ANGELICA RUBINO

ANGELICA RUBINO

Angelica nasce a Taranto nel 1993 e vive a Castellaneta. Fin da bambina coltiva una profonda passione per la lettura e la scrittura, iniziata all’età di sei anni e cresciuta nel tempo fino a trasformarsi in una vocazione. Dopo il diploma in Grafica Pubblicitaria conseguito nel 2012 presso l’Istituto “Mauro Perrone” di Castellaneta, intraprende un percorso nell’ambito della comunicazione e della scrittura creativa, frequentando anche un corso di sceneggiatura presso la scuola Spaziotempo di Bari. Il suo talento narrativo si fa presto notare: dal 2011 ad oggi colleziona premi, menzioni speciali e pubblicazioni in numerose antologie. Tra i riconoscimenti spiccano il secondo posto al Premio “Moica Arte” (2011), le menzioni per i concorsi “Accendi una stella” (2012) e “Antonio Bruni” (2016), e la pubblicazione costante dei suoi racconti in raccolte come Scarpetta rosa, Perle d’amore, Racconti pugliesi, Oceano di carta e Ritratti del Giappone. Nel 2023 conquista il primo posto al premio letterario MittAffett, confermando il suo stile sensibile, attento ai dettagli e capace di cogliere le sfumature emotive delle storie e dei personaggi. Oggi Angelica continua a scrivere con la stessa passione che l’ha accompagnata sin da piccola, intrecciando sogni, ricordi e creatività in ogni sua pagina.

Cos’è per te l’arte?

L’arte è un modo per esprimere un’emozione. Può essere un quadro, può essere un libro, una foto, un piatto culinario.

Ti ricordi il primo libro che ti ha fatto innamorare della lettura a sei anni? Cosa ti ha lasciato dentro?

Sì, lessi magnus il grande, la storia di un topolino! mi lasciò dentro una ventata di allegria.

Hai partecipato a tantissimi concorsi e raccolto premi e menzioni: c’è un riconoscimento che per te ha avuto un significato speciale, magari emotivo?

Per tanti anni mi sono classificata seconda, poi è arrivato il premio MittAffett nel 2023… sapevo di essere classificata, ma solo lì scopri di essere arrivata prima con un mio racconto sulla depressione! La location della premiazione era un castello in Puglia e nel tragitto mi si ruppero pure le scarpe…proprio come Cenerentola insomma! Fu una giornata divertente ed emozionante.

Nel tuo percorso c’è la grafica, la sceneggiatura, la narrativa… come convivono tutte queste anime creative dentro di te?

In realtà non convivono! Il diploma di grafica è stato un caso. Pur amando leggere il liceo non era per me, e tra esclusione fra i professionali il grafico pubblicitario era quello che mi ispirava di più! Ho continuato a coltivare la scrittura e nel tempo sono nate altre passioni. Magari domani scoprirò di amare surf, chi può dirlo?

Scrivere per te è più un’esigenza quotidiana o arriva a ondate, quando meno te lo aspetti?

Assolutamente a ondate, posso non scrivere niente per anni e avere l’ispirazione di colpo.

Hai scritto fiabe, racconti, testi narrativi… c’è un genere in cui ti senti più libera o che ti sfida di più?

Ho iniziato scrivendo racconti per bambini, sono passata all’opposto scrivendo libri erotici, thriller… ora sto tornando al primo amore

C’è un personaggio o una storia che hai scritto e che senti ancora vicino, come se vivesse accanto a te?

Amo tutti indifferentemente, come un genitore dovrebbe amare i propri figli.

Il primo posto al MittAffett 2023: come hai vissuto quella vittoria? Ti ha dato nuova spinta creativa?

Come già detto fu uno dei momenti più belli della mia vita. Tra l’altro il racconto vincitore lo scrissi in venti minuti scarsi. Eppure è arrivato al cuore della giuria il mio intento: la spinta contro la depressione può partire da piccole cose.  Non è da tutti vincere un primo premio tra migliaia di partecipanti, ma a volte me ne dimentico. Sono molto insicura, ma questo tanta gente non lo vede. Diciamo che quasi tutti hanno un’idea distorta di me, mi vedono o terribilmente sciocca o al contrario terribilmente macchiavellica.

Cosa ti fa capire che una storia che hai scritto è “finita”? Hai un tuo modo per dirle addio?

Quando inizio una storia so già come finirà dal principio. Man mano che scrivo mi vengono in mente le idee.

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