DEBORAH PEPE

DEBORAH PEPE

Deborah è una donna estremamente curiosa e intraprendente, sempre alla ricerca di nuovi modi per superarsi e dare vita a creazioni originali. Ama sperimentare costantemente e, attraverso diverse forme d’arte, ha creato le sue celebri “bambole di Debby”. Deborah realizza bambole artigianali personalizzate, pezzi unici fatti con materiali di riciclo. Ogni avatar racconta una storia, ha un’identità propria e spesso finisce nelle mani di personaggi famosi come Alex Belli, Ornella Muti, Raoul Bova, Ricky Tognazzi, Fiorello, Brook Logan, Giorgia e Arianna Meloni, Luciano Spalletti e molti altri. Tuttavia, le sue più grandi soddisfazioni arrivano dalle consegne legate a compleanni, matrimoni e altre occasioni felici, rendendo ogni regalo originale e unico nel suo genere. La giovane artista campana è molto attiva sui social: potete trovarla su Facebook come Deborah Pepe e su Instagram e TikTok come le bambole di Debby. In occasione del Giffoni Film Festival 2024, Deborah è stata scelta come sponsor ufficiale e ha consegnato i suoi avatar personalizzati a tutti gli ospiti presenti sul blu carpet. Con tutta la sua passione, Debby vuole fare di questa avventura un percorso quanto più roseo possibile, mettendoci tutto il suo amore e la sua voglia di sperimentare e creare, esprimendo se stessa attraverso le sue bambole. Realizza anche pastori del ‘700 con occhi in vetro e sete di San Leucio. Tra i molti personaggi ispirati alla tradizione napoletana, Debby ama creare o’Munaciell, lo scio’ scio’ contro il malocchio e donna Carmela, simbolo di abbondanza e prosperità.

Cos’è per te l’arte?

Per me l’arte è un’espressione di se stessi, una forma di comunicazione che trascende le parole e che può raccontare storie, emozioni e sogni. È una forma di libertà che mi permette di esplorare e di sperimentare senza limiti, di trasformare ciò che vedo e sento in qualcosa di tangibile e visibile. L’arte è un modo per esprimere la mia identità e per connettermi con gli altri.

Come è nata l’idea di creare le “bambole di Debby” e cosa l’ha ispirata a utilizzare materiali di riciclo per realizzarle?

L’idea di creare le bambole è nata dal desiderio di dare vita a qualcosa che fosse un mix di creatività, arte e messaggio sociale. Ho sempre amato lavorare con le mani e mi piaceva l’idea di creare dei piccoli mondi attraverso i personaggi. Il riciclo è stato un passaggio naturale: da sempre cerco di dare una seconda vita a materiali che altrimenti verrebbero buttati via, trasformandoli in pezzi unici. Per me, utilizzare materiali di riciclo non è solo una scelta ecologica, ma anche un modo per dare valore a ciò che spesso viene considerato inutile.

Ogni bambola racconta una storia unica: qual è quella a cui è più affezionata e perché?

Sono molto legata a tutte le mie bambole, ma c’è una in particolare che mi sta molto a cuore: quella di un bambino che mi è stata commissionata per un compleanno speciale. La sua storia era quella di un piccolo che aveva una passione per la musica, e così ho creato una bambola che portava con sé una mini-chitarra. La persona che l’ha ricevuta mi ha raccontato di come quel regalo le avesse fatto tornare alla mente momenti felici della sua infanzia. Mi ha emozionato molto vedere come una mia creazione fosse riuscita a toccare il cuore di qualcuno in modo così profondo.

Quali sono state le reazioni più memorabili dei personaggi famosi quando hanno ricevuto le sue creazioni?

Le reazioni più memorabili sono quelle che non mi aspettavo! Quando ho consegnato le bambole ad Alex Belli, Ornella Muti e Raoul Bova, mi sono sentita incredibilmente felice di vedere quanto siano rimasti colpiti dalla personalizzazione dei pezzi. Ma c’è stata una reazione che mi ha davvero emozionata: quando Fiorello ha ricevuto la sua bambola, mi ha detto che non aveva mai ricevuto un regalo così originale e che lo avrebbe tenuto nel suo studio. È stato un momento speciale!

