CINZIA GIORGIO, nata a Venosa, è una scrittrice, saggista e docente di grande rilievo nel panorama culturale italiano. Laureata in Lettere Moderne presso l’Università Federico II di Napoli e in Lingue all’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente di Roma, si è specializzata in Women’s Studies e Storia, completando parte dei suoi studi all’estero. Nel 2002 ha vinto una borsa di studio della Fondazione Bellonci per il progetto di ricerca “Narrare la storia: dal documento al racconto”. È dottore di ricerca in Culture e Letterature Comparate presso l’Università di Roma Tre e attualmente insegna presso l’Università degli Studi di Palermo, nell’ambito del Master in Editoria. Autrice prolifica, Cinzia pubblica regolarmente articoli su storia e arte per riviste specializzate, oltre a scrivere romanzi, saggi, pièce teatrali e recensioni. I suoi romanzi, incentrati su tematiche femminili e di genere, sono editi da prestigiose case editrici come Newton Compton e Rizzoli. Tra i suoi successi spiccano i best-seller La Collezionista di libri proibiti e I migliori anni, che hanno conquistato i primi posti delle classifiche di narrativa contemporanea nazionale, rimanendo tra i più venduti per settimane consecutive. Dal 2023 è tra i critici televisivi della trasmissione Mille e un Libro di Gigi Marzullo, in onda su RaiUno. È inoltre direttrice editoriale di Pink Magazine Italia, rivista online nata nel 2015, dedicata ad attualità e cultura. Cinzia è anche creatrice del podcast Endora, disponibile su Spotify e su YouTube, dove esplora argomenti legati a libri, editoria e diritti delle donne. Richiesta spesso come relatrice per lezioni, seminari e corsi di scrittura creativa in Italia e all’estero, Cinzia Giorgio rappresenta una voce autorevole e appassionata nel dibattito culturale e letterario contemporaneo.
Quali esperienze personali o storiche ti hanno ispirata a scrivere La collezionista di libri proibiti e I migliori anni?
Per la Collezionista i miei studi di genere: avevo letto le lettere e i sonetti della poetessa veneziana Veronica Franco e mi ero innamorata del suo carisma. Inoltre, l’amore per i libri (e per la libertà di espressione) mi ha fatto avvicinare alla famosa e famigerata lista dei libri all’Indice. Per I migliori anni, invece, la “musa” è stata mia nonna, è la sua storia, le ho voluto rendere omaggio raccontando di lei.
Come scegli i temi femminili e di genere da esplorare nei tuoi libri?
Di solito sono ispirata dagli studi in cui mi immergo come ricercatrice e storica delle donne.
Cosa ti ha spinta a specializzarti in Women’s Studies e Storia?
Il professore con cui mi sono laureata, Romeo De Maio, un autentico genio.
Come integri il tuo lavoro accademico nella narrativa e nei saggi che scrivi?
Non faccio molta differenza tra i due lavori: passo la maggior parte del mio tempo immersa nei libri, nei documenti e faccio lezione. Una cosa è connaturata all’altra, per come la vivo io.
Qual è stata la sfida più grande durante la tua ricerca con la Fondazione Bellonci?
Raccogliere il materiale dal Giappone. La mia ricerca affrontava la visione del Rinascimento italiano attraverso gli occhi dei fumettisti occidentali e orientali.
Quali obiettivi avevi in mente quando hai fondato Pink Magazine Italia?
Di raccontare le storie di tutte le donne e raccontare i libri in modo insolito, diverso, originale. Siamo impegnate nella lotta contro stereotipi e pregiudizi, ma soprattutto vogliamo far sentire le altre donne meno sole nelle loro battaglie quotidiane. Siamo un collettivo femminista, che si auto-produce: non guadagnamo nulla, ma se ci vogliono sostenere, possono farlo cliccando sul link alla fine dei nostri articoli.
Come scegli i temi e gli articoli per la rivista? Ti ispiri a qualcosa in particolare?
Siamo una vera redazione, gli argomenti per gli articoli vengono scelti da tutte noi. A me spetta il compito di dirigere l’orchestra, ma ognuna ha piena libertà di esprimersi.
Cosa ti ha portata a creare il podcast Endora?
Sarò ripetitiva: l’amore per i libri e per la scrittura. E sono felice che Endora sia al primo posto su Spotify nel genere “scrittura”. Un traguardo che mi ha davvero emozionata.
Qual è stato il riscontro del pubblico sui temi che affronti, come i diritti delle donne?
Dipende, talvolta ti scontri con pregiudizi e stereotipi, duri a morire; altre volte, la maggior parte a dirla tutta, hai riscontri così positivi da commuoverti, da spingerti ad andare avanti.
Com’è stato entrare nel mondo della critica televisiva con Mille e un Libro?
Interessante.
Qual è il consiglio più importante che dai agli aspiranti scrittori?
Di leggere, leggere, leggere e ancora leggere senza sosta.
Quali errori noti più spesso nei nuovi autori che segui come editor o writing coach?
Più che errori, ingenuità, che però con studio e dedizione poi vengono risolte. Io credo molto nel talento dei giovani autori, alcuni di loro sono autentici geni rivoluzionari.
Stai lavorando a un nuovo romanzo o a qualche progetto particolare?
Sta per uscire il mio nuovo romanzo, a primavera inoltrata. È una novità assoluta in tutti i sensi, spero che piaccia, i miei lettori sono la mia vita e non voglio deluderli. Mai.
Ci sono temi o storie che ti piacerebbe affrontare e che ancora non hai esplorato?Tantissimi, troppi!
Descriviti in tre parole.
Pignola, ostinata, creativa.
Sogno nel cassetto?
Un film o una serie tv tratti da un mio romanzo. Sarebbe davvero un sogno che si avvera.