GALIA DRAGANOVA

GALIA DRAGANOVA è un artista che nasce il 14.05.1976 a Plovdiv (Bulgaria). Dipinge da sempre, da quando si ricorda. Segue il liceo linguistico e contemporaneamente fraquenta corsi di tutte le tecniche pittoriche della sua città. Nel 1990 vince il concorso “La diversità ci unisce” di Poznan (Polonia), e nel 1995 si trasferisce a Milano dove vive e risiede attualmente. Interrompe il suo percorso artistico fino al 2016 quando ricomincia a dipingere con rinnovata passione, dedicandosi nuovamente all’arte che tanto l’affascina. Partecipa a varie mostre e esposizioni in gallerie di Milano, Roma, Ariccia, Palazzo Ducale di Genova, Tivoli, Pavia… Identità e personalità sono le parole chiave attorno alle quali si muove la produzione artistica di Draganova. Si può definire esuberante e poliedrica, per via dei suoi temi preferiti che pongono l’uomo al centro della sua poetica. Una filosofa delle relazioni umane che nella sua espressione artistica sviscera lo svolgimento del concetto di identità individuale.

“Dipingo, o per lo meno, provo a dipingere le mie emozioni. Cerco di tradurre in colori e sfumature diverse i miei stati d’animo. Dipingere per me e come respirare.”

Raccontaci il tuo percorso artistico dagli inizi ad oggi: Come è cambiata la tua arte rispetto a quando hai iniziato a dipingere da giovane in Bulgaria?

Da giovane in Bulgaria, ho iniziato con il disegno e la pittura tradizionale, ispirandomi alla ricca cultura e ai paesaggi del mio paese. Con il tempo e trasferendomi in Italia, la mia arte è evoluta, incorporando elementi più moderni e sperimentando con tecniche miste. 

Cosa significa per te “identità” nelle tue opere? La tua produzione artistica è incentrata sull’identità e la personalità. Come esprimi questi concetti nelle tue opere?

L’identità è fondamentale nelle mie opere. La mia produzione artistica è un viaggio attraverso le mie esperienze personali e culturali. Esprimo questi concetti attraverso l’uso di simboli, colori e forme che riflettono la mia evoluzione come artista e individuo, creando un dialogo tra passato e presente. 

Qual è stato il momento più significativo per la tua carriera artistica? C’è stata un’esperienza, una mostra o un riconoscimento che ha particolarmente segnato il tuo percorso?

Il momento più significativo per la mia carriera artistica è stato un evento per il mio quarantesimo compleanno, organizzato in un hotel. Lì, ho ripreso a dipingere, ispirato dalla fusione tra arte e musica. Da quel momento, la mia passione per la pittura è rinata.

Come descriveresti il tuo stile e quali tecniche preferisci utilizzare? Quali sono le tecniche pittoriche che senti più vicine al tuo modo di esprimerti?

Il mio stile è una fusione di tecniche tradizionali e moderne. Preferisco utilizzare acquerello e acrilico, ma mi piace anche sperimentare con altre tecniche. Da piccola, ho studiato molto la matita, e questo si riflette nel mio disegno. Il mio approccio è eclettico, attingendo da varie tecniche per esprimere al meglio la mia visione artistica.

Il ritorno all’arte nel 2016: Dopo una lunga pausa, cosa ti ha portato a riprendere la pittura con nuova passione? C’è stato un evento o un’ispirazione particolare?

Il ritorno all’arte nel 2016, dopo una lunga pausa, è stato spinto da un evento personale profondo. Una delusione che si è trasformata in arte, mi ha portato a esprimere nuovamente le mie emozioni su un foglio. Questa rinascita artistica ha riacceso la mia passione per la pittura.

In che modo la tua esperienza di vita in Bulgaria e in Italia ha influenzato il tuo lavoro? Hai notato differenze nell’approccio artistico o nell’ispirazione tra i due Paesi?

La mia esperienza di vita in Bulgaria e in Italia ha influenzato profondamente il mio lavoro. In Bulgaria, ho assorbito le tradizioni e il legame con la natura, mentre in Italia, ho trovato ispirazione nell’arte e nella cultura rinascimentale. Questi due mondi hanno arricchito il mio approccio artistico, mescolando tradizione e modernità, e creando un ponte tra le mie radici bulgare e la mia vita in Italia.

Come scegli i temi per le tue opere? Le tue opere trattano principalmente temi umani e relazionali. Come decidi su cosa focalizzarti quando inizi un nuovo lavoro?

