CAMILLO PACE

Nato a Taranto il 7 maggio 1978, diplomato in contrabbasso presso il conservatorio “N.Rota” di Monopoli sotto la guida del M° Michele Cellaro e laureato in discipline musicali jazz, con specializzazione storico – musicologica presso il conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Ha conseguito un Master di I livello in “Organizzazione, gestione e produzione dell’opera lirica” presso il conservatorio G. Paisiello di Taranto, e un Master di II Livello in “Gestione dei Beni Culturali” presso l’Università degli studi “Link Campus University” di Roma. Come etnomusicologo ha condotto studi in due importanti paesi africani, Kenya e Sudafrica, questi studi si sono concretizzati in un prezioso libro che è stato discusso alla tesi finale di laurea con il titolo “Musica Tradizionale Africana”. Ha studiato Etnomusicologia presso l’università di Lecce con i professori Maurizio Agamennone e Gianfranco Salvatore; ha pubblicato un libro dal titolo “I sogni del giovane poeta martinese, Luigi Marinosci”: raccolta di liriche e biografie dello stesso Marinosci, poeta martinese dei primi anni dell’800. I suoi diversi studi classici lo vedono impegnato al fianco dei maestri di fama mondiale come: Franco Petracchi, Michele Cellaro, Giuseppe Ettorre, Armando Trovajoli, Biagio Putignani. In ambito jazz con i maestri: Giuseppe Bassi, Ares Tavolazzi, Erik Reed, Winton Marsalis, Rodney Whitaker. Tra i capisaldi del contrabbasso che hanno influenzato il suo modo di suonare troviamo Ray Brown, Christian Mcbride, Paul Chambers, Ron Carter, ecc. Ha svolto una ininterrotta ed intensa attività concertistica in ambito classico con formazioni cameristiche e orchestrali dirette da prestigiosi direttori d’orchestra e suonando con solisti classici di fama internazionale. Al suo attivo troviamo numerosi concerti per importanti Associazioni, Ambasciate e Festival italiani ed esteri; paesi che hanno ospitato i suoi concerti: Africa, Giappone, Cina, Thailandia, Spagna, Malta, Turchia, Inghilterra, Grecia, Francia, Bosnia, Stati Uniti, Russia, Norvegia, Croazia, Albania, Germania. Ha collaborato con diversi musicisti in campo nazionale e internazionale tra cui: Marcello Rosa, Eddie Palermo, Nico Morelli, Fabio Morgera, Dado Moroni, Antonio Faraò, Carlo Atti, Tiziana Ghiglioni, Martin Jaconbsen, Mathias Duplessy, Roberto Ottaviano, Gaetano Partipilo, Ettore Fioravanti, Mirko Signorile, Alessio Menconi, Ettore Carucci, Mark Inouye, Tom Kirkpatrick, Daniele Dall’omo, Daniella Firpo, Orchestra della Magna Grecia, Angelo Ruggiero, Miloud Oukili, Stochelo Rosenberg, Michael Rosen, Vittorino Curci, Sarah Jane Morris, Sakis Papadimitriou, Georgia Sylleou, Davide Santorsola, Javier Girotto, Marco Tamburini, Marco Sannini, Marco Zurzulo, Ludovic Beier, Mimmo Campanale, Luca Aquino, Daniele Sepe, Gianluigi Trovesi, Bruno Tommaso, Achille Succi, Paolo Fresu, Claudio Fasoli, Nichi Vendola, Tino Tracanna, Massimo Manzi, Roberto Gatto, Daniele Di Bonaventura, Gianni Ciardo, Michele Carrabba, Franco Cerri, Antonio Onorato, Fabrizio Bosso, Artur Miles, Orchestra del Settecento, Carol Sudhalter, Vincenzo Deluci, Gabin Dabirè, Orlando Johnson, Mia Cooper, Gino Sitson, Denis Tchangou, Gabriele Mirabassi, Bobby Mcferrin, Gabriele Semeraro, Mario Rosini, Tony Scott, Marcio Rangel, Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, Joe Pisto, Vince Pàstano, Antonello D’Urso, Ana Paula Lopes, Eugenio Bennato, Daniele Scannapieco, Susanna Stivali, Matthew Halsall, Tony Remy, Savino Zaba, Ettore Bassi, Salvatore Russo, Max Ionata, Dajana, Ron Pedrides, Joy Garrison, Erica Mou, Maria Pia De Vito, Phil Maturano, Rosalia de Souza, Kelly Joyce, Berardi Jazz Connection, Fido Guido, Alberto Dati, Mama Marjas, Iara Kelly, Paolo Angeli, Antonello Salis, Simona Bencini, Fabio Zeppetella, Bebo Ferra, Greg Burk, Robertinho De Paula, Ornella