ALICE SANTORO splendida sognatrice, trasfigura la realtà in metafisici progetti grafico-pittorici. Nell’estate del 2022, allucinata dalle realizzazioni pittoriche del maestro Ernesto Gennaro Solferino si è lasciata coinvolgere, condividendo tematiche psicopedagogiche illusorie. Le sue forme non forme, costellate da gesti semplici o arcani, producono atmosfere di sublime ideale formale. Partecipa a numerose esposizioni e rassegne di carattere nazionale, tra le tante ricordiamo: 2022 -Esposizione collettiva “Il Rosario della Chiesa del Cristo”, Brindisi; -Nel Trentino presso la Fiera di Longarone; -Collettiva presso Palazzo Albrizzi Capello, Venezia. 2023 -Collettiva “L’abbraccio delle donne”, Villa Castelli. 2024 -Collettiva “Donne in luce” presso il Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, Roma; -Collettiva Omaggio a Picasso”, Sala espositiva “La Casaccia”. , Francavilla Fontana; – “Metamorphosis”, Torino. Mostra Personale Palazzo Granafei Nervegna (Brindisi) “Il viaggio dell’anima” luglio 2024.
“..Ogni artista è uomo o donna del proprio tempo, del proprio luogo. Sono spugne imbevute del loro contesto, del loro vissuto e allo stesso tempo specchio di tutto questo. Sono interpreti che ci parlano del mondo visto attraverso i propri occhi e al contempo, ci danno modo di spiare al loro interno. Ma partendo da questo assunto, è altrettanto vero che nell’arte di Alice Santoro tutto questo è ancora più visibile e palese. Le opere presenti in questa esposizio-ne, sono l’autobiografia della pittrice, autoritratti della stessa intenta ad affrontare il proprio viaggio, di crescita artistica e spirituale. Un viaggio attraverso il dolore e la perdita, per poi evolversi e riplasmarsi, per gioire del momento e poi ricominciare. Il viaggio della vita quindi, della sua vita, dove è protagonista assoluta e muove i propri passi all’interno di ogni tela, con le sembianze di un essere antropomorfo, ma mai troppo definito o caratterizzato perchè pronto a cambiare ed evolvere. Le opere della Santoro si propongono con fare quasi espressionista, in ambienti spesso metafisici ma dalla marcata propensione alla moderna grafica o illustrazione, ricche di un simbolismo traboccante e onnipresente.” Carlo Solferino
Cosa ti ha ispirato a trasfigurare la realtà in progetti grafico-pittorici? Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere con le tue opere?
Sono stata ispirata dalla mia realtà quotidiana in un mio periodo di difficoltà emotiva nel 2022, proprio in quell’anno ho iniziato il mio viaggio di introspezione più profondo e ho incominciato a dipingere.
Come hai incontrato e deciso di collaborare con Ernesto Gennaro Solferino? In che modo questa collaborazione ha influenzato la tua visione artistica?
Ho incontrato il Maestro Ernesto Gennaro Solferino in una sua collettiva di pittura nell’associazione culturale e pittorica la Casaccia di Francavilla Fontana, successivamente sono stata ricoverata in un ospedale psichiatrico e due settimane dopo passeggiando per Francavilla Fontana, lo incontrai (non a caso) e in quell’istante è come se l’universo me lo avesse messo sul mio cammino, il Maestro Solferino mi ha insegnato molto non solo al livello tecnico grafico-pittorico, ma soprattutto nel riconoscere molti aspetti di me stessa e del mondo e farmeli accogliere con felicità, lui mi ha insegnato ad amare la conoscenza e ad amare la vita nonostante tutto.
Le tue opere esplorano temi psicopedagogici illusori. Cosa ti ha spinto ad approfondire questi argomenti e come si traducono nelle tue creazioni?
In verità non li conoscevo,la mia pittura è molto intuitiva non ha nulla di logico,ma quando dipingo lascio trasportare dalle emozioni e dai sentimenti, e,spontaneamente, dipingo ciò che vedo nella mia e nelle anime delle persone che mi colpiscono.
Le tue “forme non forme” evocano atmosfere metafisiche. Quali sono i tuoi riferimenti artistici o culturali principali in questo campo?
Ho incominciato a dipingere da autodidatta,il marito di mio madre anche lui un’artista…notò un mio interesse molto profondo nell’arte e così mi lasciò dei colori acrilici, delle tavolette di legno e tutto il materiale…non ho dei riferimenti artistici o culturali, mi lascio guidare dalla mia anima.
