Nata a Cluj-Napoca, Romania, nel 1981, Luciana Vascan è un’artista autodidatta che ha scoperto la sua vocazione artistica circa dieci anni fa, durante un percorso di evoluzione spirituale. Ha vissuto tra Italia e Croazia, unendo queste esperienze alla sua arte in continua trasformazione. E’ appassionata e dedita alla creazione di sculture e opere d’arte uniche, realizzate interamente a mano. La sua ricerca artistica si concentra sull’esplorazione di nuovi materiali, forme e tecniche, utilizzando canvas, legno, gesso, colori acrilici, rete di alluminio e resina. Ogni scultura rappresenta un viaggio creativo, un racconto che esplora l’armonia tra forma e sostanza, sfidando i confini della tradizione. Attraverso i suoi quadri, comunica energia positiva e il coraggio di abbracciare l’ignoto, invitando l’osservatore a esplorare emozioni e intuizioni. Le sue opere si integrano perfettamente negli ambienti di interior design, trasformando gli spazi in luoghi che ispirano curiosità, riflessione e meraviglia.
Cos’è l’arte per te?
L’arte è il mio linguaggio, il modo in cui esprimo emozioni, energia e trasformazione. È una connessione profonda tra la materia e l’anima, tra il visibile e l’invisibile.
Qual è stato il momento in cui hai capito che l’arte sarebbe diventata il fulcro della tua vita? C’è stato un episodio o un’opera in particolare?
Fin da bambina ero attratta dalla creazione, insieme al mio papà, plasmare la materia per darle una nuova vita. Col tempo, ho capito che non era solo una passione, ma una necessità interiore.
Come il tuo percorso di evoluzione spirituale ha influenzato la tua ricerca artistica? Ci sono simboli o temi ricorrenti nelle tue opere legati a questo percorso?
La mia arte è una riflessione sul viaggio interiore, sulla trasformazione. La luce e l’ombra, la materia che prende forma attraverso stratificazioni e ripetizioni, sono metafore della crescita personale. Le mie opere parlano di resilienza, di energia e di equilibrio tra forze opposte.
La tua tecnica è in continua trasformazione. Qual è stato il materiale o la tecnica più sorprendente che hai scoperto finora?
Ogni materiale mi offre una sfida nuova, ma uno dei più affascinanti è quello che mi permette di giocare con la luce e la texture in modo inaspettato. Sperimentare con superfici irregolari, riflettenti o materiche mi ha aperto un mondo di possibilità espressive.
Come riesci a bilanciare l’innovazione nei materiali con il mantenimento di un’identità artistica coerente?
L’identità non è nei materiali, ma nella visione. Posso cambiare strumenti e tecniche, ma il filo conduttore rimane la mia ricerca sull’energia, sulla tridimensionalità e sul dialogo tra luce e materia.
Le tue opere trasmettono energia positiva e coraggio. Come riesci a tradurre queste emozioni in sculture o dipinti?
Attraverso il processo stesso. La stratificazione, il carteggio, la continua ricerca della perfezione sono il riflesso della crescita e della trasformazione. Ogni segno, ogni texture racconta una storia di resistenza e bellezza.
Quale pensi sia il ruolo dell’arte contemporanea nell’interior design? Come immagini che le tue creazioni trasformino gli spazi che le ospitano?
L’arte non è solo decorazione, è un’esperienza. Le mie opere dialogano con gli spazi, li trasformano, li rendono vivi. Voglio che chi le osserva percepisca la loro energia e si senta ispirato ogni giorno. Ci sono artisti o movimenti che ti hanno ispirata nel tuo percorso, oppure ti consideri completamente autodidatta e libera da influenze esterne? Sono autodidatta e seguo la mia intuizione, ma è inevitabile lasciarsi ispirare dal mondo. Più che singoli artisti, mi affascinano le connessioni tra arte, natura e spiritualità.
Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato nel tuo percorso artistico, sia a livello personale che professionale?
Superare l’incertezza e il giudizio. Esporre la propria visione al mondo è sempre una sfida, ma ho imparato che l’unica strada è restare fedeli a sé stessi.
Se dovessi descrivere il tuo stile in tre parole, quali sarebbero?
Energetico, materico, luminoso.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri come artista? Hai progetti o collaborazioni in cantiere che vorresti condividere?
Continuare a esplorare nuove tecniche e portare la mia arte in spazi sempre più ampi. Ci sono collaborazioni in corso che non vedo l’ora di svelare!
Sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è organizzare una mia esposizione in una città importante come Venezia, in collaborazione con un progetto di volontariato. Vorrei che l’arte diventasse un ponte tra bellezza e impegno sociale, creando un’esperienza che possa ispirare e lasciare un impatto positivo.
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