GIUSEPPE RAMETTA

GIUSEPPE RAMETTA, meglio conosciuto come Giusirames, è una figura affascinante del mondo artistico e poetico di Siracusa. Nato il 7 gennaio 1974, Giusirames ha una laurea in Scienze Politiche dall’Università di Catania e una specializzazione come Ragioniere Programmatore. Ha arricchito la sua formazione con attestati in Guida Naturalistica e Responsabilità Tecnica per Siti Web, oltre ad acquisire competenze in grafica 2D e 3D. Innovatore nato, Giusirames ha creato la “Trazzera Magica dei Colori”, una tecnica unica che trasforma l’acqua in una superficie solida per dipingere, ritornando liquida al tocco. Questa tecnica si estende a vari altri liquidi come olio, vino, caffè e latte, creando sculture effimere e uniche. Utilizza una gamma di materiali e superfici, dai papiri di Siracusa alle tele, dipingendo con le dita e materiali di recupero, usando acrilici, acquerelli, tempera, e colori fosforescenti e fluorescenti. Le sue opere possono essere esplorate nella sua galleria online all’indirizzo giusirames.netsons.org. È anche attivo sui social media, con profili su Facebook come Peppe Rametta e Pagina Giusirames, e su Instagram come Giusirames e Peppe Rametta. Durante la sua carriera, ha partecipato a numerose mostre, ricevendo riconoscimenti come il Premio Michelangelo Buonarroti a Firenze e il Premio Sanremo Arti Visive. Le sue esposizioni hanno avuto luogo in posti prestigiosi come il Palazzo Duchi di Santo Stefano a Taormina e il Palazzo Ximenes a Firenze, oltre a esposizioni internazionali virtuali e fisiche. Tra le sue sperimentazioni più recenti durante il COVID, ha sviluppato una tecnica che incorpora AMUCHINA nei suoi medium, conferendo ai colori una “Luminosità Levigata”. Attualmente, sta esplorando l’uso del latte come base per le sue creazioni e ha creato fogli d’arte da erba secca, foglie e cenere. La sua arte e visione poetica sono fonte di ispirazione nel panorama artistico contemporaneo. Non c’è modo di non rimanere affascinati da un artista così poliedrico e innovativo.

La tua arte ha radici profonde nella cultura siciliana. Quanto è importante per te la tua terra d’origine e come si riflette nelle tue opere?

Amo tutto della mia terra, la natura, i colori, i luoghi, i profumi, cerco di inserirla nelle opere, amo curarmi mentalmente creando fiori astratti, fiori dall’universo, con i colori della mia Siracusa, della mia Sicilia. L’arte è nelle origini, nel cuore, nei sogni.

Descrivi te stesso come un’artista sperimentale. Quali tecniche o materiali innovativi hai utilizzato di recente e cosa ti affascina del processo sperimentale?

Voglio toccare confini nuovi, uscire dagli schemi, amo sperimentare. Scrivere una poesia dedicata al mare, sul mare stesso, solidificando un po’ della sua acqua. Giocare con i colori usando sostanze mai utilizzate in pittura. Creare le mie tele, da cotone grezzo, erba secca, foglie di agrumi, etc. Fantasia e messaggi nascosti…

Nelle tue opere, temi come la spiritualità e la natura sono centrali. Come riesci a bilanciare l’aspetto spirituale con quello visivo nei tuoi lavori?

La connessione è naturale, la natura è spiritualità, le sue forme, i colori, Dio è in ogni cosa e per chi scrive o dipinge o fa arte, è importante, credo che la sensibilità, la fantasia e la spiritualità siano le basi.

Hai partecipato a numerose mostre personali e collettive con grande successo. Qual è stata la mostra più significativa per te e perché?

La prima, mi ricorda la semplicità e l’inesperienza, l’ultima dove ho rivisto i miei amici.

Durante la pandemia hai iniziato a sperimentare con la tecnica dell’acqua su vetro. Come è nata questa idea e cosa ti ha permesso di esprimere artisticamente?

Volevo trasformare i colori in una fluidità extra, ho studiato l’arte Ebru o marmorizzazione, da lì idee di creare effetto sui colori, uso di amuchina per fare esplodere il colore e non farli mischiare tra loro. Il vetro da la giusta base al colore, ma è molto delicato.

Hai un forte legame con la poesia. In che modo la tua attività poetica influisce sulla tua produzione pittorica?

Ogni opera nasce da una poesia, ogni poesia da un opera, la poesia è l’anima dell’opera e l’opera è la sua rappresentazione fisica. Sensibilità…

Le tue opere esplorano anche la tridimensionalità e texture complesse. Come riesci a far coesistere elementi visivi e tattili nelle tue creazioni?

Con eccesso di fantasia, desiderio di creare opere in rilievo, su superfici che diano fortissimi messaggi all’osservatore. Sculture di carta ad acqua, giocare con la creazione delle opere ma avere fisso il sogno di come si desiderano, studiare effetti e rischiare anche fallimenti.

La tua esperienza con tecniche antiche come l’affresco ti ha portato a combinare tradizione e contemporaneità. Come interpreti questo incontro tra passato e presente nella tua arte?

Dal passato nasce il presente e si sogna il futuro. Io oggi amo creare materiali come opere, solidificare l’acqua, specie quella marina è stato fantastico, usare la cenere, il latte, le foglie, creare opere astratte dal significato gioioso. Amo il contemporaneo sperimentale 

Tra le tue influenze citi il simbolismo e la cultura siciliana. Cosa pensi renda il simbolismo un linguaggio potente nell’arte contemporanea?

Il simbolismo è la primissima forma d’arte, dai graffiti ai primi segni, ancora oggi si può comunicare tantissimo con un simbolo, una breve poesia, i colori… Messaggi profondi nascosti nei materiali usati, nei simboli usati, lasciano riflettere sentimenti e ragione.

Progetti futuri?

Diploma all’istituto d’arte, sperimentare tantissimo, creare una galleria di arte “indigena” con uno spazio ampio per l’autismo.

Un commento su “GIUSEPPE RAMETTA

  1. Giuseppe è un grande artista, come persona anchè. Mi piaciano molto del tutto che lui fa con le colori. Sono quadri più meravigliosi. Molto buona l’intrivista.
    Marcia/ Brasil

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