MONSIEUR DAVID, classe 74 al secolo DAVIDE RAUSA è un artista torinese di origine siciliana, che sul palco da vita ai personaggi delle sue storie con i piedi. Storie fatte e raccontate con i piedi. Che nessuno si offenda perché non si vuole insinuare nulla di spregiativo, anzi, si vuole mettere in mostra che c’è un modo alternativo di andare su un palco di teatro o mettere in scena un’opera in piazza. È un’arte antichissima, nulla di nuovo, ma è certamente tra le più singolari. Il teatro dei piedi ha in Italia come rappresentante Monsieur David che disteso su un palco ha i piedi in aria e li muove come se fossero marionette, personaggi con teste, trucchi e parrucche. Dopo gli studi artistici ha dato spazio al “viaggio”, per mescolarsi tra diverse culture del mondo attingendo da vari stili creativi. Ha lavorato per anni nei villaggi turistici, come attore e intrattenitore. Ha sviluppato progetti di diversa natura, scoprendo la sua passione per l’improvvisazione teatrale, il teatro fisico gestuale e la pantomima . Il successo lo deve anche a popolari trasmissioni televisive, come Domenica In, Colorado, Soliti Ignoti, Cutura Moderna, Italian’s got Talent e Italia si su Rai uno. Oggi segue con attenzione il teatro di figura, portando in giro nei teatri la sua ultima intuizione. Con i piedi, e attraverso storie musicali, dà vita a racconti contemporanei coinvolgendo grandi e bambini, un teatro coraggioso, naturale spensierato per contrastare l’era dell’omologazione che porta all’appiattimento dello spirito dice Monsieur David, in cui non ha filtri per esprimere un esigenza per indicare strade nuove, altre prospettive che alimentano l’anima. Monsieur David, da vita alla Danse du Pied, uno spettacolo unico nel suo genere che l’hanno portato a diverse collaborazioni artistiche con volti noti del mondo dello spettacolo con Maurizio Battista al Teatro Sistina al Teatro Brancaccio e al Salone Margherita di Roma con Pino Insegno, a cui deve il salto nel mondo della televisione, Demo Morselli, Giancarlo Magalli,Mammuccari, e molti altri. L’artista oggi, nelle sue performance si avvale delle sue gambe, dei suoi piedi per comunicare emozioni, dove i protagonisti sulla scena, ormai stufi del solito tran tran precipitano all’indietro per tuffarsi in un nuovo paradigma, fatto di massima espressivita del vivere. Diversi i riconoscimenti e premi che accompagnano l’artista nel suo percorso, in primo piano il PREMIO NOPS 2017 come miglior spettacolo e il tanto amato premio Righetto in previsione dei 150 anni dell’unità d’Italia con il primo e unico cortometraggio realizzato con la tecnica del teatro del piede dal titolo “Fiaba tricolore” Oggi Monsieur David sta lavorando al meglio per esportare il suo spettacolo in sempre più parti del mondo per portare il suo messaggio di libertà espressiva che ci rende liberi.
Chi è l’artista capovolto, come e quando è nato il personaggio?
Monsieur David e nato 14 anni fa con il suo teatro del piede ,dopo molti anni in viaggio per il mondo come intrattenitore cercavo qualcosa di più autentico che potesse parlare di me in modo più preciso qualcosa che potesse emanare la forza poetica dell’artista ed è così che ho iniziato questo viaggio da autodidatta ispirato da una artista internazionale nel tempo questo capovolgimento ,ribaltamento che effettuo durante gli spettacoli mi ha ispirato facendo emergere la storia dell’uomo capovolto, l’uomo capovolto e colui che ha scoperto l’inganno e tenta di ripristinare un legame, potente con le leggi naturali ,che mette in campo usando appieno l’immaginazione nei vari campi della vita ,nel mio caso ho sentito la necessità di scioccare il mio pubblico per mostrare che cera qualcosa nelle loro vite che dovevano ancora essere svelato il mio vivere il teatro non e stato mai un modo leggero di rappresentazione ma un’occasione per mettere in campo un atto di rivelazione di generosità. Tutto e’nato quando dopo 16 anni di villaggio turistico decisi di interrompere quel viaggio per entrare ufficialmente nella realtà quella della responsabilità degli impegni quotidiani degli affitti da pagare ,una grande occasione per rendere visibile l’invisibile e così e stato
Come definiresti la tua arte?
