Artista e Divulgatrice Esoterica. Jennifer, all’anagrafe Jennifer Mezzetta, è una figura di riferimento nel panorama esoterico italiano. Fondatrice dell’Unione Satanisti Italiani (USI) dal 2010, da oltre un decennio si dedica alla divulgazione e alla difesa di un Satanismo consapevole, lontano da stereotipi e distorsioni mediatiche. Attraverso articoli, conferenze, interviste e documentari, ha contribuito a portare un’informazione chiara e rigorosa su un ambito spesso frainteso, intervenendo su testate giornalistiche, televisioni e piattaforme digitali. La sua attività divulgativa si estende anche agli eventi dal vivo: con l’iniziativa Militanza Satanica, ha promosso momenti di incontro nelle piazze italiane per favorire il dialogo diretto e la conoscenza senza pregiudizi. Parallelamente alla divulgazione del Satanismo Originale, il suo percorso si sviluppa anche attraverso l’arte occulta. Astrologa, cartomante e oniriconauta, è nota per aver adottato a queste pratiche divinatorie un approccio animico e mitologico, approfondendo il simbolismo archetipico e il legame tra coscienza ed energie sottili. Come artista visiva, Jennifer Crepuscolo esplora tematiche oscure e mistiche, traducendo il suo immaginario interiore e le sue esperienze spirituali in dipinti e manufatti esoterici. La sua produzione artigianale include dipinti, disegni e oggetti rituali, realizzati con una ricerca simbolica e materica accurata. Nell’ambito musicale, Jennifer si esprime attraverso il canto e la sperimentazione sonora digitale, creando composizioni esoteriche e ambientazioni dark ambient. È parte del progetto Bluemorphosis, in collaborazione con Ellie Lunaria, che fonde sonorità ritualistiche e sperimentali. Oltre a questo, porta avanti una ricerca sonora personale, incentrata sulla creazione di atmosfere immersive ed oniriche. L’interesse per l’arte esoterica si è concretizzato anche nell’organizzazione di eventi di rilievo, tra cui il MATER OBSCURA Art Contest, concorso internazionale dedicato al “femminile oscuro”, che ha visto la partecipazione di artisti esoterici di spicco, tra cui il pittore britannico Daniel Mirante. Oltre alla ricerca artistica e spirituale, Jennifer si è impegnata attivamente in battaglie contro le derive settarie e manipolatorie nel mondo esoterico, denunciando le realtà acide e le psico-sette, e promuovendo una consapevolezza critica tra gli appassionati del settore. Dal 2022 porta avanti anche l’iniziativa benefica Sabba di Beneficenza, attraverso la quale ha raccolto e devoluto circa 3.000 euro a canili e colonie feline, dimostrando un impegno concreto nel sociale e nella tutela degli animali. La sua opera, in tutte le sue forme, è un ponte tra arte, spiritualità e consapevolezza, con l’obiettivo di stimolare il pensiero critico, valorizzare il simbolismo occulto e offrire strumenti di crescita interiore attraverso il linguaggio visivo, sonoro e rituale.
Cos’è per te l’arte?
L’arte, per me, è qualcosa di profondamente connesso all’anima. Quando un artista crea, proietta letteralmente una parte di sé nel mondo: immaginazione, emozione, visione interiore. Ogni opera è la cristallizzazione di un sogno, un frammento di realtà interiore che desideriamo condividere. In un certo senso, vedo le opere d’arte come la “prole” dell’artista, dei lasciti immortali destinati a sopravvivere a chi li ha generati. In questo senso, l’artista è un filantropo dell’invisibile, che dona bellezza e ispirazione, migliorando la propria porzione di mondo. L’arte apre la mente, connette le persone e rivela ciò che di più sublime c’è nell’essere umano. Per me, creare è un atto sacro, quasi religioso. Quando dipingo, compongo o scrivo, vivo ogni gesto come un rituale immersivo, in cui mi sento profondamente connessa al divino.