Vanoni, Gregory Porter, Stefano Di Battista, Tiago Nacarato, Màrio Lùcio, Tosca, Lucio Dalla, 99Posse, Ron, Folkabbestia. Ha insegnato presso la Saint Louis di Brindisi sede distaccata di Roma. É stato votato nel referendum “Musica Top Jazz 2009” nella categoria (miglior nuovo talento) e (strumentisti dell’anno, sezione Contrabbasso). Nel 2010 è stato premiato alla XIX edizione del Premio Internazionale di Cultura “Re Manfredi” città di Manfredonia per la musica jazz. Nel 2013 vince con il brano “E allora balla” il GRAND PRIX For the Music alla 51° edizione dell’International TourFilm Festival e lo SPECIAL AWARD For the Music Film con il brano “Il Viaggio” all’International TourFilm Festival della Croazia. Sempre nel 2013 partecipa alla 15° edizione dell’ International Circus Festival city of Latina come giurato della critica in qualità di musicista e cantante. Nel 2014 gli viene conferito il premio alla Musica alla II° edizione del “Premio Rococo’- Citta’ di Martina Franca” e nello stesso anno con il brano “Il Viaggio” gli viene assegnato il DIPLOMA alla 17° edizione dell’International TourFilm Festival della Croazia. Nel 2015 partecipa alla 17° edizione dell’ International Circus Festival come giurato della critica con Brigitta Boccoli nel ruolo di Presidente di Giuria e la regista ed attrice Vera Gemma con il musicista e cantautore Camillo Pace nel ruolo di Segretari. Con il gruppo T-Riot nel 2017 è stato primo in classifica i-Tunes nella top jazz in Finlandia, sempre nello stesso anno i T-Riot sono presenti nella classifica dei 10 top album di jazz Fm Londra. Con gli Apocalypse Trio nel 2018 è stato primo in classifica i-Tunes nella top jazz in Olanda. Nel 2018 gli viene conferito il “Premio Filippo D’Angiò” in qualità di musicista e compositore. Nel 2019 primo classificato per il “Premio Autori di Note” Città di Ceglie Messapica. Il 2021 lo vede vincitore del “Premio Mama Dunia” con il brano ‘Il Giardino di Arianna’ inserito nell’antologia << Se tu fossi Ginevra >>. La sua biografia appare nel libro di Agostino Convertino “La Serenissima Repubblica della Franca Martina”, Edizioni Nuove Proposte. Viene citato all’interno dei libri: “La città emergente” di Marco Greco ed. Brundisium.net; “Ho sognato Robert Johnson” del giornalista Marco Greco ed. Brundisium.net; “Armi, chitarre e zaini (una storia del sud)” sempre del giornalista Marco Greco ed. Brundisium.net; “Il giro del jazz in 80 dischi” di Amedeo Furfaro CJC Editore; “Scrigno di emozioni 2015” a cura di Teresa Gentile; “Puglia, le età del jazz” di Ugo Sbisà ed. Adda Editore; “Cadenze di arpeggi” di Salvatore Russo ed. Fingerpicking.net; “Tra le mani di chi prega” di Nadia Macrì ed. Fratelli d’Arte. Inoltre parte del testo della sua canzone “E allora balla” è presente all’interno di una tesi di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica e di Comunità. Progetti che vedono la sua partecipazione come leader e session man: omaggio a “Bob Marley” con la cantante Connie Valentini, Camillo Pace Group, Fabio Accardi Collective, Rino Arbore Quartet, Cristina Palmiotta Quintet, Pasquale Mega Trio, Pierluigi Villani Group, Alberto Iovene Trio, Nico Morelli trio/quintet, Trithonia, Sharada con cui ha partecipato nel 2009 a Sanremo Rock piazzandosi al sesto posto, Dajana Group, Salvatore Russo Trio, Mama Marjas per il “MamaTour”, Apocalypse trio, Berardi Jazz Connection, T-Riot. Impegnato musicalmente in ambito Teatrale con un monologo di Clarizio Di Ciaula “così dice Gerò” con l’attrice Virginia Barrett ed uno spettacolo poetico-musicale “Tango Para Maria” di Horacio Ferrer e Astor Piazzola con l’attore Dino Parrotta ed i musicisti Antonio Ippolito e Lisa Manosperti. Questa vasta esperienza e la sua poliedrica musicalità gli hanno consentito di passare con facilità dalla musica barocca a quella classica e dalla musica etnica alla musica jazz.

