Carla, nata nella pittoresca cittadina di Imbersago, in provincia di Lecco, si è affermata come una figura luminosa nel campo dell’arte visiva e della poesia. Fin da piccola, la passione per i colori e la creatività la guidano verso un percorso autodidatta nella pittura. Nel corso degli anni, questa inclinazione si trasforma in una brillante carriera caratterizzata da continua esplorazione e innovazione artistica. Il suo percorso artistico prende avvio con un profondo amore per la pittura. Sebbene inizialmente autodidatta, decide di approfondire le sue capacità frequentando la Scuola d’Arte Pura e Applicata di Merate, dove studia con rinomati maestri locali, tra cui il Maestro F. Torazza. Negli anni Novanta, l’incontro con il Maestro A. Beretta a Milano segna una svolta fondamentale, infondendo nuova energia creativa nella sua produzione artistica. Successivamente, si avvicina alla tecnica dell’acquerello sotto la guida esperta della Maestra Leda Donato. L’espressione artistica di Carla fonde tecniche tradizionali e contemporanee. Predilige l’uso degli oli, caratterizzati da pennellate dinamiche e spontanee, ma sperimenta anche con acquerelli, inchiostro e tecniche miste. Il suo approccio innovativo la porta a incorporare materiali naturali e riciclati, come rocce, sabbia e polvere di marmo, riflettendo il suo impegno per la sostenibilità e la creatività. Dal 1996, anno della sua rinascita professionale, Carla ha esposto le sue opere in oltre cento mostre personali in Italia e all’estero. Le sue creazioni hanno trovato spazio in gallerie e centri culturali di Belgio, Brasile, Bulgaria, Colombia, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Regno Unito, Romania, Russia, Spagna, Turchia, Ucraina, Uruguay e Venezuela. Molte delle sue opere sono oggi conservate in prestigiosi musei, associazioni e collezioni private in tutto il mondo. L’eccellenza artistica di Carla le ha fatto guadagnare numerosi riconoscimenti. Tra questi spiccano il Premio alla Carriera conferito dall’Associazione Il Tempio di Palermo, il Premio Accademia Internazionale “Greci-Marino” per le Lettere, le Arti e le Scienze, il New York City Award 2019 per il suo contributo all’arte figurativa e letteraria, nonché la nomina ad ambasciatrice internazionale di pace da parte della Word Literary for Peace and Human Rights nel 2021. Ha inoltre ricevuto il titolo di ambasciatore e poeta per la pace onorario dottore IFCH e di membro onorario della Fondazione RRM3 nel 2025. La sua capacità di affascinare pubblico e critica si riflette anche nei numerosi premi ottenuti in concorsi nazionali e internazionali. Parallelamente alla sua attività pittorica, Carla ha riscosso successo anche come poetessa e scrittrice. Sebbene le sue prime poesie risalgano agli anni Settanta, il suo percorso letterario ufficiale inizia nel 2007, quando si aggiudica il secondo premio nella sezione poesia del Concorso Internazionale Santa Maria della Luce. Questo riconoscimento è seguito da numerosi altri, tra cui il premio speciale “Donna” all’U.D.I. La sua produzione poetica, caratterizzata da una profonda risonanza emotiva e da un’attenta osservazione dell’esperienza umana, è stata inclusa in numerose antologie. Tra le sue opere più significative si annoverano “La melodia del cuore” (2012), “Ogni giorno è un nuovo sole” (2017), “Frammenti emozionali” (2018, 2020), “La Vostra Arte” (2019), “…e la neve avvolge” (2021), “…e il mare racconta” (2021), “…e la montagna affascina” (2022), “Come le perle color arcobaleno” (2022) e “Con le dita leggere d’incanto” (2024). Profondamente impegnata nella promozione della comunità artistica, Carla sostiene attivamente i suoi colleghi attraverso mostre, recensioni e la gestione della sua galleria virtuale. Il suo blog e il sito web personale fungono da piattaforme per valorizzare le opere di altri artisti, contribuendo alla crescita di una vivace rete culturale. Con la sua iniziativa “La Vostra Arte”, ha curato le opere di cento artisti, consolidando il suo ruolo di mentore e sostenitrice dei talenti emergenti. Il suo impegno si estende anche al campo umanitario, partecipando a eventi di beneficenza e organizzando iniziative senza scopo di lucro. La sua dedizione alla diffusione dell’arte e della cultura si basa sulla ferma convinzione del potere trasformativo della creatività. La ricerca artistica e letteraria di Carla Colombo rappresenta un incessante viaggio nell’espressione emotiva e nell’innovazione. La sua capacità di superare confini e barriere, sia attraverso dipinti vibranti, poesie toccanti o il suo costante impegno nella comunità, continua a ispirare e a unire persone in tutto il mondo. Con la sua incrollabile passione e il suo contributo, Carla Colombo si conferma come un faro di creatività, dimostrando che l’arte, in tutte le sue forme, possiede il potere straordinario di unire ed elevare l’umanità.