Puoi spiegare ai nostri amici lettori cos’è l’esoterismo?
L’esoterismo, per me, è la via dei Misteri. È l’arte di cercare ciò che è nascosto, non perché occultato da altri, ma perché velato agli occhi distratti della coscienza ordinaria. È una forma di conoscenza interiore, iniziatica, che richiede coraggio, silenzio e un contatto autentico con sé stessi. Non si tratta solo di simboli, rituali o dottrine antiche, ma di una disposizione dell’anima a percepire il mondo come stratificato, multidimensionale, carico di segni e corrispondenze. L’esoterismo ci invita a “ricordare” ciò che in realtà già sappiamo, ma abbiamo dimenticato. È un atto di risveglio. Nella mia visione, è anche una forma d’arte sottile: l’arte di leggere l’invisibile, di danzare tra le ombre, di comunicare con l’inconscio collettivo attraverso linguaggi che parlano al cuore e non solo alla mente. È un cammino solitario e sacro, per quei pochi che non si accontentano dell’apparente grandezza dell’ovvio.
Qual è stata la tua prima esperienza e cosa ti ha spinto a renderlo il fulcro della tua ricerca artistica e divulgativa?
Le prime esperienze spirituali le ho vissute fin da bambina. Ricordo che vedevo cose che altri non percepivano, e questo ha acceso in me una curiosità profonda verso il lato invisibile della natura. Crescendo, questa sensibilità si è intrecciata con una serie di vissuti intensi che mi hanno spinta a esplorare più a fondo il mistero dell’esistenza. Credo che ciò che oggi definiamo “paranormale” sia in realtà qualcosa del tutto naturale, sebbene non ancora compreso dagli strumenti della scienza attuale. L’arte, per me, è sempre stata una via privilegiata per dare voce a questo mondo interiore. È il linguaggio che ho scelto per comunicare emozioni, visioni e memorie. Attraverso la pittura, la musica e la scrittura, ho potuto trasformare il mio immaginario in qualcosa di tangibile, donandogli una forma e una funzione. In fondo, credo che il mio percorso artistico e divulgativo nasca dal desiderio di condividere una dimensione altra, e di ricordare a chi guarda e ascolta che ciò che chiamiamo realtà ha confini ben più ampi di quanto siamo abituati a credere.
Come nasce il progetto Bluemorphosis e quali elementi esoterici influenzano la tua produzione musicale?
Il progetto Bluemorphosis nasce dall’unione di due anime affini, me ed Ellie Lunaria, accomunate dal desiderio di trasformare la musica in un rito. Entrambe abbiamo sempre vissuto il suono come uno strumento di connessione con il divino, con l’anima, con ciò che sta oltre. Bluemorphosis esiste proprio per dare voce a questa visione: veicolare, attraverso la musica, un sentimento spirituale profondo. È un progetto di musica rituale, dedicato principalmente a Satana e alle Anime Antiche, ma anche alla discesa nell’abisso interiore, dove luce e ombra si fondono. Il nostro stile è sperimentale, unisce il dark ambient al canto rituale, con suggestioni eteree e un forte accento su soundscape evocativi ed onirici. Ogni brano è pensato come uno spazio liminale, un varco in cui l’ascoltatore può perdersi e ritrovarsi, fra ermetismi, antichi miti e simbologie esoteriche, esplorando il fascino del Sacro Satanico. Bluemorphosis celebra l’Oscurità, ma cerca di farlo con eleganza e solennità, al di là di ogni stereotipo e banalizzazione. È un atto di devozione e di bellezza, nato per chi sa ascoltare non solo con le orecchie ma anche con l’anima.
Nei tuoi dipinti e manufatti esoterici, quali sono i simboli ricorrenti e che significato hanno per te?