Quando e come è iniziato il to percorso artistico?

Il mio percorso parte dall’età di 15 anni quando ho iniziato, prima suonando il pianoforte, per poi passare al basso elettrico formando i primi gruppi in cui si suonava Nirvana, Pink Floyd, Led Zeppelin; per approdare dopo qualche anno direttamente allo studio del contrabbasso e ritrovarmi a suonare jazz con moltissimi artisti di punta pugliese.

Cosa ti ha spinto a scegliere il contrabbasso come strumento?

Il mio desiderio più grande era quello di entrare in conservatorio, e dato che il basso elettrico non era ancora contemplato all’interno delle classi del conservatorio, cosa che oggi trovi presente nei diversi corsi di pop e jazz, allora cercai lo strumento più affine che era il contrabbasso. Decisi quindi di iscrivermi alla classe di contrabbasso con il M. Cellaro. Da quel momento il contrabbasso ha fatto parte del mio cammino di vita.

Quali sono state le tue principali influenze musicali quando hai iniziato a suonare il contrabbasso?

Quando ho iniziato lo studio del contrabbasso le mie prime influenze sono state la musica classica, tra i contrabbassisti Kusevickij  Bottesini, Dragonetti, ma anche tanti compositori come Mozart, Beethoven che mi hanno ispirato e accompagnato durante tutti i miei studi classici.  Poi ho deciso di passare allo studio del jazz, e ho incontrato diverse figure importanti e autorevoli di questo genere musicale, incrociando nomi come Ray Brown, Charlie Haden, Ron Carter, Mingus, Christian Mcbride. Ho avuto anche la fortuna, alcuni di loro, di poterli vedere dal vivo e soprattutto conoscerli di persona.

Puoi descrivere il tuo percorso formativo e le esperienze che ti hanno portato a diventare un contrabbassista professionista?

Il mio percorso formativo e artistico in parte è molto simile a tanti altri musicisti professionisti, fatto di studi, di jam Session per quanto riguarda il jazz; fatto di incontri con tanti artisti che mi hanno insegnato le regole della vita musicale. Mi hanno insegnato a stare su di un palco senza più il timore giovanile. Diventi un professionista quando la gente inizia a comprare i tuoi dischi, viene ai tuoi concerti pagando un biglietto. Sopattutto quando vedi la tua musica viaggiare tra le radio o esposta nei grandi store musicali è una bellissima emozione e tutto questo, ti permette di continuare a credere in quello che stai facendo. Ti permette di esplorare nuovi orizzonti musicali, senza la paura di sbagliare.

Quali sono le principali sfide tecniche e fisiche che un contrabbassista deve affrontare?

Per quanto riguarda le sfide tecniche il contrabbasso è uno strumento abbastanza ostico, quindi, ci vuole tanto studio e non puoi permetterti di allontanarti troppo dallo strumento per tanti giorni, altrimenti il ritorno allo studio diventa più duro e faticoso. Per l’aspetto fisico invece è importante che uno abbia una buona postura; proprio in questo periodo sto vivendo un problema di ernia del disco che mi ha bloccato totalmente a causa della postura non del tutto corretta e prolungata nel tempo. Una buona postura sullo strumento ti permette di gestire al meglio i piccoli o grandi problemi, che in maniera inevitabile, vengono fuori se decidi di suonare uno strumento. Un consiglio per tutti: cercate di fare sempre una buona dose di posturale per affrontare al meglio, e con più facilità, l’incontro con il contrabbasso o con tutti gli altri strumenti musicali.

