RENATO GAITA

RENATO GAITA

Nato a Foggia, Renato Gaita è laureato in Interior Design presso lo IED di Roma. Nel 2016 ha perfezionato le sue competenze frequentando il corso “Master Advanced Archviz” a cura di Angelo Ferretti, specializzandosi nella creazione di render di alta qualità. Per cinque anni ha lavorato come renderista presso uno studio di architettura, contribuendo alla progettazione di interni, masserie e bandi pubblici. Tra i suoi progetti più significativi, nel 2017 ha partecipato alla progettazione grafica della pista ciclabile che collega il ‘Nodo Intermodale’ all’aeroporto ‘Gino Lisa’ di Foggia. Nel 2018, insieme ai suoi colleghi, è stato premiato per il concorso di idee promosso dalla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia e dal Rotary Club “Umberto Giordano”. Attualmente opera nel settore delle energie rinnovabili, continuando a coltivare la passione per l’arte, trasmessa da suo padre e approfondita durante il suo percorso di studi. Questa passione rimane un pilastro della sua ispirazione e del suo approccio creativo.

Come il tuo background in interior design e rendering ha influenzato il tuo lavoro nel settore delle energie rinnovabili?
Come interior designer, ho sempre cercato di creare ambienti funzionali ed esteticamente adatti alla personalità del cliente. Con il tempo, ho compreso che le mie conoscenze, integrate con i principi delle energie rinnovabili, possono contribuire significativamente alla realizzazione di spazi sostenibili, efficienti e in armonia con l’ambiente. Non si tratta solo di estetica, ma di progettare ambienti a basso impatto ecologico, che sfruttino risorse naturali e rinnovabili senza compromettere comfort e funzionalità.

Ci sono progetti specifici nel tuo lavoro attuale che integrano design o creatività?
Con l’opportunità offerta dal Superbonus, ho avuto occasione di suggerire scelte estetiche per schermature solari e pitture acriliche per edifici. Inoltre, nel mio lavoro d’ufficio ho utilizzato programmi come Illustrator e Photoshop per presentare al meglio i risultati estetici finali delle facciate edili.

Quali sono stati i progetti di rendering o interior design più stimolanti nella tua carriera?
Un progetto particolarmente stimolante è stato “Masserie di Puglia”, nato dalla passione dei miei colleghi per valorizzare il territorio. Questo progetto ha portato anche alla pubblicazione del libro Masserie nella terra dei laghi e a iniziative di tutela e promozione architettonica, culturale e urbanistica. Personalmente, mi sono occupato della modellazione 3D, della renderizzazione e della post-produzione. A differenza degli appartamenti, questi progetti richiedevano molto più tempo e impegno.

Come vedi l’evoluzione delle tecniche di rendering nel settore dell’architettura?
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei software di grafica 3D e animazione sta già apportando significative migliorie. Permette di velocizzare il flusso di lavoro, riducendo tempi e complessità. Tuttavia, quando parliamo di AI text-to-image (per generare immagini da descrizioni testuali), si tratta di arte generativa più che di lavoro creativo, dato che non richiede decisioni autonome da parte dell’artista.

Qual è stato l’aspetto più gratificante del premio ottenuto nel 2018?
Il progetto riguardava il “Recupero e riqualificazione di un luogo della città storica di Foggia”, focalizzandosi sulle connessioni storiche: passaggi, scalinate, archi e piccoli slarghi. La sfida personale è stata rappresentare in modo realistico la piazza e le installazioni del progetto, affrontando le difficoltà delle scene esterne, come la luce solare e la modellazione degli edifici. La soddisfazione maggiore è stata vincere il premio e ricevere apprezzamenti anche da persone esterne.

In che modo tuo padre ha influenzato la tua passione per l’arte?
Mio padre, cultore di arte, mi portava spesso a eventi artistici. Uno dei ricordi più vividi è la visita alla Fiera del Levante di Bari, durante l’Expo Arte. Negli anni ‘90, senza l’accesso digitale odierno, si tendeva a collezionare riviste e libri, e sono cresciuto circondato dalla sua collezione. Anche mia madre ha contribuito, riconoscendo e incoraggiando il mio talento nel disegno creativo.

Trovi ancora il tempo per coltivare la tua passione per l’arte?
Da alcuni mesi mi sono avvicinato alla pittura, approfittando di uno spazio fisico a disposizione. È un’esperienza appagante e rigenerante, che mi permette di creare da zero con la sola compagnia di me stesso. Non escludo di esplorare altre attività artistiche in futuro.

Hai in mente progetti personali o collaborazioni per il futuro?
In futuro mi piacerebbe dedicarmi al design del prodotto, in particolare alla progettazione di sedie e tavoli. Questi oggetti mi stimolano sia per la varietà di forme che per il loro significato simbolico: uniscono le persone, sia in contesti lavorativi che familiari, rappresentando funzionalità e convivialità.

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