Le simbologie che utilizzo nella mia arte sono molteplici e si evolvono insieme al mio percorso interiore. Tendo a lavorare per cicli, pertanto se in un certo periodo mi sento immersa in particolari archetipi, cerco di dar loro forma attraverso l’arte, come fossero frammenti visivi di esperienze spirituali vissute. Ricorrono spesso sigilli demoniaci, simboli del Sacro Femminile, e rappresentazioni legate al mondo infero, alla trasformazione e all’iniziazione. Quando lavoro su commissione, invece, mi prendo del tempo per parlare con l’Iniziato o l’Iniziata: ascolto cosa sente, cosa sogna, quale simbolo lo chiama. Solo dopo, in uno stato quasi rituale, inizio a creare ciò che deve emergere. Ogni opera è quindi un canale, un ponte tra visibile e invisibile, tra ciò che si cerca e ciò che già ci abita dentro.
Come affronti la sfida di comunicare un Satanismo consapevole in un contesto spesso segnato da pregiudizi e distorsioni?
Lo affronto attraverso un lavoro costante di divulgazione consapevole e di corretta informazione, con l’intento di smantellare l’impianto di pregiudizi e distorsioni che da secoli grava sul nostro culto. Il Satanismo, nella sua forma originale e iniziatica, è stato troppo a lungo frainteso, demonizzato o ridotto a stereotipi superficiali. Eppure, ciò che rappresentiamo va ben oltre la narrazione grottesca che spesso viene proposta dai media o dalle istituzioni religiose dominanti. L’obiettivo dell’Unione Satanisti Italiani non è quello di “convertire”, ma di informare con serietà e profondità, contribuendo così ad abbattere il muro dell’ignoranza e della paura. Anche l’arte fa parte integrante di questo processo. Attraverso simboli, atmosfere e linguaggi evocativi, cerco di restituire dignità e bellezza al Culto delle Origini, di cui il Satanismo Originale è l’attuale incarnazione. Viviamo in una società ancora fortemente cristianizzata, dove tutto ciò che esce dai canoni della spiritualità dominante viene guardato con sospetto o ostilità. Non è semplice, e non lo è mai stato, ma credo che nella vita sia fondamentale rimanere fedeli a sé stessi, anche quando questo significa esporsi al giudizio o al rifiuto. La mia via è quella della coerenza interiore, dell’autenticità, del coraggio di essere ciò che si è. Rendere visibile il Satanismo consapevole è per me un atto di amore verso la verità e verso tutte quelle anime che si sono sempre sentite fuori posto nel mondo così com’è. È anche un richiamo all’anima antica che dimora in molti, e che aspetta solo di essere risvegliata.
Il MATER OBSCURA Art Contest esplora il “femminile oscuro”: cosa rappresenta per te questa tematica e come si riflette nella tua arte?
Il Femminino Oscuro è un archetipo potentissimo e profondamente frainteso, demonizzato nel corso dei secoli da culture patriarcali che hanno temuto la sua forza generatrice, la sua autonomia, il suo potere di trasformazione. Per me, esplorarlo non è soltanto un tema artistico, ma un vero e proprio atto devozionale. Le simbologie legate al Sacro Femminile ricorrono spesso nelle mie opere proprio per questa ragione, rappresentano il mio legame intimo con la Dea Madre, con la dimensione lunare, sotterranea, caotica e creatrice del divino. Fin da bambina ho avuto visioni che mi hanno messa in contatto con presenze arcaiche e numinose, figure femminili potenti e ambivalenti che non avevano nulla a che vedere con l’immagine addomesticata e docile della “donna santa” proposta dal Cristianesimo. Queste esperienze mi hanno condotto, negli anni, ad approfondire lo studio dei culti matrifocali e della spiritualità ancestrale, in cui la Dea era venerata nella sua interezza, sia come madre che come distruttrice, sia come fonte di vita che come signora della morte e degli inferi. Il Femminino Oscuro incarna proprio questo mistero ciclico, questa forza che nasce nell’ombra, nel sangue, nella notte dell’inconscio. È la parte selvaggia, istintuale, medianica dell’anima, non legata al genere, ma particolarmente viva nella donna, che è stata per secoli sottomessa, silenziata, eppure mai spenta. Viviamo in una società che ancora oggi tende a punire la donna che rifiuta di essere contenuta, che esprime la propria rabbia, la propria sessualità, la propria intuizione. Il Femminino Oscuro, invece, non chiede il permesso, parla con la voce della Terra, con la voce degli Spiriti Antichi, e ci guida nei luoghi proibiti dell’essere. L’arte diventa allora una soglia, un linguaggio per evocare questa potenza, per riscattarla dalla censura e dall’oblio. Da millenni, la società patriarcale ha tentato di relegare questa energia al silenzio, demonizzandola o snaturandola, ma essa continua a vivere in noi, come una corrente profonda e inarrestabile. Tuttavia, per me, non si tratta di una rivendicazione politica, bensì spirituale, un richiamo interiore a riconoscere e onorare il mistero del Sacro Femminino in tutte le sue forme, compresa quella più oscura e ferale.
