LAURA DIMITRI

LAURA DIMITRI, originaria della Puglia, ha coltivato fin da bambina un profondo legame con la musica, trovando in essa un mezzo per esprimere le sue emozioni più intime. Dopo i primi passi da autodidatta, tra rassegne canore e feste di paese, la sua passione si è evoluta in una professione, portandola a incidere sigle televisive per TV private e web TV, tra cui quella della sitcom “Mamma che figura” trasmessa su TELENORBA. Ha prestato inoltre la sua voce per progetti speciali, come un brano scritto da Gianni Ippoliti e F. Mele per il vino “Selva Rossa”. Nonostante i successi iniziali, Laura ha continuato a formarsi con dedizione, seguendo corsi di specializzazione e master, tra cui gli stage del T.M.F. al C.E.T. di Mogol. Grazie al supporto della vocal coach Giulia Petruzzi e del musicista Ezio Scarciglia, figura chiave del suo percorso artistico, ha maturato il desiderio di creare musica originale, iniziando a scrivere testi che riflettono i conflitti interiori e le esperienze umane. La sua carriera si arricchisce di collaborazioni internazionali: ha lavorato come corista per Davi Wornel nel singolo “Por El Camino” e nell’album Latido de amor, e per Lucia Mendez nella versione italiana della hit “Corazon de Piedra” inclusa nell’album Bailan della Sony Mexico. Nel 2014 debutta con il singolo “L’immenso è da domani,” realizzato dai fratelli Amati, che segna l’inizio di una nuova fase della sua carriera. Lo stesso anno, apre il concerto di Tonino Carotone. Nel 2015, con il brano “La Prepotenza,” è finalista nazionale alla kermesse “Musikomio,” guadagnando ulteriore visibilità. Nel 2016 vince il contest M.A.I. in collaborazione con il M.E.I., esibendosi a Faenza. Il singolo “Chi siamo” ottiene ampi consensi, entrando in rotazione radiofonica anche all’estero. Seguono altre tappe importanti, come la finale al “Promuovi la tua musica-contest” nel 2017 e il “Contursi Festival” nel 2018. Nel 2019 il singolo “Il senso delle cose” viene trasmesso sugli schermi delle metropolitane di Roma, Milano e Brescia attraverso il circuito Telesia TV. Nello stesso anno è finalista al “Montesilvano Pop Rock Music Fest,” semifinalista del format IBand su La5, e apre il concerto de Le Vibrazioni. Dal 2020, Laura conduce il format televisivo Tratti e Ritratti, dedicato alla creatività e all’arte, trasmesso sull’emittente RTM. Attualmente è la leader della band “Laura e la Radio” e ha pubblicato il suo primo album di inediti, Io come te, realizzato in collaborazione con Ezio Scarciglia per l’etichetta M-IT.

Come hai scoperto la tua passione per la musica? C’è stato un momento specifico in cui hai capito che sarebbe diventata la tua professione?

È avvenuto tutto in maniera molto naturale. Amo la musica da sempre, perché ha rappresentato per me una valvola di sfogo, l’amica della porta accanto disposta ad ascoltarmi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Sin da piccola sognavo di fare la cantante, ma lo vedevo un sogno irraggiungibile. Probabilmente per la mia insicurezza, il mio senso di inadeguatezza, lo stesso che mi ha portato a rifugiarmi nella musica e a pensare che le cose belle potessero accadere agli altri e non a me. Così, senza rendermene conto mi sono ritrovata sul palco dapprima per gioco con ospitate in feste di paese e rassegne canore, poi con i primi live, passando velocemente dal pianobar ai concerti con le band. Ho avuto modo di incontrare nel mio cammino musicisti che mi hanno inserita subito in questo mondo. Quando trovi persone che credono in te è bellissimo. Ero ancora giovane e inesperta quando ho avuto il mio primo “ingaggio”. Il primo di una lunga serie che mi ha fatto capire che forse era una strada percorribile.  Quella voglia di catalizzare le mie emozioni dentro di me e veicolarle attraverso la voce è diventata una professione. Ho fatto di necessità, virtù.

Qual è stata l’esperienza più significativa della tua carriera musicale fino ad ora?

Premetto che tutto ha un valore per me, anche l’esperienza apparentemente più insignificante. Sicuramente l’uscita del mio primo album “Io come te”, ha segnato un punto di svolta importante per il mio percorso artistico e per la mia “credibilità” come cantautrice, sebbene i meriti non sono da attribuirsi esclusivamente a me. “Io come te” nasce dal consolidato sodalizio artistico con il musicista e compositore Ezio Scarciglia. Con lui ogni suono e ogni melodia diventa speciale. Quando non sono io a scrivere, sa cucirmi addosso delle meravigliose poesie.

Come descriveresti il processo di scrittura e composizione del tuo album “Io come te”? C’è un brano che senti particolarmente vicino al tuo cuore?