Come prepari il tuo strumento per una performance e quali sono le routine di manutenzione essenziali?

Il mio contrabbasso è uno strumento che ho preso da Luciano Bini, grande Liutaio di Cremona; qui in Puglia da qualche anno lo affido alle sapienti mani del Liutaio Cosimo Fischetti nella sua bottega di Lizzano. La strumentazione che uso è pickup David Gage The Realist Bass miscelato al DPA 4099 Core Bass. Per quanto riguarda le corde, che cambio circa ogni sei mesi, uso le Thomastik Spirocore o le Galli. Come amplificatore uso il Markbass o il Gallien-Krueger MB150S-112.

Hai un metodo particolare per esercitarti e migliorare la tua tecnica?

Il mio metodo principale è l’ascolto, ascolto tanta musica, ascolto tanti contrabbassisti, ma soprattutto tante novità discografiche in generale; la conoscenza della musica nuova mi aiuta ad arricchire frasi, melodie e tecniche nuove sul mio strumento. Credo che sia fondamentale ascoltare tanta musica, anche quella che non ti piace, perché solo dopo l’ascolto puoi dire se ti piace veramente o no.

Qual è il tuo brano preferito da suonare e perché?

Non ho un brano preferito, ci sono tante song che vorrei suonare perché magari non c’è mai stata la possibilità di suonarle con qualcuno, ma tante altre che ho già suonato ma con piacere risuonerei ancora. Durante il mio percorso artistico ho tanti piccoli periodi che mi portano ad affezionarmi ad un brano. Ad esempio in questo periodo sto ascoltando tanta musica cantautorale, dove il contrabbasso non è protagonista, ma in un certo senso ha una buona parte di responsabilità.

Puoi raccontarci un’esperienza memorabile che hai avuto durante una performance dal vivo?

Ci sono state tantissime esperienze belle che ho vissuto sui palchi e a contatto con grandi artisti. Ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa di importante e costruttivo. Mi piacerebbe un giorno raccontare in un libro le mille avventure con tutti gli artisti che ho vissuto musicalmente; ad esempio ho avuto la fortuna di suonare allo stadio di Bari con Bobby Mcferrin, poter duettare direttamente con lui contrabbasso e voce è stata un’esperienza per me stratosferica; come l’apertura del concerto di Damian Marley allo stadio di Pisa. La musica di Bob Marley mi ha sempre accompagnato nella vita, e poter condividere il palco con suo figlio mi ha traghettato nel ricordo delle mie prime esperienze musicali da ragazzo.

Quali consigli daresti a chi sta iniziando a suonare il contrabbasso?

Sicuramente di armarsi di tanta pazienza e desiderio di affrontare tante ore di studio. Correggere fin da subito la postura, e ascoltare tanta musica. Non solo contrabbassisti ma imparare ad ascoltare anche cosa fanno gli altri strumenti. Come improvvisano, come si raccontano all’interno di un gruppo. Imparare ad ascoltare tutto quello che accade quando si suona con gli altri e non fermarsi solo a quello che stiamo suonando noi.

Descriviti in tre parole.

Creativo, socievole, determinato.

Progetti futuri?

I miei progetti futuri sono indirizzati alla creazione di un nuovo disco. È in lavorazione per quanto riguarda la scrittura, e spero per ottobre/ novembre di poter entrare in studio di registrazione. Un lavoro che racconterà questo mio periodo di vita. Sarà sicuramente un disco molto intimo, sia sotto un aspetto strumentale che musicale. Per quanto riguarda i concerti invece, ritorno a suonare a luglio dopo un brutto stop di quasi tre mesi per via della mia schiena. Avrò la fortuna di tornare a suonare tra luglio e agosto con vecchi e nuovi amici. Sarà un’estate non piena ma sicuramente felice artisticamente.

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