Il MATER OBSCURA Art Contest nasce proprio con questo intento, ossia dare spazio a visioni profonde, radicali, autentiche del Femminino in tutta la sua complessità. Volevamo
superare il cliché della “dea glamourizzata” o dell’oscuro ridotto a folklore, per restituire invece dignità a quella parte d’ombra del divino femminile che da sempre accompagna l’iniziazione, la morte simbolica, la metamorfosi. L’oscurità, in questa visione, non è qualcosa da temere né da combattere, ma una via da attraversare, un grembo spirituale in cui rinascere. La risposta che abbiamo ricevuto è stata straordinaria: oltre cento opere da artisti esoterici italiani e internazionali, capaci di declinare in mille modi diversi il mistero del Femminino Oscuro. Ne è emersa una coralità visiva potentissima, che ha saputo raccontare l’archetipo con autenticità e profondità, senza scadere mai nel banale o nel commerciale. Questo mi conferma che c’è un bisogno sempre più urgente di riscoprire il sacro nel suo lato più liminale e perturbante, di cui il Femminino Oscuro è una delle espressioni più autentiche e trasformatrici.
Hai mai ricevuto critiche o attacchi per la tua attività divulgativa? Se sì, come rispondi a queste opposizioni?
Ne ricevo da anni, regolarmente. Parlare di Satanismo in modo consapevole, spirituale e non caricaturale, smuove paure profonde, perché mette in discussione l’indottrinamento religioso che molti hanno interiorizzato fin dall’infanzia. L’idea di Satana, per come la intendo e la vivo, è incompatibile con la visione dualistica della religione dominante, e questo genera diffidenza, ostilità, a volte persino odio. Ma non sempre nella vita bisogna scegliere la strada più facile. A volte è necessario percorrere quella che sentiamo giusta, anche se richiede coraggio, forza, e comporta sacrifici. Io ho scelto il mio sentiero per fedeltà alla mia anima, e non ho mai avuto dubbi sulla mia direzione. Di fronte alle critiche, cerco sempre di argomentare il mio punto di vista con chiarezza, offrendo strumenti per comprendere meglio una realtà spesso travisata. Ma quando l’attacco diventa personale, sterile o aggressivo, preferisco il silenzio. Perché a volte il silenzio è più forte delle parole, e vivere coerentemente con ciò che si è diventa l’unica vera risposta. Cerco di essere una testimone vivente del Satanismo Originale, non con slogan o proclami, ma con il mio modo di esistere: autentico, radicato nella mia natura profonda e nella memoria ancestrale che porto dentro. Non mi aspetto che tutti possano accettarmi o comprendermi, ma lotto affinché chi sceglie un percorso spirituale diverso non venga condannato per la propria libertà.
Qual è il tuo approccio alla divinazione? In che modo il tuo metodo si differenzia da quelli tradizionali?
