MARTINA PELONE

Mi chiamo MARTINA PELONE nasco a Roma il 06/10/1994. mi avvicino all’arte della recitazione un giorno che decido di partecipare ad un concorso di bellezza, mi viene chiesto di portare una prova artistica e allora decido di recitare un monologo tratto dalla serie fame-saranno famosi ed è lì in quel preciso momento esatto che scatta la scintilla. Finalmente capisco qual è il mio scopo nella vita ovvero essere un’attrice. Studio recitazione per due anni presso il conservatorio teatrale di G.B.Diotaiuti. Dopo essermi diplomata all’accademia proseguo i miei studi artistici attraverso diversi laboratori e workshop di cui uno in lingua spagnola. Due anni fa mi iscrivo alla facoltà di teatro cinema e media alla sapienza poiché penso che per fare bene questo mestiere bisogna conoscerlo a 360 gradi sia a livello teorico che a livello pratico. Ho girato diversi cortometraggi che hanno preso parte al 48 hour film project festival e ad altri festival. Nel campo teatrale ho effettuato diversi spettacoli mi sono diversificata in ruoli comici e in ruoli più drammatici portando in scena opere di Pirandello, Shakespeare ecc. Da un po’ di tempo ho iniziato a scrivere presso una rivista online dal nome “il novelliere”. Faccio la speaker presso radio sapienza in cui ho due programmi uno parla di cinema e l’altro invece parla del true crime. Sono molto attiva sui social network e cerco di utilizzarli in modo da far conoscere sempre di più la mia passione per la recitazione.

Hai citato il momento in cui hai recitato un monologo alla serie “Fame – Saranno Famosi” come il punto di svolta nella tua decisione di diventare attrice. Cosa ti ha colpito particolarmente di quel monologo? Cosa ha fatto scattare in te la scintilla per la recitazione?

Le parole di quel monologo rappresentavano totalmente il periodo che stavo vivendo in quel momento. Sentivo che ogni frase fosse un riferimento continuo a quello che avevo dentro questo mi ha fatto capire che io sono una attrice che ciò che desidero di più e quello di tramettere me stessa completamente. questo lo riesco a fare solo con questo lavoro. non saprei immaginare la mia vita senza la recitazione.

Dopo il diploma al conservatorio teatrale G.B. Diotaiuti, hai partecipato a diversi laboratori e workshop, incluso uno in lingua spagnola. Come ha influenzato questa formazione variegata il tuo approccio alla recitazione?

Approcciarmi verso metodi diversi e anche in lingue nuove che non è l’italiano è stato veramente utile e importante perché ti danno dei modi sempre nuovi per muoverti in questo mondo e cercare soprattutto bisogna formarsi sempre poiché il mercato e sempre in continuo mutamento.

Hai deciso di iscriverti alla facoltà di Teatro, Cinema e Media alla Sapienza per approfondire la conoscenza teorica e pratica del tuo mestiere. Quali aspetti del corso di laurea ti hanno colpito di più e in che modo pensi che stiano influenzando il tuo lavoro come attrice?

Sono rimasta molto affascinata da diverse materie come storia del cinema, storia della televisione, antropologia culturale, mediologia ecc. tutto questo mi sta dando un’infarinatura che poi riesco a portare dal teorico nella parte pratica e questo mi aiuta a migliorarmi sempre di più come attrice.

Hai partecipato a vari cortometraggi, alcuni dei quali hanno preso parte a festival come il 48 Hour Film Project. Qual è stato il cortometraggio a cui sei più legata e perché? Come ti sei preparata per i ruoli in quei progetti?

Il 48 ore è stata l’impresa un pochino più complicata poiché avevi poco tempo per prepararti pero grazie all’aiuto delle persone che lavoravano con me sono riuscita ad approcciarmi ai ruoli. Il cortometraggio alla quale sono più legata l’ho girato circa due anni fa e parla della perfezione della bellezza e di quanto tutto questo può essere distruttivo mi è davvero piaciuta la tematica e per interpretare il ruolo ho visto film e studiato sull’argomento e tutto questo mi ha fatto capire davvero tanto del mondo in cui viviamo e di quanto la superficialità e l’esteriorità delle cose ci faccia solo del male.

Nel tuo percorso teatrale hai interpretato ruoli sia comici che drammatici in opere di Pirandello e Shakespeare. Qual è stato il ruolo più sfidante che hai interpretato finora e perché?

Uno dei ruoli più sfidanti ma che è uno dei ruoli a cui tengo dì più è Rosinella tratto dall’atto unico la patente di Pirandello. La cosa che mi è piaciuta ma che è stata anche complicata e stata dare quella profondità in un personaggio che essendo così giovane ha dovuto maturare velocemente e sentirsi delle responsabilità addosso per cui non era ancora pronta.

Oltre alla recitazione, scrivi per “Il Novelliere” e fai la speaker per Radio Sapienza con due programmi diversi. Come bilanci questi ruoli con la tua carriera di attrice? In che modo queste attività arricchiscono la tua espressione artistica?

Arricchiscono completamente anzi saper fare tantissime cose diverso soprattutto in questo mestiere e molto meglio. Ti da sempre nuovi stimoli e nuovi modi di porti come la radio ho trovato che mi aiuta moltissimo per perfezionare la voce e questo mi permette di migliorarla anche quando interpreto un personaggio.

Sei molto attiva sui social media e li usi per condividere la tua passione per la recitazione. In che modo i social network ti hanno aiutato nella tua carriera? Hai un esempio di come un post o un’interazione online ti abbiano aperto nuove opportunità?

I social media oggi sono diventati essenziali e mi verrebbe a dire anche purtroppo. Diciamo che quando alcuni miei video sono diventati virali o le mie pagine sono cresciuti di follower questo mi ha permesso di farmi notare un po’ di più.

Conduci un programma sul true crime e un altro sul cinema a Radio Sapienza. Come riesci a coniugare queste due passioni diverse? C’è un filo conduttore che collega i due programmi?

Sono sicuramente due tipologie di programmi diversi ma che si possono tranquillamente unire insieme. Poi ci sono tantissimi film, serie tv, documentari ecc che parlano del crime. È molto utile come genere soprattutto se mai capitasse di interpretare ruoli cattivi.

Descriviti in tre parole.

Determinata, estroversa, ambiziosa.

Sogno nel cassetto?

Diventare una grande attrice e poter viaggiare tanto.

Progetti futuri?

Direi che quelli ho imparato a costruirli piano piano.

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