Per le mie opere, scelgo temi umani e relazioni, basandomi sulle mie emozioni e sul mio stato d’animo. Decido su cosa focalizzarmi quando inizio un nuovo lavoro, lasciando che le mie esperienze personali e le mie riflessioni guidino il processo creativo.

Parlaci delle tue influenze artistiche: Ci sono artisti o movimenti che ti hanno particolarmente influenzato? Come hanno influenzato il tuo stile?

Le mie influenze artistiche includono artisti come Magritte, Escher e Banksy. Magritte mi ispira per il suo surrealismo poetico e la capacità di trasformare la realtà in qualcosa di misterioso. Escher, con le sue geometrie impossibili e il gioco di prospettive, mi ha insegnato a vedere l’arte come un ponte tra logica e immaginazione. Infine, Banksy mi colpisce per la potenza dei suoi messaggi e il suo modo diretto di comunicare attraverso l’arte di strada. Tutti loro hanno influenzato il mio stile, spingendomi a esplorare nuove idee e modi di espressioni

Cosa cerchi di trasmettere al pubblico attraverso le tue opere? Quali emozioni o riflessioni speri che le persone portino con sé dopo aver osservato i tuoi lavori?

Attraverso le mie opere cerco di trasmettere le mie emozioni più profonde, offrendo al pubblico uno sguardo autentico su ciò che c’è dentro di me. Spero che chi osserva i miei lavori possa entrare in sintonia con queste sensazioni e portare con sé un pezzo della mia storia, riflettendo sulle proprie emozioni e connessioni personali.”

Cosa significa per te la frase “Dipingo le mie emozioni”? Potresti condividere un esempio di un’opera in cui hai cercato di trasmettere un’emozione specifica?

Per me, la frase dipingo le mie emozioni significa dare forma e colore a ciò che sento nel profondo, trasformando i miei stati d’animo in immagini. Un esempio significativo è l’opera “Il punto azzurro dentro di noi.” In questa rappresentazione, ho raffigurato un bambino con un punto azzurro al centro, simbolo del bambino interiore che ognuno di noi custodisce. Questo punto rappresenta la purezza, l’innocenza e la meraviglia che dobbiamo proteggere e mantenere vivi dentro di noi.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Stai lavorando a una nuova serie di opere, una mostra o un progetto particolare che puoi anticiparci?

Ho appena concluso un’esposizione a Pavia, che è stata un’esperienza davvero stimolante. Al momento sto lavorando su nuovi progetti, con alcune esposizioni previste per la primavera. Però, finché non ci sono conferme concrete, preferisco non anticipare troppo. 

In che modo ti relazioni al mondo digitale e ai social media come artista? Pensi che abbiano un ruolo positivo nella diffusione della tua arte o preferisci concentrarti su mostre fisiche?

Credo che il mondo digitale e i social media siano un’ottima vetrina per esporre la propria arte. Sono strumenti potenti che permettono di raggiungere un pubblico più vasto, ovunque nel mondo. Tuttavia, penso che le esposizioni fisiche abbiano ancora un ruolo fondamentale. Sono quelle che, alla fine, riescono a stimolare di più il pubblico e spesso portano a una connessione più profonda con l’opera, spingendo anche all’acquisto. In fondo, la fisicità dell’opera d’arte resta insostituibile

Come descriveresti il processo creativo dietro ogni tua opera? Da dove parti e come arrivi alla realizzazione finale di un dipinto?

Il mio processo creativo parte sempre dalla necessità di dipingere, da quella sensazione che qualcosa nella mia mente deve essere trasferito sulla tela, sulla carta o su qualsiasi altra superficie su cui decido di lavorare. La scelta della superficie è spesso una parte importante del processo, perché può influenzare l’intero risultato. Quello che cerco è un dialogo tra ciò che ho dentro e la materia che utilizzo, un processo che mi porta a esplorare sempre nuove soluzioni.

Che consiglio daresti a un giovane artista che sta iniziando ora il proprio percorso? Guardando indietro al tuo percorso, ci sono lezioni che ti piacerebbe condividere con chi sogna di diventare artista?

Il consiglio che darei a un giovane artista è di non smettere mai di seguire ciò che sente dentro. Quello che abbiamo dentro, prima o poi, troverà il modo di uscire. È fondamentale fidarsi della propria mano e del proprio istinto. Il percorso può essere difficile, ma ogni esperienza, anche quelle più complicate, insegna qualcosa di prezioso. Non avere paura di sperimentare e di sbagliare, perché ogni errore porta a una crescita.

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