Il mio approccio alla divinazione è innanzitutto animico. Non vedo i Tarocchi e l’Astrologia come strumenti per prevedere rigidamente il futuro, ma piuttosto come chiavi per esplorare e comprendere le dinamiche interiori che influenzano il nostro presente. La divinazione, ovviamente, ci offre anche uno spunto sulle possibilità future, ma limitarsi a questo sarebbe riduttivo. Ogni carta, ogni pianeta, ogni simbolo è un ponte verso gli archetipi dell’anima, e può rivelarci ciò che spesso sfugge alla nostra consapevolezza, permettendoci di guardare dentro di noi con maggiore lucidità. Per quanto riguarda l’Astrologia, mi sono concentrata principalmente sull’Astrologia Natale, karmica e Sinastrica, dando meno importanza agli oroscopi previsionali. Credo che l’Astrologia, come strumento di conoscenza profonda, possa offrire risposte significative, se interpretata in relazione al nostro cammino evolutivo e alle forze invisibili che guidano la nostra esistenza. Per la Cartomanzia, invece, il mio metodo è unione di divinazione e spiritismo. Ogni volta che faccio un consulto, ho bisogno di guardare negli occhi il consultante, per connettermi direttamente con la sua anima. Dopo questo, procedo con un piccolo rito, durante il quale invoco il supporto di quelli che definisco gli “Spiriti delle Carte”. Questi spiriti sono le presenze di tutti coloro che, nel tempo, hanno esplorato il mondo degli Arcani, portando con sé i segreti e la saggezza di chi ha viaggiato nei misteri più profondi. In questo modo, è come se stendessi le carte insieme ai grandi Tarologi e Cartomanti della storia, tutti uniti dall’intento comune di aiutare un’altra anima a ritrovare chiarezza e consapevolezza, per affrontare con maggiore forza le sfide della vita quotidiana. La Cartomanzia, per come la concepisco e vivo, non è altro che un atto di scavo profondo nell’anima dell’individuo, per portare alla luce quelle risposte che già albergano dentro di lui, ma che spesso non riesce a vedere.
Il Sabba di Beneficenza unisce esoterismo e impegno sociale. Pensi che il mondo esoterico possa avere un impatto più concreto nel sociale?
Penso che tutti, in realtà, potremmo avere un impatto più concreto nel sociale. Anzi, credo che in un certo senso dovremmo. Fin dalla creazione di USI, ho acquisito una visibilità, pertanto, nel mio piccolo, sento di doverla usare anche per migliorare la realtà che mi circonda. Quando le persone sono unite da un ideale comune, anche un piccolo gesto, ripetuto da molti, può generare cambiamenti significativi. Certo, ognuno di noi ha poi le proprie possibilità e risorse, ma ho imparato che anche l’azione più piccola, se condivisa, ha un potenziale enorme. Nel caso del Sabba di Beneficenza, abbiamo offerto Temi Natale e consulti di Cartomanzia a offerta libera. Altri esoteristi italiani si sono uniti all’iniziativa, contribuendo con manufatti artigianali e libri, che abbiamo messo all’asta. Grazie a questa collaborazione, in soli tre mesi siamo riusciti a raccogliere duemila euro, interamente devoluti a una colonia felina e a un canile in difficoltà. Tuttavia, una delle difficoltà più grandi che abbiamo incontrato è stata proprio la discriminazione. Molte associazioni e privati hanno rifiutato il nostro aiuto solo perché siamo Satanisti. Questo, ovviamente, è stato doloroso. Impegnarsi tanto e lavorare gratuitamente per mesi per poi essere rifiutati a causa del nostro orientamento spirituale ha lasciato l’amaro in bocca. A quel punto avevo deciso di non organizzare più nulla del genere. Ma l’anno successivo, la proprietaria di una colonia felina ci ha contattati per raccontarci della grave malattia di una delle sue gatte, Perla, e di come non potessero permettersi l’operazione. Nonostante la delusione passata, ho scelto di mettere da parte il mio dispiacere e abbiamo organizzato un nuovo Sabba di Beneficenza. In una settimana, grazie alla generosità delle persone, siamo riusciti a raccogliere settecento euro, permettendo a Perla di sottoporsi all’operazione. Ora, fortunatamente, sta meglio, ed è questo ciò che conta. Non so se organizzeremo altre edizioni del Sabba di Beneficenza, ma ciò che è certo è che, nel nostro piccolo, continueremo a fare la nostra parte. Questo ci ricorda che l’esoterismo e il percorso spirituale che seguiamo non devono essere separati dall’impegno sociale, ma possono integrarsi perfettamente, portando un impatto positivo nel mondo.
