Olya, artista di origine ucraina, vive in Italia da molti anni. Durante l’isolamento forzato della pandemia ha riscoperto la sua passione per il disegno e la pittura. Questo periodo di distacco dalle relazioni sociali le ha permesso di affrontare un’intensa auto-riflessione, facendo riaffiorare emozioni e sentimenti a lungo trascurati. Il suo percorso artistico definitivo ha inizio nel 2022, quando si trasferisce in Veneto. Qui partecipa a diverse mostre collettive e frequenta corsi per approfondire varie tecniche pittoriche, individuando nella pittura acrilica il suo principale mezzo di espressione. Attualmente vive a Pieve di Soligo, immersa nelle incantevoli “colline del prosecco”, patrimonio UNESCO, che le offrono continua ispirazione. La pittura è diventata la sua principale attività, consentendole di realizzare numerose opere e di affinare costantemente il suo stile, in una ricerca artistica in continua evoluzione. Le sue creazioni sono visibili sulla sua pagina Instagram, @olyasolare_art, e sul sito web www.olyasolare.com.
Cosa è l’arte per te?
L’arte per me è l’espressione dei propri desideri, dei pensieri, delle passioni e dei sentimenti. E’ la capacità di raccontare e condividere quello che sento o provo attraverso la pittura e le mie opere.
Cosa ti ha spinto a riprendere la pittura durante il periodo di isolamento?
In quel periodo ho finalmente avuto più tempo libero da dedicare alle miei passioni. Avevo un grande giardino tutto mio e isolato da altri dove potevo dipingere ascoltando solo i rumori della natura, il canto degli uccelli, i grilli e le cicale, il vento passare tra gli alberi, la pioggia.
In che modo le colline del prosecco influenzano il tuo processo creativo e la tua ispirazione?
Solo guardando bellissimi paesaggi mi viene voglia di creare. Spesso faccio le mie lunghe passeggiate per le colline e questa attività mi carica molto fisicamente e mentalmente. Mi vengono le idee per futuri quadri e su come gestire il mio negozio artistico. Adoro la natura e ho bisogno di vedere come cambiano i colori nell’avvicendarsi delle stagioni.
Quali emozioni o messaggi cerchi di trasmettere attraverso le tue opere?
Prima di tutto quando sto vivendo emozioni negative, oppure ho dei problemi da risolvere, o anche solo quando sto male fisicamente, non dipingo. Quindi le mie opere nascono quando sono carica e di buon umore. Ci tengo a trasmettere positività e armonia, benessere e bellezza.
C’è un artista o un movimento artistico che ha particolarmente influenzato il tuo stile?
Mi piacciono molto i pittori impressionisti. Adoro Monet e le sue ninfee, mi piacciono la mano frenetica e i colori di van Gogh. Tutta la pittura che ha fatto nascere l’arte contemporanea, da Van Gogh a Picasso, mi emoziona, mi incoraggia, e mi dà la libertà di movimento sulla tela e amore per colori vivaci e vibranti.
Come descriveresti il tuo percorso di crescita artistica dal 2022 a oggi?
Il mio percorso artistico si può rappresentare come una corsa a perdifiato, e più corro più ho la difficoltà di fermarmi. La pittura è diventata come l’aria da respirare: non riesco a non dipingere.
Qual è il significato dietro il tuo nome d’arte Solare?
Questo nome è come un secondo battesimo, me lo hanno dato i miei amici perché io vedevo lati positivi nelle persone e nelle situazioni vitali. Riuscivo sempre incoraggiare le persone a fare i cambiamenti, davo sempre appoggio morale. Così mi hanno chiamato Solare perché ero positiva, accogliente e protettiva.
C’è un’opera tra le tue creazioni che senti particolarmente vicina al tuo cuore? Perché?
Si, c’è una opera che mi dà un grande gioia e mi riporta indietro nel tempo, a quando avevo 10 anni. Nel 1991, qualche anno dopo la caduta del muro di Berlino, ho visto per la prima volta “Le avventure di Zio Paperone”. Sono rimasta affascinata dalle capacita espressive che questi disegnatori davano ai loro personaggi , incantata dai loro animaletti che con grande delicatezza rappresentavano tutte le sfumature, i pregi e i difetti di noi esseri umani. Mi è rimasta particolarmente impressa la gioia che emanava Scrooge McDuck mentre si tuffava nelle monete d’oro. Qualche mese fa ho realizzato per prima volta questa scena su tela in stile pop art, facendo esplodere i colori intorno a Paperone gaudente, e ne sono rimasta entusiasta. Questo entusiasmo deve aver colpito anche i miei follower perché, tra le tante, è sempre l’opera più visualizzata e ne ho prodotte e vendute diverse versioni provando ogni volta un grandissimo piacere che evidentemente emerge dalla tele.
Come vedi la tua arte evolversi nei prossimi anni? Hai nuovi progetti o sperimentazioni in mente?
Vorrei creare più paesaggi astratti. Mi piace molto aggiungere diversi materiali nella composizione. Quindi i miei futuri progetti saranno: esperimenti con i colori di diversa consistenza e le paste modellanti di varie granature.
Qual è stata la reazione del pubblico alle tue opere e come interagisci con chi le osserva?
Grazie alla reazione del pubblico io continuo a dipingere e concentrarmi sullo stile pop art. Ho sempre avuto un riscontro positivo dalle persone che osservavano la mia arte. Di solito ascolto molto attentamente quello che dicono e cerco di non interrompere una persona che osserva emozionalmente le mie opere. A volte racconto come è stato creato il dipinto, che materiali uso, cosa rappresenta.
I tuoi colori preferiti e perché?
Per ora il mio colore preferito è il nero. I miei dipinti sono pieni di colori sgargianti e quando alla fine aggiungo il bordo nero intorno la tela o una ombra nera mi sembra che l’opera prenda la vita.
Sogno nel cassetto?
Avere una villetta in mezzo alle colline con tanto verde intorno e un grande studio pieno di luce! Mi piace lavorare a casa o, nella bella stagione, nel giardino, sentire attorno solo la natura, tanto silenzio e tranquillità. Avere quindi un mio “rifugio”, un ambiente familiare dove posso diventare ancora più produttiva artisticamente, attorniata dai miei cari e coccolata dal mio cane.






