Romed nasce nel 1966 a Thaur, un piccolo borgo nel cuore del Tirolo, all’interno di una famiglia profondamente legata alla tradizione artigianale. Figlio di un maestro falegname, cresce immerso nell’arte della lavorazione del legno, apprendendo fin da giovane le tecniche e i segreti del mestiere. La sua abilità manuale e il suo talento artistico emergono presto, portandolo a distinguersi per il tocco personale e originale che dona ai suoi mobili. Dopo aver conseguito il titolo di maestro artigiano, Romed inizia un percorso che va oltre la semplice falegnameria, spingendosi verso una visione più artistica dell’arredamento. All’inizio degli anni ’90 entra a far parte dello studio Hubert Weidinger, un’esperienza che segna profondamente il suo percorso creativo. Qui inizia a concepire i mobili non solo come oggetti funzionali, ma come vere e proprie opere d’arte abitabili, capaci di coniugare estetica e praticità. Col tempo, il suo approccio si evolve e lo porta a sperimentare sempre di più con forme e colori, fino a intraprendere un percorso artistico autonomo. Autodidatta e individualista, Romed sviluppa gradualmente un linguaggio espressivo unico, producendo pezzi unici decorati con colori acrilici. Tuttavia, è un evento traumatico e una serie di problemi di salute a segnare una svolta decisiva nella sua vita e nel suo lavoro. La pittura diventa allora molto più di un semplice mezzo creativo: diventa terapia, sfogo e introspezione, uno strumento per elaborare paure, emozioni e pensieri più profondi. Da oltre vent’anni, Romed Unsinn si dedica con passione alla pittura, affinando nel tempo un stile inconfondibile, capace di trasmettere emozioni intense e autentiche. Ogni pennellata racconta la sua storia, trasformando le sue opere in specchi della sua anima. Il suo viaggio artistico continua a essere una ricerca continua, fatta di sperimentazione, intuizione e libertà espressiva.
Che cos’è l’arte per lei?
Il bisogno di esprimere la mia interiorità come immagini dell’anima.
In che modo la tradizione familiare della falegnameria ha influenzato il suo approccio all’arte?
Mio padre era un maestro falegname e mi ha permesso di sperimentare colori e vernici fin da giovane.
Cosa la affascina di più nel trasformare una materia prima in un’opera d’arte?
Le possibilità illimitate di visualizzazione
Quando ha capito che la sua creatività andava oltre la semplice lavorazione del legno?
L’industria dell’arredamento e i mobili standardizzati mi limitavano molto nella creatività e nelle possibilità di sviluppo.
Qual è il primo pezzo che ha realizzato e che considera un’opera d’arte?
Un’onda in legno con colori acrilici e vetro.
Come descriverebbe il suo stile artistico a chi non ha mai visto le sue opere?
Trasformo i miei sentimenti in dipinti espressivi e anche in sculture.
Come mai la pittura è diventata una forma di espressione così importante per lei?
L’arte è diventata una forma di terapia in seguito a esperienze positive e traumatiche della mia vita.
Quali sentimenti cerca di trasmettere attraverso i suoi dipinti?
Principalmente positive, ma mi piace anche cercare di provocare.
C’è un’opera a cui è particolarmente legato e che rappresenta una pietra miliare nel suo percorso?
Sì, l’immagine “Mißbrauch”, realizzata durante un ricovero ospedaliero e ritenuta degna di essere pubblicata da Klettverlag nel libro di testo Ethik 9.
Quali sono le tecniche o i materiali che preferisce utilizzare nel suo lavoro?
Colori acrilici, vernici acriliche e acquerelli.
C’è un artista o un movimento che ha ispirato il suo lavoro?
Sì, il pittore e caricaturista Hubert Weidinger, noto per le sue caricature politiche e i suoi dipinti ispirati al Realismo fantastico.
Come vive il rapporto tra arte e artigianato nel suo lavoro?
Lo vivo come una sinergia molto costruttiva.
Quali sono le maggiori sfide che affronta nel suo processo creativo?
La consapevolezza che la mia vita è limitata, perché c’è ancora molto da “creare”.
Qual è la sua routine o il suo rituale prima di iniziare un nuovo lavoro?
Mi lascio ispirare dalla musica e dai sentimenti e pensieri che essa evoca in me.
Cosa significa per lei creare qualcosa di unico e irripetibile?
Desiderio di novità.
Da dove trae ispirazione per i suoi lavori?
Mi piace ispirarmi anche ai miei contatti e alle mie interazioni sociali, compresi gli incontri che risvegliano in me fantasie e idee.
Ha mai pensato di esplorare altre forme d’arte oltre alla pittura e alla lavorazione del legno?
Sì, perché pratico anche la scultura, tra le altre cose.
Cosa prova quando vede una delle sue opere finite?
Una certa liberazione dopo aver espresso i miei sentimenti e i miei pensieri.
Quali sono i suoi progetti futuri e le direzioni che vorrebbe esplorare con la sua arte?
Sviluppare ulteriormente il campo della scultura e del rilievo e presentare la mia arte oltre i confini nazionali in occasione di mostre d’arte.