Cos’è l’arte per te? E come definiresti la tua?
L’arte, in generale, è ciò che l’artista esprime attraverso il proprio sentire, utilizzando il mezzo che meglio gli si confà, che sia la pittura, la poesia, la musica o la scultura. È un’espressione estetica che riflette emozioni, sentimenti e passioni, spesso legate a tematiche sociali, ma può anche essere semplicemente finalizzata alla bellezza in sé. Mi piace citare una frase di Pablo Picasso: “C’è bisogno di arte per non morire di realtà,” che trovo perfetta per descrivere il mio rapporto con l’arte. Per me, la pittura è “salvezza”. È una compagna di vita che mi ha aiutata in momenti difficili e che mi aiuta ancora a esternare ciò che il mio animo percepisce. L’arte è stata una terapia che mi ha risvegliata da un torpore, in cui mi sentivo imprigionata nei ruoli di figlia, moglie, mamma, nonna e lavoratrice, ruoli necessari ma che, quando ci si sente spinti oltre, possono diventare limitativi. Quando questa esigenza di andare oltre si fa sentire, è fondamentale trovare qualcosa che ci regali aria, entusiasmo e grinta. Riprendere la pittura nel 1996 è stato un po’ come la mia rinascita. Iniziando a dipingere per diletto negli anni ’70, sono tornata a farlo con dedizione, onestà e passione dopo trent’anni, riuscendo, a mio avviso, a trovare il mio posto in questo mondo dell’arte, che non è sempre accogliente e dove, spesso, molti si dichiarano artisti senza merito.
Qual è stata l’opera che più ha segnato il tuo percorso artistico e perché?
Ho dipinto moltissimo, alcune opere sono riuscite meglio di altre, ma non mi identifico in un’unica opera, nemmeno in quelle che sono state premiate. Ogni dipinto, infatti, è il frutto di passione e dedizione, un atto di catarsi con la tela. Ogni opera è una parte di me, e i titoli che do alle mie opere, spesso ispirati da stati d’animo o frasi poetiche che nascono durante la stesura del colore, vengono scelti solo dopo aver completato l’opera, per catturare pienamente il mio sentire.
Come è cambiato il tuo approccio alla pittura nel corso degli anni?
