Stefania è nata nell’antica repubblica più piccola del mondo nel 1963 a San Marino. Fin da piccola, ho mostrato una spiccata inclinazione per l’arte, emergendo come una piccola artista all’età di dieci anni, con una gestualità vivace e una creatività inebriante che si dedicava alla pittura. Dopo aver conseguito il diploma come maestra d’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, ho proseguito la mia formazione specializzandomi in grafica. Tuttavia, per motivi personali, ho temporaneamente messo da parte la mia passione artistica. Solo di recente, ho ritrovato la mia voce creativa, intraprendendo un rinnovato viaggio attraverso la mia arte, che mi ha fatto sentire come rinata. La mia espressione artistica è un caleidoscopio di emozioni e vitalità, in cui riesco a bilanciare con maestria astrazione e figurazione. Le mie opere, caratterizzate da una gestualità fugace e accogliente, trascendono il semplice atto di dipingere, immergendo lo spettatore in forme concrete che sprigionano l’energia di una ricerca vibrante. Ogni opera è un incontro tra eleganza e impatto, un dialogo visivo che invita a esplorare la bellezza del mondo. I veri protagonisti delle mie tele sono i colori, vividi e luminosi: oro, argento, rame danzano sulla tela, dando vita a creazioni concepite nella gioia di vivere. Mi piace esplorare diversi generi, pur mantenendo sempre salda la mia identità artistica, anche quando mi dedico a repliche di opere d’autore. In alcune creazioni, il colore si distende generosamente, mentre in altre si addensa, trasformandosi in materia palpabile. I miei supporti sono variegati: tela, felpe e carta si animano di narrazioni che riflettono le mie emozioni, esperienze e riflessioni sulla famiglia e oltre. Le mie opere parlano di felicità, paura, assenza, amore puro e tormentato, affrontando temi personali e sociali che arricchiscono la mia arte. In ogni pennellata si riflette la bellezza e la dolcezza dell’esistenza, dando vita a un codice artistico in costante evoluzione, unico e grandioso. Dipingo perché i colori diventano le mie parole, narrando il mio stato d’animo con profondità e intensità. La mia arte è il mio modo di comunicare, un linguaggio che supera le barriere e invita a una connessione profonda con il mondo che mi circonda.
Cos’è per te l’arte?
L’arte, per me, è un rifugio. In un mondo spesso frenetico e caotico, trovo nella bellezza delle opere artistiche un luogo dove posso rifugiarmi e ritrovare me stessa. Ogni pennellata, ogni nota, ogni parola riesce a trasmettere emozioni profonde che mi avvolgono e mi offrono una sensazione di sicurezza.
Hai descritto i colori come le tue parole. C’è un colore in particolare che senti più vicino alla tua anima? Se sì, quale emozione rappresenta per te?
Il colore che più risuona con la mia anima è il nero, una tonalità che evoca in me sentimenti di paura, insicurezza e l’ignoto. È un colore che rappresenta le ombre della mia interiorità, al contrario il bianco porta con sé un senso di speranza e luce, come una porta aperta verso nuove possibilità e un futuro luminoso. Tuttavia c’è un colore che mi fa sentire particolarmente bene il porpora. Questa tonalità mi trasmette una sensazione di relax, bellezza e leggerezza. È come un profumo che riempie l’aria avvolgendomi in un abbraccio di tranquillità e armonia.
Nel tuo percorso artistico, c’è stata un’opera o un momento preciso che ti ha fatto sentire davvero ‘rinata’? Cosa ha significato per te?