“Io come te” è un viaggio intimo e introspettivo che mette a nudo le debolezze e le fragilità dell’uomo, il quale è spesso costretto a fare i conti con le proprie paure, le proprie sofferenze, esacerbate dalla veloce “quotidianità” e dal conseguente senso di smarrimento che il più delle volte lo rende incapace di reagire. Al tempo stesso questo “viaggio” porta a una riflessione profonda su ciò che siamo, sentiamo e impariamo e ci insegna a trovare dai momenti di buio la forza di reagire. Per questo, il brano che sento particolarmente vicino al mio cuore è “Chi siamo”. È quello che più rappresenta la mia essenza di donna forte e al tempo stesso fragile, una donna che non si arrende, nonostante tutto e che impara dalle sue cicatrici. A volte isolarsi è un male necessario per raggiungere la consapevolezza di sé stessi e rialzarsi.

Collaborare con artisti internazionali ha influenzato il tuo stile musicale? Se sì, in che modo?

Indubbiamente è stata una bella esperienza, grazie alla quale ho avuto modo di conoscere e farmi conoscere dal mercato centro-americano. Non capita tutti i giorni di finire sullo stesso album di artisti internazionali insieme a musicisti di grande caratura come ad esempio Vinnie Colaiuta, Michael Landau, Abraham Laboriel, giusto per citarne alcuni. Sarò sempre grata a Davi Wornel e a Lucia Mendez per la grande opportunità.

Come ti prepari per esibizioni dal vivo, soprattutto quando hai aperto concerti di artisti come Tonino Carotone o Le Vibrazioni?

Salire sul palco è una grande responsabilità. Non prendo mai alla leggera le mie esibizioni. Scelgo con cura i pezzi da portare sia che si tratti di cover, sia che si tratti di inediti, a seconda della situazione. Sono molto attenta al look. È una cosa cui tengo tantissimo, anche se la musica rimane sempre l’“accessorio” più importante ed è per questo che provo ogni volta a lasciare un pezzo di me. Quando ho aperto i concerti dei big della musica per la verità ho portato con me anche tanta ansia. Non è facile cantare davanti a un pubblico così numeroso e nel caso di Tonino Carotone, fortemente distante dal mio genere musicale.

Quale messaggio o emozione speri di trasmettere attraverso la tua musica?

Con la musica voglio trasmettere il mio messaggio di resilienza. Esiste sempre un modo di dare una svolta positiva alla nostra vita, anche quando le circostanze sono avverse e complicate. Oggi più che mai abbiamo bisogno di serenità, ma la serenità non può esistere se non la ricerchiamo prima in noi stessi e questo richiede un impegno costante.

La conduzione del format “Tratti e Ritratti” ha cambiato il tuo modo di vedere o vivere l’arte e la creatività?

“Tratti e ritratti” è uno spazio dedicato alle eccellenze in ogni campo artistico e professionale. Questo mi ha permesso di conoscere tante realtà straordinarie e di accrescere il mio bagaglio culturale, approfondendo generi lontani dal mio modo di fare e sentire musica. Al tempo stesso, condurre questo format mi ha dato la possibilità di avvicinarmi a forme d’arte diverse dalla musica e scoprire l’esistenza di personalità che lontano dai riflettori dei grandi networks hanno costruito carriere importanti e ottenuto importanti riconoscimenti.

Come riesci a bilanciare il tuo lavoro come cantante, autrice e presentatrice?

È molto difficile riuscire a bilanciare tutto. È la passione che fa la differenza. Certo, ci sono dei periodi nei quali devo rivedere le mie priorità. La trasmissione mi porta via molto tempo, cantare richiede studio, sforzo ed esercizio continuo. Non si può essere cantanti solo quando ci si esibisce in pubblico. Scrivere, invece è un momento di pura ispirazione…può avvenire in qualsiasi momento, anche quando meno te lo aspetti e bisogna assecondarlo sempre.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri come artista? C’è un progetto a cui stai lavorando di cui puoi parlarci?

Sto lavorando a un nuovo disco, anticipato dai singoli “Dalla tua parte” e “L’universo sei tu”, ma c’è ancora molto da fare per terminare il lavoro. Quindi spero il prima possibile di far sentire le mie nuove canzoni.

C’è un consiglio che daresti a chi sogna di intraprendere una carriera nel mondo della musica?

Sì. Piedi ben saldi. È giusto inseguire i propri sogni, ma con la consapevolezza che è un mondo molto difficile. La musica è un lavoro instabile. Come recita una canzone di Gianni Morandi: “Uno su mille ce la fa”, ma con la tenacia ci si può ritagliare i propri spazi.  Studiate sempre e non accontentatevi: viviamo in una società altamente competitiva. Crearsi un proprio stile ed essere riconoscibili può dare qualche chance in più.

Descriviti in tre parole.

Tenace, sensibile, empatica

Sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe che la musica tornasse allo splendore del passato, quando i dischi si compravano e gli artisti non erano bersaglio facile sui social. Temo però che quel tempo orami sia andato.

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