La mia arte e un occasione per mostrare la sensibilità dell’uomo in tutte le sue forme ,nel mio caso e un contatto diretto con il mio corpo ,dentro e fuori avendo cura di ascoltare il suo alfabeto il suo desiderio di rappresentarsi nel mondo. Definire l’arte non e cosa facile perché sfugge a sé stessa si ricrea sempre in modo nuovo anche se crediamo di fare la stessa cosa non e mai così l’arte a prescindere da chi la fa racconta la vita fuori dal corpo e il suo potenziale rappresentativo.
Come si sviluppa un tuo spettacolo?
Il mio spettacolo si sviluppa in più direzioni prima c’è l’invasione a sorpresa tra il pubblico amo entrare all’improvviso e stupirli questo aumenta il magnetismo della scatola scenica che appena mi avvicino accende un cerchio luminoso, l’accesso al mondo capovolto dove il potenziale fantasmagorico si manifesta ,ogni personaggio che metto in scena ,dal mago al ricercatore ,all’innamorato rappresentano passaggi alchemici precisi che una volta attraversati tutto il potenziale sboccia e si traduce in uno spettacolo fantastico ,inizialmente anni fa mi sedevo su una speciale sedia e cominciavo il teatro con i piedi ma nel tempo ho scoperto che potevo partire dal personaggio umano per poi tradurlo nel capovolgimento e proseguire con i piedi ,al pubblico questo piace e mi permette di estendere meglio la storia.
Da dove trai ispirazione per le tue storie?
Una domanda complessa per un uomo come me non pensante ,passo molto tempo all’aria aperta che sia estate o inverno e mi nutro di immagini che emergono improvvise ,sono più felice a proseguire con un repertorio per molti anni approfondirlo scoprire pubblicamente cosa ha da darmi piuttosto che chiudermi in sala prove ,molto spesso le idee emergono durante l’azione concreta davanti al pubblico e lì nel mio atto di rivelazione che emerge la condizione più pura della visione ,oggi giorno vedo una società che continuamente sforna spettacoli continuamente ma quando mi capita di vederli raramente vedo un aspetto divino che emerge soprattutto nella commedia ,oggi sono più vicino alla danza contemporanea e al teatro di figura proprio perché si respira più sensibilità c’è più attenzione all’interiorità.
Descriviti in 3 parole.
Senza ossa ,coraggioso, fanciullo.
Sogno nel cassetto?
Prima di pensare al sogno del cassetto tutti noi dovremmo prima disfarci del sogno in cui siamo intrappolati da quando siamo arrivati sul Pianeta fatto questo con la nuova consapevolezza credo che mi basterebbe essere allineato a ciò che sono veramente e quello che sono venuto a fare sul pianeta ,come me ne accorgo? Me ne accorgo perché quello che sono, bussa continuamente alla porta ogni mattina siamo noi che ci siamo attappati le orecchie e facciamo finta di non sentire ,sogno un David che non finisce di stupirsi del suo apprendimento e dei suoi risultati positivi rispetto alla sua ricerca sono qui per dare al mondo le mie virtù.
Progetti futuri?
Desidero poter continuare a manifestare la mia sensibilità artistica in tutto il mondo aiutando le persone ad un risveglio sano, desidero continuare a dare spettacolo nei teatri nelle piazze nei dinner show del mondo con il desiderio che sia sempre il più grande spettacolo del mondo ,se smetto di fare questo mestiere io, gran parte della società diventerà ancora più triste ho il compito di dare speranza di rivitalizzare li dove e possibile.