La tua mostra personale “Il viaggio dell’anima” sembra evocare un percorso interiore. Come descriveresti questo viaggio? Quali emozioni o esperienze hai voluto rappresentare?
Si è il mio percorso interiore,ed è un viaggio di dolore,amore,rabbia,cura (per me l’arte è stata la mia terapia) e tante sfumature della mia vita e della vita,ovviamente guardando le mie opere poi ognuno vedrà ciò che in quel momento ha dentro.
Partecipi a molte esposizioni collettive e personali. Quale evento espositivo ti ha emozionato di più e perché?
L’ evento che mi ha emozionato di più è stata mia prima mostra personale a Brindisi, anche perché è, casualmente, avvenuta a distanza di due anni precisa dal periodo più brutto e costruttivo della mia vita. Inoltre mi ha emozionato emozionato vedere le reazioni della gente che osservava i miei dipinti, e vedere anche la commozione che le pervadeva. Penso che la soddisfazione più bella dell’arte è quando una persona si commuove davanti un’opera.
Come percepisci il rapporto tra le tue opere e il pubblico? Hai ricevuto feedback che ti hanno particolarmente colpito o ispirato?
La maggior parte di coloro che ammirano le mie opere le hanno definite: strani, bizzarri, e ad alcuni hanno suscitato un senso di libertà, ad altri rabbia e dolore e felicità. Un ricordo indelebile è stata la visita di una coppia di visitatori sardi, che sono venuti a vedere le mie opere a Brindisi al palazzo Nervegna, quando sono entrati hanno detto che i miei dipinti gli hanno suscitato tristezza ed in quel momento gli ho chiesto il perché,la loro risposta è stata che 2 ore prima avevano vissuto una brutta situazione quindi sono arrivati alla mostra con uno stato d’animo incupito, la mia risposta è stata che la meraviglia e la magia dell’arte è anche questa,il fatto di trasmettere emozioni e personalmente parlando, quando guardo ora come ora i miei dipinti li osservo con gioia, perché quei momenti oscuri della vita vanno accolti con gratitudine.
Il titolo della collettiva “Donne in luce” sembra particolarmente significativo. Come rappresenti la figura femminile nelle tue opere?
L’evento donne in luce 2024 è un evento dedicato alla festa della donna, la figura femminile delle mie opere è libera, forte ma anche con sfumature fragili.
Le tue opere sembrano connettere la semplicità dei gesti con un’idea di sublime formale. Da dove nasce questa ricerca estetica?
La mia non è una ricerca estetica ma è l’istinto che mi guida in quelle forme e linee.
Qual è il ruolo della spiritualità o della filosofia nel tuo lavoro artistico? Si riflette in tutte le tue creazioni?
Il ruolo della spiritualità è alla base di ogni mia opera e in questo seguo gli antichi maestri del passato.
C’è un’opera o un progetto a cui sei particolarmente legata? Se sì, puoi raccontarci perché?
Sono legata a tutti i miei dipinti li considero come dei figli,fanno parte di me…ma bisogna anche saperli lasciare andare, come gli eventi del nostro passato.
Hai esposto in luoghi molto diversi, da Venezia a Torino, fino a Brindisi. Come adatti il tuo lavoro al contesto espositivo o alla città?
La maggior parte degli eventi sono arrivati per sincronicità, non mi sono messa alla ricerca.
Il 2024 sembra un anno particolarmente importante per te. Quali sono i tuoi obiettivi futuri e dove immagini di portare la tua arte nei prossimi anni?
I miei obbiettivi futuri sono quelli di continuare a dipingere e spero di poter viaggiare e poter far vedere le mie opere in giro per il mondo. Inoltre sto facendo un corso per arte terapeuta che mi permetterà di aiutare, attraverso l’arte chi ne avrà bisogno.
Come ti prepari emotivamente e tecnicamente per una mostra personale come quella di Palazzo Granafei Nervegna?
Alla mostra al Palazzo Granafei Nervegna ho avuto dei collaboratori e li ringrazio ancora per avermi dato l’opportunità di esporre, dal punto di vista emotivo ero abbastanza tranquilla nel vivermi il presente ed il momento.
C’è un sogno che vorresti realizzare nel tuo percorso artistico? Una città, un museo o un progetto che vorresti raggiungere?
Il mio sogno è quello di raggiungere, attraverso le mie opere, il cuore delle persone ed esporli e farli conoscere il più possibile.