Angelo Barilari, classe 1967, autodidatta. Nato ad Acri (Italia meridionale) nel 1967, si è dedicato in giovane età al restauro di stucchi e dipinti negli antichi palazzi aristocratici della sua comunità di origine. Come molti suoi coetanei della regione Calabria, in giovane età è stato attratto dal Nord Italia per motivi professionali, dove ha continuato a sviluppare le competenze acquisite. La sua passione per la scultura in legno lo ha portato a frequentare diversi corsi di scultura. Dal 2005 al 2007 ha completato i corsi con il Maestro Giacomo Roncon, Accademia delle Belle Arti di Venezia. Che si tratti di sculture astratte o figurative, maschere o rilievi, ogni sua opera è unica e viene creata intagliando, cesellando o modellando il legno. Da 13 anni, presenta le sue sculture in legno uniche in occasione di mostre d’arte nazionali e internazionali.
Cos’è per te l’arte?
Per me l’arte è un’espressione libera e senza vincoli della mia anima, delle mie emozioni.
Cosa ti ha affascinato inizialmente della scultura in legno rispetto ad altri materiali?
Il legno è un materiale molto caldo e vivace che emana anche una forte energia. Amo anche le sfumature e le marezzature del legno, che danno vita all’opera.
Come hanno influenzato il tuo percorso artistico le tue esperienze nel restauro di stucchi e dipinti?
Le opere hanno gettato le basi per una visione artistica che ho fatto diventare la mia vocazione.
Qual è stato l’insegnamento più prezioso che hai ricevuto dal Maestro Giacomo Roncon durante i tuoi studi all’Accademia delle Belle Arti di Venezia?
Per me si trattava soprattutto di nozioni accademiche di base sul disegno e sulla lavorazione del legno.
Ci sono elementi della cultura calabrese che cerchi di integrare nelle tue sculture?
Incorporo elementi di un mondo antico, elementi della Magna Grecia, un grande patrimonio culturale.
Quando crei un’opera, preferisci seguire un’ispirazione improvvisa o pianifichi in dettaglio ogni fase?
A volte sono molto istintivo e spontaneo, altre volte un’idea o un pensiero si sviluppano in una nuova scultura che progetto nei minimi dettagli.
Le tue opere variano tra astratto, figurativo, maschere e rilievi: c’è uno stile che senti più vicino a te?
Lo stile che mi completa maggiormente e che mi corrisponde di più sono le sculture del mio periodo creativo più recente, opere contemporanee e minimaliste combinate con pietre semi-preziose e vetro di Murano.
Qual è stata la mostra o l’evento nazionale che ha significato di più per la tua carriera?
Cà dei Carraresi, una splendida location a Treviso, che è stata il mio trampolino di lancio anni fa e mi ha aperto la strada verso il mondo dell’arte.
Il legno è un materiale vivo, che continua a mutare nel tempo. Come gestisci questo aspetto nella conservazione delle tue opere?
Cerco di rendere le mie opere il più naturali possibile, ma le tratto con i materiali necessari per preservare la bellezza del legno.
Che ruolo gioca l’elemento simbolico nelle tue sculture? Ci sono simboli ricorrenti?
I simboli giocano un ruolo importante nelle mie sculture, soprattutto nell’ultima serie di sculture in cui ho incorporato sempre più simboli. I simboli trasmettono un messaggio nascosto e il cambiamento del mio spazio vitale ha cambiato anche il mio modo di lavorare e di vedere le cose.
Ci sono temi o messaggi particolari che vuoi trasmettere attraverso le tue opere?
Naturalmente lascio che nelle mie opere confluiscano anche influenze esterne, eventi mondani e personali, nonché emozioni personali. Messaggi che indicano, sottolineano ma anche ammoniscono.



Bravissimo scultore
Ho avuto modo di conoscere l’artista e di “ amalgamare” poesia e scultura per poi creare l’ispirazione che le sue opere trasmettevano alla mia penna.