Sin dai tempi in cui i mezzi informatici non erano di grande aiuto, ho sempre fotografato i miei dipinti, per poi stampare le immagini su carta e osservare come la mia pittura sia cambiata nel tempo. Se inizialmente mi avvicinavo alla tela con delicatezza e a volte titubanza, ora la mia tela preferita è quella che nasce con spontaneità e grinta, dove lascio che il colore cada con decisione, utilizzando la spatola. I colori sono diventati più luminosi e moderni. Ho quasi abbandonato i colori terra, tipici degli anni ’70, per prediligere colori più brillanti e puri, che creano accostamenti cromatici più vivaci e gioiosi. Nei miei dipinti non c’è mai un disegno preesistente, perché il disegno è nella mia testa e serve solo a guidarmi, permettendomi di dipingere liberamente. Non so mai quale sarà il risultato finale, perché odio le “prove d’autore”, ma so che ciò che emergerà sarà sempre il mio sentire, senza l’uso di fotografie o modelli, solo immagini che porto con me, dalle passeggiate o dalla mia continua fantasia. Penso che sia facile dipingere se si ha sensibilità, gestualità e una buona conoscenza delle tecniche. Io dipingo quasi sempre la natura: paesaggi di campagna, il fiume Adda, che è la mia musa ispiratrice, marine, montagne, fiori, utilizzando colori solari e luminosi.
Quali emozioni o messaggi cerchi di trasmettere attraverso i tuoi dipinti e le tue poesie?
Non credo che un dipinto debba necessariamente trasmettere un messaggio. Può piacere semplicemente per il colore, per il soggetto o per l’emozione che suscita. Certo, se partecipo a concorsi o mostre con un tema preciso, mi impegno a trasmettere il messaggio che quel tema propone. Ho dipinto su temi come la violenza sulle donne, l’ambiente, l’immigrazione, la religione e la sicurezza sul lavoro, temi sempre attuali, purtroppo. Tuttavia, se penso alla mia pittura più “personale”, cerco di trasmettere serenità, gioia e magia, preferendo lasciare fuori dalla tela le brutture della nostra società. Mi piace regalare positività, ed è per questo che i miei estimatori sono certi che un mio dipinto porti sempre il sorriso e il sole, anche in inverno.
C’è un luogo, una persona o un’esperienza che ha influenzato profondamente il tuo stile artistico?
Ho avuto la fortuna di incontrare grandi maestri dell’arte, come il Maestro F. Torazza di Cernusco L., che mi ha insegnato i primi accostamenti alla pittura a olio, e il Maestro A. Beretta di Milano, con cui ho condiviso gli ultimi anni della sua vita. A ottant’anni, mi ha insegnato ciò che va oltre la pittura, come il rapporto con gli estimatori, i galleristi, l’importanza dell’onestà nei rapporti e di non vergognarsi mai delle proprie opere, perché se sono frutto di un lavoro ben ponderato, sono sempre valide. Inoltre, ho avuto il privilegio di conoscere il prof. C. Cozzo di Adrano, Catania, con il quale ho avuto un legame di amicizia profonda. Abbiamo condiviso lunghi dialoghi sulla pittura, la poesia, le tecniche artistiche e gli eventi di vita. Nonostante i maestri sopra citati lavorassero in modo diverso dal mio approccio, credo che il mio stile, ormai riconosciuto, si sia sviluppato autonomamente, evolvendo verso l’uso della spatola e una maggiore padronanza del colore. Mi ricordo ancora il miglior complimento che mi è stato fatto tanti anni fa: “Il tuo stile, Carla, è riconoscibile fra tanti,” ed è stato in quel momento che ho capito di aver trovato la mia strada.
Quale tecnica artistica ti ha dato più soddisfazione sperimentare e perché?
Sono cresciuta con i colori a olio, prima utilizzando il pennello e poi la spatola. Mi piace la brillantezza che questi colori offrono e la soddisfazione che dà la loro stesura immediata, anche se l’asciugatura è più impegnativa. Negli anni ho sperimentato molto, soprattutto con le opere informali, utilizzando materiali naturali e di riciclo per creare composizioni personali, spesso a tema sociale. Uso anche colori acrilici stesi con la spatola, acquerello, china e, più recentemente, soft-pastel. Non mi fermo mai, sono sempre in continua ricerca creativa.
Come nasce l’idea per una nuova opera, sia pittorica che poetica?
