MICHELE MAFFEI nasce ad Avellino il 23 Agosto del 1984. Attore, regista, performer, mimo e mangiafuoco. Si forma in canto fin da giovanissimo con diversi insegnanti tra cui l’artista e cantante Marina Bruno. Si diploma in regia e sceneggiatura a Napoli presso l’Accademia PHCam nel 2012. Tra il 2012 e il 2013 inizia la sua avventura nel mondo dello spettacolo e lavora a stretto contatto con il maestro Franco Musella, partecipando a progetti che intrecciano musica, moda e teatro. Sono questi gli anni di una forte discussione con tante realtà televisive e cinematografiche. Nel 2014 la curiosità di Michele si concentra soprattutto nel mondo del teatro sperimentale, che da vita in lui ad un’investigazione profonda. Inizia così lo studio intenso su Marina Abramovic dando forma ad un’analisi di ricerca e avanguardi sul modo di vedere il teatro. La performance è una costruzione mentale e fisica nella quale bisogna entrare, di fronte a un pubblico, in un specifico tempo e luogo. Dal 2015 al 2016 si lascia affascinare dall’arte circense, ed inizia a studiare la tecnica del mangiafuoco, vari studi lo portano alla visione di una nuova forma di intrattenimento. Inizia così a lavorare anche come artista di strada, proponendo varie performance come il mimo, la figurazione, il mangiafuoco la statua vivente. In quegli anni partecipa come attore protagonista alla serie televisiva “I giorni romani” una produzione di Tele A di Napoli e successivamente fonda la compagnia teatrale Miro Performers. Nel 2019, collabora con l’attore salernitano Antonello De Rosa, precedentemente premiato dal maestro Camilleri. Due, gli spettacoli importanti, “Nozze di sangue” e “La Lupa”. Ne’ “La Lupa” con il ruolo da protagonista recita faccia a faccia con la attrice cinematografica Nadia Rinaldi. Alla fine del 2019 entra collabora con la Compagnia Stabile del Teatro di Caserta, dove interpreta il ruolo principale nello spettacolo “O figlio e Masaniello”. Tra il 2020 e il 2021 partecipa in molti programmi televisivi Mediaset. Negli stessi anni partecipa come figurazione ad una serie televisiva importante, “L’Amica geniale” seconda stagione. Tra il 2021 e il 2023 partecipa a numerose masterclass cinematografiche, gestito e rappresentato da un’agenzia leader per lo scouting e la gestione artistica di attori professionisti.
Quando è nata la passione per la recitazione?
Da piccolo, perchè esaminavo bambole e pupazzi, ascoltando musica, riuscivo a modificarli e trasformarli in burattini per usarli poi come teatro delle marionette. Avevo tante bambole, erano di mia sorella, ogni giorno gli cambiavo vestito, cambiavo la voce e cotruivo dialoghi fra di loro, usavo le lucine e il fumo dei cirini per simulare gli effetti scenici di un palco. Mi piaceva creare e fantasticare. Capii fin da subito che sarebbe stato il mio stile di vita.
Qualcosa o qualcuno che ti ha spinto verso questo mondo?
Curiosità ed istinto mi hanno spinto. Ringrazio mia sorella che fin da piccolo mi faceva ascoltare musica inglese ed internazione. Sono cresciuto a latte e U2, pane e Depeche Mode e frutta con The Cure. La passione e la voglia di fare arte, teatro e musica è aria che respiro.
Qual’è il tuo approccio alla costruzione di un personaggio?
Respirare, sentire ed ascoltare tutto ciò che vivo in quel momento. Ovviamente prendo il fulcro dal metodo Stanislaskij, maestro in tutto e per tutto. Evito il canovaccio in primis, il copione lo lascio da parte, cerco di studiare il periodo storico o se romanzato cerco di inventarlo, inventare su qualcosa ti porta ad avere nuove emozioni. Mi dedico a quello che ho intorno, penso e cerco di riassumere. Come respira, come cammina, come parla… E’ fantastico.
Cosa ti attrae di più nell’interpretare personaggi diversi?
La loro storia, o quello che hanno realmente cercato di vivere. I personaggi sono come le canzoni, ognuno ha la sua vicenda, la sua narrazione, le sue bugie, i suoi eventi, belli e meno belli. Si vive di questo. Cambiare personaggio è il pretesto per vivere nuove vite. Ogni personaggio ha una trama, solo a pensarlo ho l’adrenalina per tutto il viaggio, si perché per me lo spettacolo è un viaggio da vivere, in simbiosi con la realtà. Raccontare personaggi diversi è bere birra fredda in riva al mare con 40 gradi. Attenzione però, non a tutti piace la birra.
Qual’è stato il tuo ruolo preferito finora e perché ti è piaciuto così tanto?
Chri. Il mio ruolo preferito è stato Chri, nello spettacolo Fermati Chri! L’ultimo spettacolo portato in scena. Mi piace Chri proprio perché è l’ultimo. E’ la storia di un ragazzo che vuole avere successo a tutti i costi senza trascurare le difficoltà della vita, guardando la situazione attuale del mondo pieno di odio di guerre e di conflitti. Ogni mio ultimo ruolo è il mio ruolo preferito. Magari fino al prossimo progetto teatrale.
Hai avuto collaborazioni importanti? Quali e con chi?
Si ne ho avute parecchie. Sono stato anche a cena con diversi attori, attrici, cantanti e personaggi dello spettacolo. Me li tengo per me. Solo perché credo che nella vita le cose importanti sono quelle che non vediamo… Alla base di tutto, non solo della musica, teatro e spettacolo c’è il rispetto, l’amicizia e la sensibilità verso tutti. Spero solo in queste collaborazioni, al di la del nome stesso dell’artista.
Prossimi impegni?
Una tournee estiva, ricca di energia, calore e cultura.