ANDREA VISAGGIO

Andrea Visaggio, in arte Robadiandreh, nato e cresciuto a Bari, è un giovane graphic designer di 21 anni. La sua passione per l’arte e il design lo ha portato a specializzarsi nella creazione di poster che celebrano la bellezza e la cultura della sua città natale. Attraverso l’uso di colori vivaci e una grande attenzione ai dettagli, Andrea riesce a catturare l’essenza della vita barese in ogni sua opera, condividendo con il mondo l’amore per la sua città.

Puoi raccontarci qualche aneddoto o momento significativo che ha influenzato il tuo stile artistico?

Dopo essermi diplomato, all’età di diciotto anni, sono partito in Irlanda per conto di un progetto Erasmus. Lì ho lavorato per otto mesi in uno dei più quotati ristoranti di Galway e, sempre lì, come disse un famoso comico pugliese, “Madre terra Italia cominciava a farsi sentire”. Nonostante avverta un particolare legame con l’Irlanda, e abbia vissuto alcune tra le migliori esperienze della mia vita, sento che questa mia avventura all’estero abbia fortemente contribuito alla valorizzazione del mio luogo natio e, oltretutto, il mio stile artistico.

Quali sono gli elementi della vita barese che più ti piace rappresentare nelle tue opere?

Il cibo! Adoro il cibo, adoro mangiare (forse si era già intuito dai miei lavori). Ogni volta che arriva l’ora del pranzo è sempre una festa per me. I panzerotti, il crudo di mare, le brasciole al sugo, le orecchiette! Penso sempre a quanto siamo fortunati a poter gustare ogni giorno le prelibatezze della nostra inimitabile cucina, con i suoi sapori autentici e le tradizioni culinarie che rendono ogni pasto un’esperienza unica e speciale. Ecco, ora ho fame…

Come scegli i colori e i dettagli per i tuoi poster? C’è un processo specifico che segui?

Ore e ore attaccato allo schermo del computer. A dirla tutta, molte volte non bastano neanche quelle. Per alcuni (come quello su San Nicola e sugli spaghetti all’assassina), ho impiegato anche più di una settimana. Per quanto riguarda il processo creativo, non è ho uno preciso. Pochi giorni fa mi trovavo a Ostuni con un amico. Stavo mangiando (che novità) le orecchiette al sugo e, proprio nel momento della scarpetta, ho pensato: cappero, potrei realizzarci un poster. Dunque, nascono così le mie opere!

Qual è stato il feedback più memorabile che hai ricevuto riguardo al tuo lavoro e come ti ha influenzato?

Quando Jane Baxter, una famosa cuoca britannica, mi ha contattato perché interessata ad acquistare i miei poster. Ora ne tiene tre – quello con la focaccia, quello con patate riso e cozze, e quello sugli spaghetti all’assassina – appesi sulla parete del suo ristorante a Kingsbridge, in Inghilterra. Questo riconoscimento non solo mi ha riempito di orgoglio, ma mi ha anche motivato a continuare il mio percorso da grafico, sapendo che i poster baresi possono essere apprezzati anche all’estero.

Quali sono le maggiori sfide che hai affrontato come giovane graphic designer e come le hai superate?

La mia sfida maggiore è stata capire cosa volessi effettivamente dal mondo della grafica. All’inizio, creavo manifesti e progetti grafici senza avere un punto di riferimento chiaro. Passavo da un progetto all’altro senza nemmeno terminarli, proprio perché non avevo ancora trovato la giusta strada. Quasi non mi sentivo abbastanza rappresentato dai miei stessi lavori. Dopo qualche anno e un diploma in grafica e comunicazione, finalmente è arrivata l’idea che ha cambiato tutto. Da allora, ho trovato la mia direzione e ho iniziato a creare i poster baresi che oggi rappresentano la mia passione e il mio stile distintivo. Questa esperienza mi ha insegnato l’importanza della pazienza, della perseveranza e della ricerca continua della propria voce artistica.

C’è un’opera in particolare a cui sei più affezionato? Se sì, perché?

Il primo poster, quello che ha dato inizio a tutto. Lo stesso che ha come protagonista principale la mitica focaccia barese. Ricordo perfettamente com’è nato. L’idea di aprirmi una pagina Instagram che potesse abbracciare due temi così differenti fra loro, quali la grafica e la realtà barese, ancora non mi balzava per la testa. Ad ogni modo, qualcosa mi ha spinto a realizzarlo.

Come pensi che la tua arte possa contribuire a promuovere la cultura e la bellezza di Bari nel mondo?

I miei poster, che raffigurano ogni aspetto della realtà barese e pugliese, possono far conoscere il calore della nostra amata regione a chiunque li osservi, ovunque si trovi. Inoltre, collaborazioni con realtà locali e internazionali, come quella con Jane Baxter, dimostrano come l’arte possa attraversare confini e portare un pezzo della nostra cultura nelle case e nei luoghi di tutto il mondo. Attraverso le mie opere, spero di far innamorare le persone della mia città e della sua straordinaria bellezza, invitandole a scoprire e apprezzare tutto ciò che Bari e la Puglia hanno da offrire.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai intenzione di esplorare altri stili o tematiche?

Sicuramente non smetterò di esplorare nuovi stili grafici e di realizzare i poster baresi; e, perché no, potrei anche dedicarmi a quelli pugliesi! Tuttavia, ho una moltitudine di progetti in mente, una vera e propria marea di idee che vorrei realizzare (spoiler, i poster non sono strettamente collegati).  Anzi, a pensarci bene mi sorprende come riesca a gestire il tutto. Ma non c’è fretta, tempo al tempo.

Hai collaborato o ti piacerebbe collaborare con altri artisti o designer? Se sì, con chi e perché?

Tutt’ora collaboro con i PugliaGuys, che pur non lavorando nel mondo del design, promuovono il territorio pugliese in modo straordinario. Mi piacerebbe collaborare con i ragazzi di “Sii felice sei a Bari” perché adoro le loro installazioni; riescono a catturare l’essenza della città e a trasmettere un messaggio davvero positivo e coinvolgente. Inoltre, ammiro profondamente l’illustratrice barese Roberta Ranieri: i suoi lavori sono una simpatica fonte di ispirazione per me, con il loro stile unico e la capacità di raccontare storie attraverso immagini vibranti e dettagliate.

2 commenti a “ANDREA VISAGGIO

  1. Sono molto contento di vedere che dei ragazzi come Andrea Visaggio si cimentano a portare avanti anche graficamente, il ricordo delle abitudini regionali e territoriali , che molto probabilmente nel tempo potrebbero andare perse.Gli auguro davvero di fare tanta strada e di portare avanti il suo progetto.

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