MITZI SIMONETTI

MITZI SIMONETTI

Mitzi Simonetti, nata e residente a Roma, è un’artista autodidatta che esplora con passione la complessità dell’universo femminile. Dopo aver approfondito la tecnica pittorica con il maestro Alessandro Marziano, ha sviluppato uno stile unico, caratterizzato da atmosfere intime ed emozionanti. I suoi dipinti celebrano la bellezza e la forza delle donne, affrontando temi come la solitudine, l’introspezione e la resilienza. Nel suo atelier romano, situato in via di Santa Giovanna d’Arco 10, Mitzi crea opere che fondono sensualità ed eleganza, evocando un fascino senza tempo. Attraverso una combinazione di colori vibranti, contrasti in bianco e nero e una profonda attenzione ai dettagli anatomici, i suoi lavori catturano lo sguardo e toccano il cuore di chi li osserva. Le opere di Mitzi Simonetti sono un invito a riflettere sull’essenza dell’essere umano, celebrando il connubio tra corpo e anima in una narrazione artistica unica.

Quali sono state le principali fonti di ispirazione che ti hanno portato a esplorare l’universo femminile nelle tue opere?

La mia ispirazione nasce dalla complessità e dalla forza delle donne. Mi affascina la capacità femminile di affrontare la solitudine, di trasformarla in introspezione e rinascita. Ogni donna porta con sé una storia unica, e cerco di raccontare queste emozioni e contraddizioni attraverso la mia pittura.

Come descriveresti il tuo percorso come artista autodidatta e quali sono state le sfide più grandi che hai affrontato?

Essere autodidatta è stato un viaggio di scoperta continua. Mi sono formata osservando, provando e sbagliando, senza paura di ricominciare. La sfida più grande è stata credere in me stessa e trovare il coraggio di mostrare la mia visione al mondo, in un contesto spesso competitivo e pieno di aspettative.

In che modo il tuo rapporto con il maestro Alessandro Marziano ha influenzato il tuo stile pittorico?

Alessandro Marziano mi ha aiutata a rafforzare la mia tecnica e a trovare una consapevolezza più profonda del mio linguaggio artistico. Grazie a lui ho imparato a bilanciare la mia istintività con una maggiore precisione nei dettagli, senza perdere l’intensità emotiva delle mie opere.

Qual è il messaggio principale che desideri trasmettere attraverso le tue opere?

Voglio rappresentare la donna nella sua essenza più autentica: la sua bellezza, la sua forza, la sua eleganza e sensualità, che si manifestano in ogni contesto della vita e della società. Attraverso le mie opere, desidero raccontare il suo mondo interiore, fatto di emozioni, introspezioni e contrasti, dove anche la solitudine diventa uno spazio di riflessione e rinascita, un momento in cui si rivela tutta la profondità e la resilienza dell’animo femminile.

C’è un’opera in particolare tra quelle che hai realizzato che ritieni rappresenti pienamente la tua visione artistica?

Sì, c’è un’opera che sento particolarmente vicina: “confinata solitudine”. questo è il titolo, lei, sola immersa in un’atmosfera sospesa tra luce e ombra. Racconta la lotta interiore, ma anche la forza  e la rinascita. È un’opera che sento rappresenti il mio messaggio più autentico.

Come scegli i temi e i soggetti dei tuoi dipinti? Sono ispirati da esperienze personali o da storie che hai ascoltato?

I temi nascono da una combinazione di esperienze personali e osservazioni del mondo che mi circonda. Spesso, una frase, un’immagine o una storia mi colpiscono e diventano il punto di partenza per un’opera.

Cosa rappresentano per te i contrasti tra colori vibranti e il bianco e nero che utilizzi nelle tue opere?

Il contrasto rappresenta il dualismo della vita: luce e ombra, gioia e dolore, forza e fragilità. Mi piace utilizzare questi elementi per creare un equilibrio visivo che rispecchi la complessità dell’animo umano.

Come vedi il ruolo dell’arte nella società contemporanea, soprattutto in relazione al tema della resilienza femminile?

L’arte ha il potere di sensibilizzare e di dare voce a temi spesso trascurati. Inoltre è fondamentale perché influenza profondamente la società, stabilendo parametri di bellezza che vanno oltre l’estetica, offrendo un messaggio interiore di emozioni, eleganza e profondità che guida il nostro modo di percepire e vivere il mondo.

Che tipo di emozioni o riflessioni speri di suscitare nel pubblico che osserva le tue opere?

Spero di toccare corde profonde, di far emergere empatia, introspezione e magari anche un senso di conforto. Voglio che chi guarda le mie opere si senta capito e connesso.

Quali progetti futuri hai per la tua carriera artistica? Hai in programma mostre o collaborazioni?

Sto lavorando a un progetto speciale che vedrà la luce il prossimo ottobre, intitolato Armonie visive. Si tratta di un elogio alla musica attraverso quadri ispirati agli strumenti ad archi, in un percorso artistico che non coinvolgerà anche lo scultore Giorgio Laveri e il maestro Leonardo de Amicis, e che sarà presentato in diverse città, partendo da Roma. Inoltre, ho in programma una mostra nella città di Cassino, presso una storica galleria d’arte, con il gallerista Cristiano Tomassi. Questa esposizione sarà dedicata alle mie donne: un viaggio nell’introspezione, nella solitudine e nella forza femminile, temi centrali del mio lavoro.”

Descriviti in tre parole.

Empatica, determinata, introspettiva.

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