DANIELE PINELLI in arte DP ART classe 1993 nato e cresciuto nelle Marche. Creo opere d’arte mirando sul riciclo. Fin da piccolo sono sempre stato appassionato dal mondo dell’artigianato, creare qualcosa con le mie mani mi ha sempre dato molta soddisfazione. Ormai sono anni che mi affascina il mondo della resina epossidica e la resina che utilizzo è di ottima qualità e certificata Atossica, questo mi aiuta a creare opere d’arte di lusso incastonando in essa splendide bottiglie. DP ART nasce da un sogno, creare qualcosa di unico e irreplaceable.
Cosa ti ha spinto a concentrarti sul riciclo come elemento centrale delle tue opere d’arte? Come scegli i materiali che utilizzi?
Ho sempre riciclato e penso che sia qualcosa di meraviglioso, perché ogni oggetto può avere una seconda vita. Come dico spesso, ciò che per qualcuno è spazzatura, per qualcun altro può essere un tesoro. Quello che non è più desiderato da una persona può essere apprezzato e amato da qualcun altro.
La resina epossidica è una parte fondamentale del tuo lavoro. Come hai scoperto questo materiale e cosa ti affascina di più nel suo utilizzo?
La resina è fondamentale nel mio lavoro. Ho scoperto questo materiale tanti anni fa, creando paraurti e impianti stereo per auto, scooter e ape car. Mi affascina perché è incredibilmente versatile: con la resina si possono creare oggetti resistenti, di ottima qualità e di grande impatto visivo.
Parli di creare opere d’arte di lusso incastonando bottiglie nella resina. Qual è il significato simbolico di questi elementi nelle tue creazioni?
Non mi concentro su un significato simbolico specifico. Sono un’anima libera, creo ciò che mi viene in mente al momento, seguendo l’ispirazione del momento.
Come riesci a bilanciare l’aspetto artistico e artigianale con l’impegno per il riciclo e la sostenibilità? Hai un’opera in particolare che rappresenta meglio il tuo stile o la tua filosofia?
Non ho un’opera in particolare che definisca il mio stile. In ogni creazione metto un pezzo di me stesso. Mi piace lavorare con colori accesi e fluo, creando opere fuori dagli schemi, appariscenti e uniche.
DP ART nasce da un sogno. Quali sono stati i passi più importanti per trasformare quel sogno in realtà?
Non ho ancora trasformato completamente il mio sogno in realtà. Per ora lo sto vivendo giorno per giorno, crescendo insieme a questo progetto che mi accompagna sempre.
Le Marche hanno avuto un ruolo nella tua crescita artistica? In che modo il territorio in cui sei nato e cresciuto ti ha influenzato?
Le Marche non hanno avuto un ruolo particolare nella mia crescita artistica. Penso che un artista cresca con le esperienze che vive, indipendentemente dal luogo in cui si trova.
L’artigianato è stato una passione fin da piccolo. C’è un ricordo o un momento specifico che ti ha fatto capire che volevi dedicarti a questa forma d’arte?
Non c’è un momento preciso, ma devo tutto a mio padre. Fin da piccolo mi ha insegnato tantissime cose, dagli attrezzi ai materiali. Ho sempre osservato e seguito il suo esempio. Credo fermamente che un buon maestro possa ispirare un grande artigiano, se si lavora con passione e amore. Come si dice: l’allievo supera il maestro.
La tua arte unisce tradizione artigianale e innovazione tecnologica con l’uso della resina. Come vedi il futuro dell’arte artigianale in questo contesto?
Penso che negli anni l’arte e il mondo della resina faranno un grande salto di qualità. I due ambiti si sposano benissimo e possono aprire nuove strade alla creatività.
I materiali che utilizzi sono certificati atossici e di alta qualità. Quanto è importante per te la sicurezza e la sostenibilità nel tuo processo creativo?
La sicurezza è al primo posto. Mi assicuro sempre che i materiali, la resina e gli attrezzi che utilizzo siano sicuri. Ad esempio, utilizzo legno MDF, che è ecologico perché fatto con materiali riciclati.
Quali sono le sfide maggiori che incontri nel creare opere con la resina e nel lavorare con il riciclo?
Ogni opera rappresenta una sfida, perché la resina è un materiale che richiede condizioni precise di temperatura e umidità. La sfida maggiore è evitare errori durante il processo di catalisi e rendere il pezzo riciclato davvero unico.
Cosa significa per te creare qualcosa di “unico e irreplicabile”? Come riesci a trasmettere questa unicità nelle tue opere?
L’unicità nasce dal processo stesso: ogni volta che rompo una bottiglia o aggiungo colore alla resina, ottengo qualcosa di diverso. Gli effetti e le forme che si creano non sono mai uguali. È questo che rende ogni pezzo irripetibile.
Hai collaborato con altri artisti o artigiani? Se sì, come queste esperienze hanno influenzato il tuo lavoro?
Ho collaborato con diverse aziende, soprattutto di profumi e gin. È sempre un’esperienza gratificante, vedere aziende che apprezzano la tua arte e si affidano a te per creare qualcosa di unico.
C’è un artista o un artigiano che ti ha ispirato particolarmente nel tuo percorso creativo?
Non ho una figura specifica che mi abbia ispirato, ma prendo spunto da tutto ciò che mi circonda.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri per DP ART? Hai in mente nuovi progetti o tecniche che vorresti sperimentare?
Il mio obiettivo è far diventare DP ART un vero e proprio lavoro. Per quanto riguarda nuovi progetti e tecniche, vedremo in futuro. Si impara facendo esperienza e non si smette mai di crescere.
Come il pubblico reagisce alle tue opere? C’è un commento o un’esperienza con un cliente che ti ha colpito particolarmente?
Un’esperienza molto bella è stata qualche mese fa, durante una mostra collettiva a Milano. Era la mia prima mostra, e all’apertura la mia opera è stata subito acquistata. È stato emozionante ricevere complimenti da persone esperte che fanno arte da anni. Anche i clienti che mi scrivono per dirmi quanto apprezzano una mia opera mi riempiono il cuore di gioia.
Se dovessi spiegare il tuo lavoro per la prima volta, quali tre parole useresti per descriverlo?
Arte, passione, riciclo.