Sono MATTEO OSTUNI, vengo da Poggiorsini, un piccolo paese della Murgia barese, e sono il mastro birraio del Birrificio degli Ostuni.
Diventare birraio era un tuo sogno?
Il sogno di diventare birraio nasce dalla passione del “bere bene”, che col tempo si è trasformata nel desiderio di produrla autonomamente e di condividerla con gli altri. Significa immergersi in un mondo fatto di luppoli, fermentazione e malti per dedicarsi con entusiasmo alle proprie creazioni.
Quali sono gli aspetti più gratificanti e più impegnativi del tuo lavoro?
L’ambizione di realizzare un’attività “in proprio” è sempre stata dominante nei miei pensieri, fino a quando non si è concretizzata. Avere un’azienda propria comporta sacrifici, non solo di tipo economico ma anche dal punto di vista fisico e mentale: giornate lavorative infinite, costanti ed innumerevoli timori, tante responsabilità, difficoltà burocratiche. Al di là di tutto questo, ciò che mi stimola e ripaga è la soddisfazione riscontrata tra i clienti e tra coloro i quali apprezzano il mio prodotto.
Quanta creatività ci metti nello sperimentare nuovi stili e sapori?
La componente creatività è molto importante, ne occorre molta per sperimentare nuovi stili e sapori, per bilanciare gli ingredienti e nelle tecniche per creare un prodotto unico e gustoso. Esplorare combinazioni insolite per ottenere profili di gusto distintivi, mixare erbe, spezie e frutta per aggiungere un tocco speciale alla mia birra.
Quali sono le fonti di ispirazione per creare nuove ricette?
Le fonti di ispirazione possono essere molteplici: materie prime, tradizione, stili, stagionalità, creatività personale. L’alta qualità è il principio cardine sulla quale si fonda la produzione della mia birra e il processo di selezione delle materie prime avviene con grande cura ed attenzione, per ogni singolo ingrediente scelgo il meglio. Sperimentare combinazioni di ingredienti e lasciarsi trasportare può portare a scoperte inaspettate e a birre artigianali davvero uniche.
La tua birra preferita?
La Controra. Una pils dorata, limpida e brillante. Caratterizzata da freschi profumi floreali che derivano dall’uso di luppoli selezionati e dall’aroma piacevolmente delicato. Al gusto, permangono note erbacee ed equilibrate che rievocano sentori pepati e leggermente mielati. Il finale è deciso, secco, amaro che persiste delicatamente, invitando al prossimo sorso.
Progetti futuri?
Creare una Tap Room e un laboratorio di analisi interne.
La Tap Room offrirebbe un ambiente per i clienti che scelgono di degustare le birre direttamente in birrificio. Il desiderio sarebbe quello di progettare uno spazio confortevole e accogliente, con un design che rifletta l’estetica del brand, attraverso il quale attirare una clientela di appassionati di birra e creare un’esperienza memorabile per i nuovi visitatori. Il laboratorio di analisi interne mi consentirebbe di controllare e garantire la qualità delle birre in modo ancor più accurato e regolare, investendo in strumentazioni di laboratorio per misurare parametri chiave come la densità, il pH, l’amaro ed eventuali contaminazioni microbiologiche.
Conosco le birre del Birrificio degli Ostuni, le ho assaggiate e continuo a berle con sempre più piacere. Non c’è una preferita. Son tutte ottime e le scelgo in base al cibo da accompagnare o alla stagione o all’ora del giorno. Sono un’esplosione di sapori inebrianti, tutte. Eccezionali. Provare per credere!