e di contribuire attivamente alla società. I detenuti partecipano a un percorso di formazione che li coinvolge nella produzione e mescita di birra artigianale a km zero, utilizzando anche pane recuperato che altrimenti sarebbe scartato. Questa iniziativa non solo fornisce competenze lavorative, ma offre anche una prospettiva di lavoro post-detenzione, riducendo il rischio di recidiva. Il direttore della struttura penitenziaria, Luciano Mellone, e il birraio Espedito Alfarano, hanno sottolineato l’importanza di creare opportunità lavorative all’interno del carcere, che possono estendersi anche dopo il termine della pena. Il progetto ha già visto la realizzazione di una birra chiara con gradazione alcolica modesta, che si distingue per i suoi profumi e sapori unici. Questa iniziativa rappresenta una storia di riscatto e speranza, dimostrando come il cibo e la gastronomia possano diventare strumenti di trasformazione sociale anche dietro le sbarre.
Qual’è il vostro prodotto di punta?
Tra i prodotti di punta abbiamo la birra Cozzara che è un prodotto distintivo del progetto del birrificio nel carcere di Taranto. Questa birra artigianale è realizzata con ingredienti locali, tra cui l’acqua di cottura delle cozze e il pepe rosa, che riflettono il forte legame con la città di Taranto. La Cozzara è stata descritta come una birra che profuma di mare, offrendo un’esperienza gustativa unica e speziata. Il progetto, oltre a produrre la Cozzara, ha permesso ai detenuti di acquisire competenze preziose nella produzione di birra, contribuendo al loro reinserimento sociale e lavorativo. Cosimo, uno dei detenuti coinvolti, ha espresso il suo apprezzamento per il progetto, sottolineando come il lavoro e la formazione ricevuti gli abbiano fornito una nuova prospettiva di vita.