AMBRA NAZIFI

AMBRA NAZIFI

Ambra Nazifi, nasce il 30 gennaio 1998 a Ronciglione. Svolge gli studi universitari presso l’Università di Architettura Sapienza a Roma. Fin dall’età di tredici anni, nel 2011, ha intrapreso un percorso di formazione artistica seguendo corsi di pittura e disegno, unendo così la passione per l’arte alla sua crescita personale e accademica. Durante questi anni formativi, ha avuto l’opportunità di esporre alcune delle sue opere in mostre, iniziando così a condividere la sua visione artistica con il pubblico. -Dal 15 al 19 giugno del 2024, ha partecipato alla Milano Art & Fashion Week, con PassepARTout Unconventional Gallery. Riceve il 3 ottobre 2024 per il premio OT presso il Senato della Repubblica con la mia opera “Fly Away” -Dal 16 al 20 novembre presso l’Expo di Ferrara per la 2o biennale della creatività.

Cos’è per te l’arte?

L’arte per me è il mio posto sicuro, il mio rifugio, posso dire che la vedo più come una cura in certi casi. Mi è vicina e con essa riesco a evadere dalla mia realtà. L’artista è una persona diversa
che percepisce la realtà in modo differente dagli altri attraverso la sua sensibilità, e con le proprie opere riesce a suscitare emozioni in chi la guarda.

In che modo la tua formazione in architettura ha influenzato la tua espressione artistica?

Per me l’architettura e la pittura si intrecciano tra di loro. Sicuramente gli studi architettonici hanno influenzato alcune delle mie opere in ambito di prospettiva e di utilizzo di elementi, ma posso dire che hanno anche una grande influenza dei miei studi classici, ad esempio l’utilizzo di elementi come il velo, le ali o i titoli.

C’è un filo conduttore o un tema ricorrente nelle tue opere?

Le mie opere sono molto legate tra loro, rappresentano la voglia di rinascere, di cambiamento, quindi di una trasformazione interiore. Parlando ad esempio di una mia opera intitolata “Dalle Crepe”, racconta proprio come ci si disfa delle crepe per trovare la propria forza e trasformarla in
crescita personale; anche attraverso la rappresentazione in questo caso dei fiori di loto, simboleggiano l’inizio di un nuovo percorso. Nelle mie opere come si può vedere c’è molto l’utilizzo di elementi naturali, che danno questo senso di spiritualità e di forza.

Puoi raccontarci di più sull’opera “Fly Away” e sul significato che ha per te?

Sono molto legata a questa opera, ha dato il via al mio cambiamento sia personale che anche in ambito artistico. Come sta a significare il titolo, e soprattutto dalle ali ho avuto un cambio emotivo, una voglia di “volare via” alla ricerca della mia indipendenza, il voler sentirmi libera, la voglia di realizzare i miei sogni, di cercare di trovare altri orizzonti altrove.

Come vivi l’esperienza di partecipare a eventi internazionali come la Milano Art & Fashion Week o la Biennale della Creatività di Ferrara?

Sono state delle esperienze che mi hanno fatto crescere molto. La Milano Art & Fashion Week, è stato il primo salto che volevo fare da un po’, il voler esporre in un’altra città come Milano, il confrontarmi con altre realtà, con altri artisti. Avevo già esposto i miei quadri in passato ma ina mbienti più piccoli. Queste esperienze come anche la Biennale della Creatività di Ferrara, mi hanno dato la possibilità di cercare di più in me stessa.

Ci sono artisti o movimenti artistici che hanno influenzato il tuo stile e il tuo approccio alla pittura e al disegno?

Naturalmente si, in particolare Frida Kahlo. Lei è la mia artista preferita. Ho sempre visto Frida come un’artista piena di pàthos, nelle sue opere traspare molto il suo mondo interiore, il suo essere vera, per la sua forza e il fatto di rappresentare la donna come indipendente e forte anche se può essere distrutta emotivamente. Ho cercato molto di studiare anche le prospettive e i soggetti e gli elementi che caratterizzano il
Cinquecento.

Qual è il tuo processo creativo? Parti da un’idea chiara o lasci che il lavoro prenda forma
spontaneamente?

Mi lascio sopraffare dalle emozioni. Tutto parte da dentro e piano piano cerco di dargli forma con uno schizzo. L’idea messa poi sulla tela, prende forma nel corso dell’elaborazione e nel mentre qualcosa può cambiare dall’idea iniziale, quindi alle volte l’opera può subire delle trasformazioni.

Quale materiale o tecnica preferisci utilizzare nelle tue opere e perché?

La mia tecnica preferita è la pittura a olio. Mi piace come questa tecnica una volta asciutti, i colori impastati con l’olio garantiscono una lunga durata. Nella mie opere ho sempre mixato la pittura a olio con l’uso della spatola, utilizzando in alcune l’uso delle foglie d’oro.

Hai un’opera a cui sei particolarmente legata? Se sì, perché?

In realtà sono legata a due opere. La prima è “Fly Away”, come ho parlato precedentemente, la seconda è “Stages of love”. Questa è un’opera diversa dalle altre. È un’opera che rappresenta forza e indipendenza. Racconta in modo un po’ astratto quelle che sono le fasi dell’amore. Un amore finito, caratterizzato da una bufera di emozioni negative. Ma che poi con il passare del tempo, ritrovi te stessa e ti senti più forte di prima e più consapevole di te. È realizzato con la pittura a olio e l’utilizzo della spatola, con la predominanza del colore rosso acceso che sottolinea la passione, l’ardore e la forza al tempo stesso.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi artistici? Hai in mente nuove mostre o progetti da realizzare?

Certo che si. La mia ambizione è molto grande, vorrei continuare a esporre le mie opere, creare nuovi quadri con molta voglia di sperimentare, cercando di crescere come artista, e di rimanere fedele al mio stile. Ho in mente nuovi progetti e mostre da effettuare.

Descriviti in tre colori.

Un colore che mi potrebbe rappresentare soprattutto è il blu. È un colore elettrico, un colore che rappresenta il cambiamento, la libertà, la voglia di pensare fuori dagli schemi. Il rosso perché secondo me non è un colore che rappresenta esclusivamente la passione ma la forza che uno ha dentro di sé. E infine io direi il verde come simbolo di crescita personale e speranza nell’ambito artistico.

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