LUIGI PERONE

LUIGI PERONE

Luigi nasce a Borgomanero (NO) il 18 gennaio 1994 e attualmente vive in Puglia, nella provincia di Bari. Fin da giovane ha coltivato una passione per l’arte e la pittura, che inizialmente considerava un semplice passatempo. Con il tempo, questa passione è cresciuta fino a diventare una parte fondamentale della sua vita e della sua espressione personale. La sua tecnica si basa prevalentemente sull’uso della vernice acrilica, spesso combinata con acquerelli e grafite, per creare opere dal forte impatto visivo. Il suo stile si distingue per la rappresentazione di figure femminili, caratterizzate da un raffinato contrasto tra il bianco e nero dei soggetti e la vivacità degli sfondi colorati. Non avendo ancora esposto le sue opere in una galleria fisica, Luigi utilizza Instagram come principale vetrina per il suo lavoro, condividendo non solo le opere finite, ma anche i processi creativi che le portano alla luce. Attraverso i social media, riesce a interagire con un pubblico sempre più ampio, raccontando la sua evoluzione artistica e sperimentando nuove tecniche e idee. Luigi continua a esplorare il suo percorso artistico con entusiasmo e dedizione, con l’obiettivo di affinare sempre più il suo stile e, chissà, magari un giorno portare le sue opere anche all’interno di spazi espositivi fisici.

Cos’è l’arte per te?

Per me l’arte è generare emozioni. La cosa che più mi affascina dell’arte è la sua capacità di ispirare e connettere le persone, a prescindere da chi siano o da dove provengano. Sono molto legato al concetto per cui l’arte genera arte, e cerco di applicarlo personalmente attraverso i miei lavori.

Cosa ti ha spinto a iniziare a dipingere? C’è stato un momento particolare che ha segnato questa passione?

La mia è una passione che inizia con il disegno a matita, che coltivo sin dall’adolescenza, e con il quale mi diletto tutt’ora. Nonostante amassi ciò che facevo, una parte di me sentiva un crescente bisogno di dare sfogo alla creatività in un modo diverso, senza però riuscire a dargli una forma concreta. Fu un regalo di Natale da parte di mio zio a permettermi di trovare un nuovo stimolo. Si trattava di un piccolo kit per principianti con tanto tele, di acrilici e pennelli; alcuni mesi dopo, su una di quelle tele realizzai il mio primo dipinto.

Quali artisti o movimenti artistici ti hanno influenzato maggiormente?

Ho sempre avuto una fascinazione per l’Art Nouveau. Adoro non solo il modo in cui viene raffigurata la femminilità nelle opere di artisti come Alphonse Mucha e Gustav Klimt, ma soprattutto la maniera in cui le loro raffigurazioni vengono valorizzate attraverso l’uso composizioni floreali, geometriche o astratte. Questo rapporto sinergico tra figura e sfondo è ciò che io stesso ricerco quando lavoro ad un’opera.

Cosa rappresentano per te le figure femminili nelle tue opere? Hanno un significato particolare?

Ho incominciato a dipingere figure femminili inizialmente per una ragione puramente estetica. L’eleganza, la sensualità, la delicatezza o la forza sono solo alcuni esempi di ciò che mi trasmettono i volti e i corpi di tali figure, e rappresentano anche il motivo per cui ne sono così innamorato. A un livello più profondo credo che dipingere la femminilità, declinata nelle sue molteplici sfaccettature, permetta alla parte più profonda e sensibile di me stesso, affine alla sfera femminile, di esprimersi. In quest’ottica penso che il significato delle mie opere debba essere lasciato alla sensibilità di chiunque le osservi, visto che il processo che mi porta a crearle è più legato ad una mia intima esigenza creativa che ad un esercizio di comunicazione diretto.

Come scegli i colori degli sfondi? C’è un criterio specifico o segui l’ispirazione del momento?

A volte c’è un criterio, quando intendo esprimere concetti più immediati legati al soggetto del dipinto (ad esempio il rosso per la sensualità/erotismo, o colori più freddi e tenui per dare un senso di purezza), altre volte seguo semplicemente l’ispirazione del momento; tuttavia, anche in questo caso cerco di usare colori complementari o comunque lavoro per mantenere un’armonia cromatica che interagisca coerentemente con la figura rappresentata.

Hai mai pensato di esporre in una galleria fisica in futuro? Se sì, dove ti piacerebbe farlo?

Non nego che la cosa mi farebbe piacere, tuttavia non ho ancora trovato lo slancio per fare questo passo. Probabilmente è perché, avendo sempre usato esclusivamente i social network come vetrina, ho sempre visto le gallerie fisiche in qualche modo distanti dal modo in cui ho sempre interagito col mondo dell’arte. Un’esperienza che sicuramente vorrei fare in un prossimo futuro è affittare uno spazio espositivo per conto mio dove esporre le mie opere, anche perché, nonostante sia fortemente legato al mondo digitale, sono convinto che nessuna immagine possa essere paragonata alla visione di un’opera dal vivo.

Quanto tempo impieghi in media per completare un’opera? Qual è la fase più impegnativa del tuo processo creativo?

Impiego molto tempo per la realizzazione di un’opera, in media mi occorrono 2 mesi, questo perchè non sempre riesco a conciliare il lavoro con il tempo libero, finendo per non dedicare il tempo che vorrei a questa mia passione. La fase più impegnativa del mio processo creativo è creare lo sfondo di un quadro, sia per quanto riguarda la ricerca di un’idea sia per la sua realizzazione pratica. Ciò che rende molto laborioso questo step è l’assenza di punti di riferimento data la natura astratta degli sfondi.

Instagram è la tua vetrina principale: come pensi che i social media abbiano influenzato il tuo percorso artistico?

Instagram mi ha permesso di scoprire artisti contemporanei (Jeremy Mann, David Cheifetz, Soey Milk, Michele Petrelli, Izumi Kogahara per citarne alcuni) che sono stati ciò che ha influenzato e stimolato maggiormente la mia arte. Avere una galleria digitale a portata di mano, da cui prendere ispirazione e nella quale poter esporre i propri lavori, ha per me da sempre un valore inestimabile.

Hai mai realizzato opere su commissione? Se sì, come vivi il rapporto tra la tua creatività e le richieste dei clienti?

Mi è capitato un paio di volte, ma ho sentito di perdere qualcosa nel processo creativo. Non mi sentivo a mio agio a lavorare a qualcosa che non provenisse da me, ma ritengo che sia stata comunque un’esperienza utile a capire a che modalità di lavoro sono più affine. Non escludo di riprovarci in futuro, per adesso però preferisco dipingere senza limiti imposti da persone esterne.

C’è una tecnica o uno stile che vorresti sperimentare in futuro?

Mi piacerebbe sperimentare gli acquerelli su lavori più figurativi. In passato, infatti, mi è capitato di utilizzarli più in maniera astratta, soprattutto nel decorare gli sfondi di alcuni disegni a matita. Per adesso però preferisco rimanere focalizzato sull’uso degli acrilici, tecnica con la quali sento di avere ancora molto da affinare e sperimentare.

Quali sono i tuoi obiettivi artistici nei prossimi anni? Hai progetti particolari in mente?

Come ho detto anche sopra, vorrei affittare uno spazio per inizia ad esporre dal vivo le mie opere, ma anche provare ad ampliare il mio bacino d’utenza qui sui social. Un po’ per mia natura, sono sempre stato portato a fare poca pubblicità alla mia arte. Diciamo che mi ritengo più bravo a dipingere che a promuovere ciò che faccio, ma sto cercando di migliorare anche in questo aspetto.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *