ALESSANDRA LUNA PAPARELLI

Sono Alessandra Luna Paparelli, Microfono d’Oro 2024, speaker e conduttrice radiofonica professionista. Sono nata il 22 agosto con la luna piena (nella notte tra il 21 ed il 22) sotto il segno del Leone. Amo il Sole ma anche l’oscurità della Luna, che è poi il mio secondo nome di Battesimo; provengo dalle radio romane e attualmente conduco su RID968 Radio Incontro Donna (sono alla seconda stagione) un programma di politica ed attualità ogni venerdì dalle 15 alle 17 dal titolo “Rid a confronto”: ospiti politici in studio (Roma Capitale, Municipi, Regione Lazio, Camera e Senato), giornalisti, direttori di quotidiani, agenzie e riviste; associazioni varie.  Ho scritto in questi anni su varie riviste e settimanali (Sprea Editore, Coniglio Editore, Cairo Editore) e da un anno collaboro con la prestigiosa rivista di arte e cultura Artribune, online e in edicola.  A gennaio saranno 25 anni di radio, la mia vita, la mia forza. Ho due cagnoline e una gatta che amo come figlie, Milka, Maya e Rosetta; sono mamma di Valerio, il più grande dono della mia vita, un ragazzo di 21 anni il quale a sua volta vuole diventare un giornalista, un docente, studia Storia all’Università La Sapienza. Conduco uno stile di vita molto semplice, mi piacciono l’empatia, la sensibilità nelle persone, la qualità, la grinta, il senso degli affetti e della famiglia. Ascolto rock e prog da sempre, cantautorato e jazz, la musica offre quel contatto importante con se stessi. Amo moltissimo gli animali, sono vegetariana da tanti anni. Ho sempre pensato che chi non ama gli animali non ami neanche le persone… Il mio motto “Non avevo niente, ho avuto la radio”. 

Cos’è per te la radio?

La radio è per me vita, è una scatola magica, è “teatro” della mente, ha accorciato fin dalla sua nascita la distanza tra le persone. Non è solo un potente mezzo di comunicazione attivo (la tv è passiva, a mio gusto) è il mezzo che mi ha permesso di ricevere e dare emozioni, creare dei contenuti che spero siano apprezzati. Devo tutto al padre di mio figlio, Vanni Maddalon, che è stato mio marito e che purtroppo non c’è più. Mi ha insegnato ad amare questo straordinario mezzo, a scoprirne fascino e valore, a viverlo dall’interno, a trasformarlo da passione in professione. Vanni era una voce nota dell’etere romana, uno speaker e conduttore molto seguito ed amato.

25 anni di radio sono un traguardo straordinario! Qual è stato il momento più significativo della tua carriera radiofonica?

Quando sono entrata per la prima volta in un’emittente, quella in cui lavorava Vanni e l’ho visto all’opera, compagnia di notti insonni e sport di giorno; ho provato grande emozione, ho sentito che da passione la radio sarebbe diventata anche il mio destino. Ho due momenti nel cuore: la sua lunghissima diretta, nella notte in cui è morto Papa Giovanni Paolo II e la prima volta che è toccato a me stare al microfono… l’attimo prima che partisse la sigla e si accendesse la luce rossa “on air”

Il tuo programma “Rid a confronto” affronta temi complessi come politica e attualità. Come riesci a mantenere il dibattito interessante e accessibile per il pubblico?

RID968 Radio Incontro Donna è una nota realtà romana-regionale molto interessante, viva, di grande ulteriore potenzialità. Per quanto riguarda la trasmissione che conduco, “Rid a confronto”, credo siano importanti semplicità, empatia, emozione nel rivolgersi intimamente e privatamente con qualcuno all’ascolto. Cerco di parlare insieme agli ospiti in studio con un linguaggio semplice ed accessibile, anche durante le interviste più complesse. Un linguaggio sincero sui contenuti con qualunque ospite, sui temi più difficili.

Collabori con Artribune, una rivista prestigiosa. C’è un articolo o un tema che hai trattato di cui sei particolarmente orgogliosa?

