🇬🇧 I was born in Hamilton, Canada. I grew up in a very small town near Niagara falls as a Jehovah Witness with my mom but, that wasn’t the life for me so at the age of 18 I moved in with my dad. The following year I moved to Toronto and stayed there until 2024. In Toronto I worked my entire duration in hospitality from hostessing, serving, managing a restaurant and then as the head event and marketing manager. During Covid I decided I needed a change that involved exploring my creative side while opening up new opportunities for me. That’s how I found myself working as a copywriter at one of the top global advertising agencies. But, I still wasn’t happy, I felt like my path was still waiting for me to find it. So I decided I needed a bigger change. And that’s the beginning of my story on how and why I came to Italy.
What are your most significant memories of growing up near Niagara Falls?
I grew up in a small country town 40 minutes outside of Niagara Falls. I grew up as a Jehovah’s Witness, so my life was quite sheltered and quiet. I knew that life was meant to be bigger for me, so that’s a memory I hold onto, yearning for me.
What was the hardest (or most exciting) thing about moving to your father and then to Toronto?
My dad was, and is, a safe space for me. A best friend. So moving to live with him was a breath of fresh air, but, as I mentioned before, I knew I wanted something bigger. To experience more, the opportunity to move to Toronto at 19 was one I couldn’t pass up on.
How has living in different cities shaped your personality and ambitions?
For me, it wasn’t so much the cities I have lived in that have shaped my personality and ambitions but more the lives I was living or forced to live. It shaped me into wanting to build my own future, to live life to the fullest and to not settle until it felt right in every way. Which is why I continued to move.
Was there a specific moment when you knew you wanted to leave the hospitality industry to explore your creative side?
I’ve always been creative. Working in hospitality allowed me to explore those avenues, especially when I was working as an events and marketing manager. But when Covid hit, restaurants closed, and I took that opportunity to go to college and explore deeper the world of advertising and marketing.
Working as a copywriter in a global advertising agency is an important goal: what was the project or campaign that gave you the most satisfaction?
I worked on a lot of very neat campaigns but I think the ones that gave me the most satisfaction were the ones for radio. To write a script, to create a scene solely from vocals, music and sound effects. It was a thrill to sit inside my own mind and explore new worlds that only came to life once I started typing them out.
What was the strongest motivation behind the decision to move to Italy?
It was the feeling I had when I first came to Italy, Monopoli to be exact. I felt at peace. I felt inspired. I felt destined to be here. I really didn’t know why, but it really was like my soul was telling me that I had to live here. So when I came back to Toronto, I let that feeling simmer inside and it never did. It stayed at a constant boil. It was then that I made the firm decision to start my process of moving over.
What did you find unique or surprising about Italian culture compared to Canadian culture?
I can only speak to what I see here in Bari, Italy, but I find that people are very passionate about life here. About “togetherness”. Working in a restaurant, I have a front row seat to see how people interact with one another. It’s close, lots of hand gestures and having no fear of talking to one another. It’s beautiful. In Toronto, people don’t usually talk outside of their comfort circles, but here, you’re saying hello to everyone.
What is your favorite part of your job as a content creator?
For me, it’s about sharing my experiences and curiosities with the public and creating engagement with them. I love interacting with those who comment, responding to questions when I can in hopes that they help and ultimately spark inspiration to those who are teetering on the edge of making the same leap I did but wanting an extra push to land there.
What types of content or projects are you most passionate about?
I love having an undertone of appreciation and curiosity for my content. Sprinkle a bit of humour and an open door that sparks conversation, and I’ve got myself content that I love.
What are your personal or professional goals for the future?
I hope to become a full-time content creator (meaning I get paid for it), but I also would love to work in events again. In terms of personal, travelling with my partner, building a life with him here, building new friendships, strengthening the old ones and learning how to cook traditional Italian dishes like a true Italian.
Is there a challenge you haven’t faced yet that you would like to overcome?
I am currently facing one. Staying in Italy longer. Fingers crossed that the outcome is in my favour.
Dream in the drawer?
I don’t keep my dreams in a drawer. I let them live, grow, die and reincarnate to something new. It keeps life and the soul active. Always have dreams, always work towards achieving them and if they don’t work out, onto the next.
🇮🇹 Sono nata a Hamilton, in Canada. Sono cresciuta in una piccola cittadina vicino alle Cascate del Niagara come Testimone di Geova con mia madre, ma quella non era la vita per me. Così, a 18 anni, sono andata a vivere con mio padre. L’anno successivo mi sono trasferita a Toronto, dove sono rimasta fino al 2024. A Toronto ho lavorato sempre nell’ambito della ristorazione: come hostess, cameriera, responsabile di un ristorante e infine come responsabile eventi e marketing. Durante il periodo del Covid ho capito di aver bisogno di un cambiamento, qualcosa che mi permettesse di esplorare il mio lato creativo e aprisse nuove opportunità. È così che ho iniziato a lavorare come copywriter in una delle principali agenzie pubblicitarie globali. Ma non ero ancora felice, sentivo che il mio percorso mi stava ancora aspettando, che dovevo trovarlo. Così ho deciso che era necessario un cambiamento più grande. Ed è così che è iniziata la mia storia su come e perché sono arrivata in Italia.