Se dovessi descrivere la tua arte con tre parole, quali sceglieresti e perché?
Tempo, Sogno e Anima. Questi tre concetti riflettono il cuore della mia arte. Il “Tempo” rappresenta la dimensione che attraversa ogni mia opera, un continuo intreccio tra passato, presente e futuro, dove ogni momento si svela come parte di un ciclo in cui il tempo smette di essere lineare, fondendosi in un eterno presente. Il “Sogno” è la porta che mi consente di entrare in uno spazio senza confini, dove l’immaginazione e la realtà si fondono. È attraverso il sogno che la mia arte prende vita, dando forma a ciò che è tanto invisibile quanto presente. Infine, l'”Anima” è l’essenza stessa di ogni mia creazione, il filo che unisce ogni colore, ogni linea, ogni simbolo, perché tutto ciò che faccio nasce dal profondo della mia interiorità, dal mio cammino spirituale e dal mio incontro con il divino. Il perché di queste scelte lo lascio scoprire a chi, attraverso i miei lavori, si troverà a percorrere gli stessi sentieri, artistici e spirituali, riscoprendo magari qualcosa di sé lungo il cammino.
Quali progetti futuri hai in programma, sia in ambito artistico che divulgativo?
Ci sono diversi progetti in cantiere, ma solitamente preferisco non parlarne fino a quando non prendono forma. Ogni creazione la vivo come una gestazione animica: la fase di sviluppo è un’esperienza intima e personale, che appartiene a me e a me soltanto. Quando il frutto di questa creazione viene condiviso con il mondo, allora diventa di tutti. Posso dirti che ho in mente nuove sperimentazioni sonore e che quest’anno mi concentrerò maggiormente su Militanza Satanica, un progetto divulgativo che ha l’obiettivo di portare un’informazione più concreta oltre il web, nel mondo reale. Stiamo inoltre organizzando una mostra artistica con alcuni partecipanti al MATER OBSCURA Art Contest, che si terrà al Museo della Stregoneria di Torino, probabilmente in autunno. Non voglio svelare troppo, ma posso assicurare che ci sono tante cose che al momento stanno bollendo in pentola. Sicuramente continuerò a spingere verso la collaborazione tra tradizioni spirituali differenti. In un ambiente che spesso è dominato dalla competizione, iniziative come Sabba di Beneficenza o il MATER OBSCURA Art Contest hanno dimostrato che uniti possiamo fare grandi cose. E questo dovrebbe essere l’obiettivo primario per tutti. Chiunque condivida ideali simili e abbia intenti puri, sarà sempre il benvenuto.
Vuoi aggiungere qualcos’altro?
Ringrazio ArtCast per questa intervista e per il vostro lavoro. L’arte è la rivoluzione silenziosa dell’anima, la forza che ci spinge a lottare contro l’oscurantismo dell’intolleranza e dell’ignoranza. È il fuoco che arde dentro di noi, spingendoci a sfidare il conformismo e a creare un mondo che abbraccia la diversità, la libertà e la bellezza della nostra essenza più profonda. E non c’è lotta più sacra di quella per la nostra verità e la nostra libertà.





