C’è un artista che fa della transitorietà un atto creativo: David Popa. Il suo lavoro è tutto fuorché ordinario. Non si accontenta di dipingere su tela o murales: lui usa il ghiaccio, la terra, i minerali, la sabbia. E quando il suo lavoro si scioglie, cambia o si dissolve, è proprio in quel momento che il vero messaggio arriva. Popa ha un’idea molto chiara: la natura è il suo strumento e il suo messaggio. E lo dice chiaramente con ogni opera che crea. Una delle sue performance più potenti? Dipingere una figura femminile nel ghiaccio. Immagina la scena: una figura che emerge nel ghiaccio, la figura di una donna, simbolo di vita e morte, che lentamente si dissolve mentre il ghiaccio si scioglie, come la vita stessa. Un atto potente che ci ricorda quanto tutto sia fragile, effimero, e al contempo incredibilmente bello. Ma non è solo questione di immagini forti: Popa usa esclusivamente colori naturali, presi dalla terra, dal carbone, dalle conchiglie. Il suo messaggio è semplice e diretto: rispettiamo la Terra, perché la nostra esistenza è strettamente legata a lei. Ogni suo dipinto non è solo un’immagine da guardare, ma un invito a riflettere sul nostro impatto sul pianeta e sulla nostra connessione con la natura. E se pensi che l’arte effimera sia un azzardo, forse non hai visto come Popa trasforma il suo lavoro in un dialogo con l’ambiente. Dai ghiacciai ai vigneti francesi, dove ha creato una fresca monumentale in terra cruda, le sue opere diventano parte del paesaggio, rispettandolo, dialogando con esso. Popa non crea solo arte, crea esperienze. La sua arte non è destinata a restare: è un messaggio che scivola via, ma lascia un segno indelebile. David Popa ci sfida a guardare il tempo e la natura con occhi nuovi. Ci insegna che l’effimero non è qualcosa da temere, ma da celebrare, perché proprio nella sua transitorietà si nasconde una bellezza straordinaria.
A cura di Charlotte Madeleine Castelli



