SALLY CANGIANO nasce nel 1973 a Piedimonte Matese. A 10 riceve in dono una chitarra e inizia a imparare dal padre che gestisce una radio privata, circostanza che permette a Sally di accedere a una nutrita collezione di vinili. La sua curiosità per la musica lo porta ad ascoltare artisti di tutti i tipi, da Raffaella Carrà a John Coltrane e Pat Metheny, uno dei suoi più importanti punti di riferimento. A 18 anni, si trasferisce a Roma, dove suona con alcuni tra i migliori musicisti della scena jazz capitolina. Dopo aver suonato nel Blue Mood Quartet, si sposta a Bologna per suonare al mitico “Cantina Bentivoglio”. E’ il musicista più giovane a calcare quel palco. A 24 anni, partecipa all’Eddie Lang Jazz Festival e raggiunge la finale. Un anno dopo decide di dare una svolta alla sua vita e si trasferisce a Bologna per studiare musicoterapia. Questa disciplina lo aiuta a comprendere alcuni parametri musicali che creano emozione: per lui, la musica serve, infatti, a comunicare emozioni e non si riduce a una dimostrazione di abilità tecnica. Tornato a casa, oltre alla sua attività di musicista che lo porta a collaborare con esponenti di riferimento del panorama jazzistico nazionale, lavora in un centro per l’obesità, fonda “Musica Mente”, associazione di musicoterapia che aiuta i bambini socialmente svantaggiati. La sua straordinaria qualità lo porta a diventare endorser di importanti marchi quali la Dv Mark, che produce amplificatori per chitarra e basso, e la D’Orazio, che produce corde. Nel 2014 inciso il suo primo album dal titolo Natale a modo mio. Nel 2015 presenta il suo progetto di musicoterapia all’expo di Milano. Nel 2017 è cantante e chitarrista nell’album “la chiave” di Franco del prete e i Sud express, collabora nei concerti con Tony Esposito e Ernesto Vitolo storici musicisti di Pino Daniele. Nel 2019 vince il terzo posto al festival di Napoli. Nel 2021 riceve il premio della critica al festival di Napoli. Dal 2012 Sally porta avanti il “Solo Project” che è davvero un progetto innovativo e particolare. Grazie a delle particolari corde, ideate da lui , Sally riesce ad ottenere dalla sua chitarra anche le sonorità di un vero e proprio basso che unite all’uso di 2 loop machines rendono la sua musica anche un vero e proprio spettacolo da guardare. Sally tesse la struttura ritmica percuotendo la chitarra e usando oggetti vari come spazzole e coltelli e forchette registrandolo in tempo reale sulla loop machines per poi aggiungerci la sua chitarra /basso preparata, sovrapponendo basso e armonia.
“Quanta strada” è il primo disco cantautorale di Sally Cangiano, chitarrista e cantante. Un viaggio di 12 brani in lingua napoletana che raccontano la vita interna, emozioni, incontri con altre anime a volte sofferenti. Un manifesto libero, quello di Sally, consapevole della strada percorsa, così come ha raccontato in un post sui suoi canali social:
“Mi sono preso la libertà di fare un disco dove la durata dei brani non è importante, non è assoggettata a logiche discografiche odierne. Mi sono preso la libertà di fare un disco dove si suona sul serio ed ogni strumento è stato suonato da musicisti fantastici che sono stati liberi di metterci la loro personalità, dove gli spazi strumentali hanno avuto la giusta importanza. Mi sono preso la libertà di cantare e suonare quello che ritenevo giusto nell’economia di un brano senza essere schiavo del fatto di essere un chitarrista e senza la paura di non essere un cantante.” Continua : “Mi sono preso la libertà di fare un disco che piacesse a me, perché se una cosa ti piace molto probabilmente piacerà anche alle altre persone che ci sentiranno la verità e la passione che ci hai messo”.
Ogni canzone racchiude in se una pausa, un tempo per poter riflettere, come le osservazioni sul mutare degli eventi in “ s’adda aspettà” dove le similitudini tra il tempo cronologico ed i tempi delle cose importanti della vita prendono corpo. Dalla struggente “Luna luna luna”, dove si invoca la luna affinché mostri la via giusta da seguire per giungere alla pace, passando dall’incontro con un sentimento forte come “ A Paura” che prende temporaneamente la forma di una persona, giusto per avere il tempo di raccontarsi. Si giunge a “Rosa”, donna con disturbi mentali che ci costringe a guardarla, a guardarci , a riflettere sui motivi di tale sofferenza. Incontri con uomini cattivi, sfruttatori ed egocentrici che prendono forma ne “ L’Omme ‘e niente” ed invece altri incontri con lavoratori sfruttati che decidono di ribellarsi in “ Scassa”. Una ballata d’amore come “Sette minuti” che scandisce i minuti della passione, delle aspettative, delle invettive verso questo sentimento forte e a volte distruttivo che trova l’infelice epilogo in “Accussì”, dove senza un motivo valido si prende atto della fine di un amore. Ma c’è bisogno ancora di andare anche se qualcuno di importante ci ha abbandonati ma con la consapevolezza che vive ancora in mezzo a noi in questo “Il viaggio”. Alla fine ci si rende conto di “Quanta strada” si sia fatta e quante scelte sbagliate abbiano sottolineato la nostra vita ma con un lieto fine. Una scanzonata “Canzone Facile”, ironica e irriverente, rimprovera il consumatore di musica medio colpevole di troppa leggerezza mentre l’unica cover, “Malasorte” materializza la visione tutta partenopea della sciagura che colpisce all’improvviso una persona. Etichetta e distribuzione: BOBO RECORDS
Come definiresti il tuo stile vocale?
Non ho mai pensato al mio stile vocale perché nella mia testa Io sono solo un chitarrista Ma se dovessi dare degli aggettivi alla mia vocalità La definirei ruvida ed essenziale.
In che modo la musica ti ha cambiato la vita?
La musica mi ha cambiato la vita perché è stata la mia ancora di salvezza quando da bambino soffrivo di una grave forma di obesità, quindi la musica è stata la valvola di sfogo di tutta la mia energia.
Cosa ne pensi del recente panorama musicale italiano?
Non sono colpito positivamente dal Panorama musicale italiano, sembra di sentire sempre la stessa canzone, è una musica per lo più senza contenuti, senza spunti riflessivi, fabbricata ad arte per il consumo immediato.
Progetti futuri?
Penso che il prossimo step sia quello di fare un disco dove raccolgo altre mie canzoni già pubblicate in passato ma in chiave acustica.