E’ una storica pregiata rivista di cultura ed arte, molto curata. Personalmente, mi occupo di intervistare soprattutto autori e autrici di romanzi, libri. Ognuno di loro ha lasciato qualcosa di prezioso nella mia anima”

La tua connessione con la Luna sembra profonda e simbolica. Come influisce questo legame sulla tua creatività e sul tuo modo di condurre i programmi?

Come il sole, anche la luna per me è importante. Influisce molto sul mio umore e stato d’animo.Mi piace pensare che quando la sera guardo la luna sia la stessa che grandi artisti, pensatori, filosofi, letterati hanno guardato e che oggi altrettante milioni di persone guardano contemporaneamente.

Essendo vegetariana e amante degli animali, pensi che il tuo stile di vita abbia influenzato il tuo modo di comunicare e connetterti con gli ascoltatori?

Non mangiare carne come non indossare pellicce è una decisione che ho preso molti anni fa. La vivo privatamente. Penso che più con le parole, siano i comportamenti e lo stile di vita a parlare. Non impongo niente a nessuno. Mi auguro che il nostro futuro sia sempre più green, maggiormente attento e rispettoso verso la dignità degli animali.  

La musica è una parte importante della tua vita. C’è una canzone, un album o un artista che consideri una fonte costante di ispirazione?

La musica è una parte importante della mia vita. Sicuramente un artista che continua ad ispirarmi è Fabrizio De Andrè. Sono stata influenzata dai testi di De Andrè e Guccini, vere poesie.

Come speaker e conduttrice, hai influenzato tante persone. Qual è il messaggio che speri di trasmettere al pubblico attraverso il tuo lavoro?

Non mi ritengo una influencer e non voglio esserlo. Non appartengo neanche alla generazione dei content creator; oggi i content creator si specializzano talvolta in un settore particolare oppure declinano i propri contenuti attraverso diverse modalità e stili; io amo parlare dentro ad un microfono, spero di trasmettere ogni giorno contenuti, semplicità, emozioni, occasioni di riflessione e confronto facendo informazione semplice e diretta, svolgendo al meglio il mio lavoro.

Tuo figlio Valerio sembra seguire le tue orme nel mondo dell’informazione. Che consiglio gli daresti per affrontare questa carriera?

Coltivare passioni, essere grato, felice di quello che è. Mio figlio ha scelto di studiare Storia all’Università perché “senza conoscere il nostro passato non possiamo né vivere né capire presente e futuro”, è quello che ripete spesso e concordo con lui. Studia Storia con grande passione, fa quello che ama. Penso abbia intenzione di diventare un docente ma anche di pubblicare su riviste di settore, specializzandosi in Storia e Geopolitica. Non ho consigli da dargli tranne quello di coltivare i suoi interessi, di costruire la professione che ama, viverla intensamente, fare qualcosa che lo appassioni sempre. E’ l’unica strada per serenità, consapevolezza.

Hai lavorato in radio, scritto per riviste e collaborato con diversi media. C’è un altro campo della comunicazione che ti piacerebbe esplorare in futuro?

Proseguirò in radio finchè l’entusiasmo mi sosterrà. Sto tentando la via di un romanzo, dedicando ogni sforzo, non so quanto ci vorrà ma ho un’esigenza da tirare fuori, sento il bisogno di cimentarmi per la prima volta con la scrittura narrativa. Ho un bisogno sordo dentro che devo tirare fuori e lo posso fare solo scrivendo. Per rispondere correttamente alla domanda, mi affascina l’intelligenza artificiale;non so ancora cosa significhi concretamente per la nostra società: sicuramente l’IA porterà nuovi impulsi, cambiamenti rivoluzionari nel funzionamento dell’economia, della società, della scuola, della musica, risorse umane più giuste ma mi auguro che l’essenza di ciò che ci rende umani rimarrà invariata.

Il tuo motto, “Non avevo niente, ho avuto la radio”, è molto potente. Se potessi tornare indietro nel tempo, cosa diresti alla Alessandra agli inizi della sua carriera?

Direi ad Alessandra giovane e giovanissima di avere più coraggio per affrontare questo mestiere; le direi di prendere quel paio di treni importanti lasciati andare e di chiedere aiuto. Per il resto, sono serena del mio percorso, grata.

Descriviti in tre parole:

Sono tenace, orgogliosa, empatica.

Sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe trasmettere per la prima volta in vita mia su un network nazionale.  

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