Forse sono un po’ rara in questo, ma non ho idee predefinite. Inizio a fare e non so mai cosa uscirà. Quando sento il bisogno di esprimermi, definisco quel momento come “Le mani che mi prudono”: è il segnale che è arrivato il momento di dipingere, e mi lascio trasportare. Lo stesso vale per la poesia, che nasce spesso nei momenti di malinconia e tristezza. Mi aiuto con biglietti volanti che tengo sempre a portata di mano, perché l’idea potrebbe svanire. Scrivo quando un’emozione nasce, e poi la sviluppo o la arricchisco. Ho scritto diverse poesie, alcune delle quali sono state premiate in concorsi nazionali e internazionali. Non essendo avvezza a esternare i miei sentimenti a parole, ho raccolto le mie poesie in volumi disponibili online presso i migliori store.
In che modo il tuo impegno per la sostenibilità si riflette nelle tue creazioni?
Mi impegno sempre a rappresentare la bellezza della natura: paesaggi incontaminati, dove le acque si fondono con cieli azzurri, i peschi sono in fiore, e le campagne brillano di verde. Tutta la natura è un tema costante nelle mie opere, e credo che sia un modo per ricordarci quanto sia meraviglioso il mondo che ci circonda e quanto sia fondamentale preservarlo. È un invito a non rovinarne le bellezze con l’inquinamento o la distruzione. In questo senso, la mia arte diventa anche una forma di denuncia, ma sempre presentata attraverso la bellezza. Ho dipinto anche opere su temi di inquinamento, incendi dolosi, sicurezza sul lavoro, e altro, utilizzando la tecnica mista.
Qual è stato il riconoscimento che ti ha resa più orgogliosa e perché?
Non saprei scegliere un riconoscimento in particolare, perché ognuno di essi è stato apprezzato e importante per me. I primi premi sono stati quelli che mi hanno maggiormente sorpreso, ma nel corso degli anni ho ricevuto moltissimi trofei, targhe, medaglie e diplomi. Non voglio sembrare arrogante, ma è la realtà. Se visitate il mio sito www.artecarla.it troverete una sezione dedicata ai riconoscimenti, aggiornata fino al 2021.
Come vedi il futuro dell’arte e della poesia in un mondo sempre più digitale?
Oggi è sempre più difficile trovare il proprio spazio nell’arte. Penso che, nonostante la digitalizzazione, il lavoro fatto con passione, onestà e dedizione resti la strada giusta per ottenere risultati significativi. Nonostante ciò, vedo un cambiamento nel modo di fare arte. Mi piacciono le nuove forme di espressione e le istallazioni moderne, ma non apprezzo chi si professa iperrealista e propone stampe su tela ritoccate, che non hanno nulla a che fare con l’arte. Probabilmente il futuro dell’arte vedrà opere create a computer, senza l’utilizzo di colori tradizionali, e questo potrebbe ridurre il pubblico amante dell’arte. Tuttavia, credo che la bellezza dell’arte potrà ancora unirci tutti, come diceva Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo.”
Quale consiglio daresti a un giovane artista che sta iniziando il suo percorso creativo?
Gli consiglierei di dipingere ciò che lo rende felice e di non farsi influenzare dalle mode o dalle aspettative degli altri. Solo se dipinge ciò che sente veramente, riuscirà a creare opere valide. E soprattutto, di non scoraggiarsi mai, anche se non riceve subito il riconoscimento del pubblico, perché l’arte è una compagna importante nella vita e non tradisce mai.
Descriviti in tre parole o colori.
Tre parole? Non ci riesco! Amo tutti i colori che rispecchiano il mio stato d’animo. Non potrei mai dipingere di rosso o giallo se sono triste, così come non userei ocra se vivo momenti di gioia. Posso forse descrivermi con tutti i colori dell’arcobaleno? Grazie.









Ringrazio moltissimo Roberto Recchimurzo per aver accolto la mia Arte e la mia persona in questo interessante suo spazio culturale molto raffinato e ricco di volti che portano Arte e bellezza a tutti noi. Auguro un proseguo sempre ricco ed entusiasmante.
Con stima
Carla Colombo