Il legame con la tradizione napoletana è molto forte nel suo lavoro. Come sceglie i personaggi da rappresentare, come o’Munaciell e donna Carmela?

Il legame con la tradizione napoletana è per me fondamentale, perché rappresenta una parte importante della mia cultura e identità. Quando scelgo i personaggi da rappresentare, mi piace guardare alle figure che evocano emozioni forti o che raccontano storie del passato, ma anche della tradizione che ci accompagna nella quotidianità. O’Munaciell e donna Carmela sono personaggi che incapsulano quella “magia” che solo Napoli sa regalare: una miscela di folklore, religiosità e calore umano.

Qual è stata l’esperienza più significativa durante il Giffoni Film Festival 2024 come sponsor ufficiale?

Essere parte del Giffoni Film Festival 2024 è stata un’emozione unica. Consegnare le mie bambole agli ospiti sul blu carpet è stato un momento che non dimenticherò mai. È stato incredibile vedere quanto gli ospiti fossero entusiasti di ricevere qualcosa di così personale e originale. Inoltre, la visibilità che ho ottenuto mi ha dato ancora più stimolo per continuare su questa strada e far conoscere il mio lavoro anche a un pubblico più vasto.

La sua presenza sui social è molto attiva. Come riesce a conciliare la gestione delle piattaforme con la produzione artigianale delle sue bambole?

Non è facile! La gestione dei social richiede tempo e impegno, ma li considero fondamentali per far conoscere il mio lavoro e interagire con chi mi segue. Cerco di ritagliarmi dei momenti specifici della giornata per dedicarmi ai social, mantenendo però un equilibrio con la parte artigianale, che è il cuore del mio lavoro. Organizzandomi bene, riesco a fare entrambe le cose senza trascurare nessuna delle due.

La sperimentazione sembra essere un elemento centrale nella sua arte. C’è una tecnica o un materiale che le piacerebbe esplorare in futuro?

Mi piacerebbe esplorare nuove tecniche di tessitura e applicare materiali naturali, come la carta di riso o la stoffa riciclata, per creare bambole ancora più particolari. Mi incuriosisce anche l’idea di usare colori e tessuti più eco-sostenibili, continuando a cercare soluzioni che rispettino l’ambiente.

Le sue bambole sono state spesso legate a eventi felici come matrimoni e compleanni. C’è una consegna che le è rimasta particolarmente nel cuore?

Ogni consegna ha un significato speciale, ma ricordo particolarmente quella per un matrimonio che mi ha colpito profondamente. Era una coppia che aveva vissuto una lunga storia d’amore, e la bambola che ho creato rappresentava entrambi, con dettagli che facevano riferimento ai loro momenti speciali. La reazione della sposa quando ha ricevuto il regalo è stata così emozionante che mi ha fatto capire quanto il mio lavoro possa davvero rendere unica un’occasione speciale.

La realizzazione dei pastori del ‘700 richiede un’abilità particolare. Cosa l’ha spinta a cimentarsi in questa tradizione così complessa?

La passione per la tradizione napoletana mi ha spinto a voler imparare a creare i pastori del ‘700, un’arte che racconta una parte importantissima della nostra storia. È una tradizione che richiede pazienza, cura dei dettagli e una grande abilità manuale. Mi ha sempre affascinato il modo in cui ogni pastore racconta una storia, e mi sono sentita chiamata a preservare e reinterpretare questa arte in chiave personale.

Qual è il messaggio principale che vuole trasmettere attraverso le sue creazioni artigianali?

Il messaggio che voglio trasmettere è che ogni cosa, anche quella che sembra inutile, può diventare qualcosa di speciale se la si guarda con gli occhi giusti. Le mie bambole rappresentano la bellezza della diversità, l’importanza della creatività e del riciclo, e l’amore per la tradizione e l’artigianato. Voglio che chiunque guardi una mia creazione veda non solo un oggetto, ma un pezzo di cuore, una storia che merita di essere raccontata.

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