Quali sono i ricordi più significativi della tua infanzia vicino alle Cascate del Niagara?
Sono cresciuta in una piccola cittadina di campagna a 40 minuti dalle Cascate del Niagara. Crescendo come Testimone di Geova, la mia vita era piuttosto protetta e tranquilla. Sapevo, però, che la mia vita doveva essere più grande di così, e questo desiderio di espandermi è un ricordo che porto sempre con me.
Qual è stata la cosa più difficile (o emozionante) nel trasferirti da tuo padre e poi a Toronto?
Mio padre era, e rimane, un porto sicuro per me. Un migliore amico. Quindi trasferirmi da lui è stato un respiro di aria fresca. Tuttavia, come dicevo prima, sapevo di volere qualcosa di più grande. Volevo fare esperienza di più cose, e l’opportunità di trasferirmi a Toronto a 19 anni era qualcosa a cui non potevo rinunciare.
In che modo vivere in città diverse ha influenzato la tua personalità e le tue ambizioni?
Per me non sono state tanto le città in cui ho vissuto a plasmarmi, quanto le vite che ho vissuto o che mi sono state imposte. Questo mi ha spinta a voler costruire il mio futuro, vivere la vita al massimo e non accontentarmi fino a quando tutto non fosse esattamente come volevo. È per questo che ho continuato a spostarmi.
C’è stato un momento preciso in cui hai capito che volevi lasciare il settore della ristorazione per esplorare il tuo lato creativo?
Sono sempre stata creativa. Lavorare nella ristorazione mi ha permesso di esplorare questo lato, soprattutto quando ero responsabile eventi e marketing. Ma quando è arrivato il Covid e i ristoranti hanno chiuso, ho colto l’occasione per iscrivermi al college e approfondire il mondo della pubblicità e del marketing.
Lavorare come copywriter in una delle principali agenzie pubblicitarie globali è un obiettivo importante: qual è stato il progetto o la campagna che ti ha dato più soddisfazione?
Ho lavorato a molte campagne interessanti, ma credo che quelle che mi hanno dato più soddisfazione siano state le campagne radiofoniche. Scrivere un copione, creare una scena utilizzando solo voci, musica ed effetti sonori… È stata una scarica di adrenalina entrare nella mia mente, esplorare nuovi mondi che prendevano vita man mano che li scrivevo.
Qual è stata la motivazione più forte dietro la decisione di trasferirti in Italia?
È stata la sensazione che ho provato quando sono venuta in Italia per la prima volta, a Monopoli per essere precisa. Mi sono sentita in pace. Mi sono sentita ispirata. Mi sono sentita destinata a essere qui. Non sapevo bene il perché, ma era come se la mia anima mi stesse dicendo che dovevo vivere qui. Così, quando sono tornata a Toronto, ho lasciato che quella sensazione mi accompagnasse… ma non è mai svanita. È rimasta costante, e da lì ho deciso fermamente di iniziare il mio processo di trasferimento.
Cosa hai trovato di unico o sorprendente nella cultura italiana rispetto a quella canadese?
Posso parlare solo di ciò che vedo qui a Bari, ma noto che le persone sono molto appassionate della vita. Del senso di “stare insieme”. Lavorando in un ristorante, ho un posto in prima fila per osservare come interagiscono le persone. È tutto molto vicino, con molti gesti delle mani, e senza paura di parlare con gli altri. È bellissimo. A Toronto, le persone di solito non parlano al di fuori delle loro cerchie di comfort, ma qui si saluta chiunque.
Qual è la parte che preferisci del tuo lavoro come content creator?
Per me, si tratta di condividere le mie esperienze e curiosità con il pubblico e creare coinvolgimento. Amo interagire con chi commenta, rispondere alle domande quando posso, sperando che possano aiutare e, in definitiva, ispirare chi sta pensando di fare un salto simile al mio ma ha bisogno di una spinta in più.
Che tipo di contenuti o progetti ti appassionano di più?
Amo dare ai miei contenuti un sottotono di apprezzamento e curiosità. Aggiungo un pizzico di umorismo e lascio sempre una porta aperta al dialogo. Così, mi ritrovo con contenuti che adoro.
Quali sono i tuoi obiettivi personali o professionali per il futuro?
Vorrei diventare una content creator a tempo pieno (e cioè essere pagata per questo), ma mi piacerebbe anche tornare a lavorare nel settore degli eventi. A livello personale, vorrei viaggiare con il mio compagno, costruire una vita insieme a lui qui, creare nuove amicizie, rafforzare quelle vecchie e imparare a cucinare piatti tradizionali italiani come una vera italiana.
C’è una sfida che non hai ancora affrontato ma che ti piacerebbe superare?
In realtà, la sto affrontando ora: riuscire a restare in Italia più a lungo. Incrocio le dita perché il risultato sia a mio favore.
Sogno nel cassetto?
Non tengo i miei sogni in un cassetto. Li lascio vivere, crescere, morire e reincarnarsi in qualcosa di nuovo. Questo tiene viva la vita e attiva l’anima. Bisogna sempre avere sogni, lavorare per realizzarli e, se non si avverano, passare al prossimo.