È meraviglioso sentire come l’arte possa avere un impatto così profondo e trasformativo. L’opera “Somewhere” è stata un punto di svolta fondamentale nel mio viaggio. L’uso dei colori delle mani e delle dita per esprimere emozioni e liberarmi da quel periodo di confusione rappresenta per me una vera e propria rinascita. Ho scelto di mettere me stessa al primo posto di riconoscere il mio valore e di usare l’arte come mezzo di auto-espressione e guarigione. Questo è stato un passo coraggioso e significativo. Spesso, l’arte diventa una forma di terapia, un modo per esplorare le mie emozioni più profonde e per trovare chiarezza nei momenti di oscurità. Rinascere attraverso l’arte significa non solo riscoprire me stessa, ma anche abbracciare la mia vulnerabilità e trasformarla in qualcosa di bello e significativo. Questo processo può ispirare anche gli altri a intraprendere il proprio cammino di auto-scoperta e accettazione. È incredibile come un’opera possa rappresentare un momento così cruciale e liberatorio. Ora, questa esperienza ha un significato profondo per me e influisce notevolmente sul mio lavoro artistico attuale.
a tua gestualità sembra giocare un ruolo fondamentale nelle tue opere. Come nasce questo movimento sulla tela? Segui un’ispirazione del momento o pianifichi la composizione?
La mia gestualità gioca un ruolo fondamentale nelle mie opere. Le mie mani e le mie dita toccano i colori e il materiale, creando un contatto diretto e profondo con ciò che realizzo. Inizio sempre con un’idea, ma questa si elabora e si trasforma nel corso del lavoro. Mi siedo davanti alla tela o al legno e in quel momento una forte emozione prende vita. È un dialogo tra me e il materiale dove il movimento e la spontaneità si fondono con la pianificazione, dando vita a qualcosa di unico.
Hai ripreso a dipingere dopo una pausa. Cosa ti ha spinto a ritrovare la tua voce creativa? C’è stato un evento scatenante?
Ho ripreso a dipingere dopo una lunga pausa e mi sono chiesto cosa mi abbia spinto a ritrovare la mia voce creativa. In realtà, c’è stato un evento scatenante che ha cambiato tutto. La perdita di mio padre ha rappresentato un momento di grande introspezione per me, un’occasione per riconsiderare i miei sentimenti e il modo in cui li esprimo. Spesso eventi significativi come questo ci risvegliano un desiderio profondo di comunicare le nostre emozioni attraverso l’arte. Ho sentito la necessità di mettere su tela ciò che provavo e di elaborare il lutto e onorare la memoria di chi non c’è più. Inoltre con più tempo libero a disposizione ho trovato l’opportunità di riscoprire passioni dimenticate. La pittura è diventata un rifugio, un modo per sentirmi viva e connessa a me stessa e ai miei ricordi. Ogni pennellata è un passo verso la guarigione e una celebrazione della vita che continua.
metalli come oro, argento e rame hanno una presenza importante nei tuoi lavori. Hanno un significato simbolico particolare per te?
I metalli come oro, argento e rame sono spesso utilizzati in molte forme d’arte e design non solo per la loro bellezza estetica, ma anche per le loro proprietà fisiche e chimiche. Anche se io non attribuisco a loro un significato simbolico particolare, è interessante notare che in molte culture sono associati a valori come la ricchezza, la purezza e la durabilità.
Affronti temi personali e sociali nelle tue opere. C’è un tema che senti più urgente o significativo in questo momento della tua carriera?
Nelle mie opere affronto spesso temi personali e sociali, cercando di riflettere le complessità dell’esperienza umana. In questo momento della mia carriera, sento particolarmente urgente il tema della salute mentale e del benessere emotivo. Viviamo in un’epoca in cui le pressioni sociali, l’insicurezza economica e le crisi globali possono gravare pesantemente sulle nostre vite. La stigmatizzazione della salute mentale è ancora un problema significativo, e credo sia fondamentale dare voce a queste esperienze per promuovere una maggiore comprensione e supporto. Inoltre, mi interessa esplorare le dinamiche delle relazioni interpersonali e come queste siano influenzate dai contesti sociali e culturali. Ogni opera che creo cerca di catturare le sfumature di questi temi, mostrando sia i momenti belli che quelli difficili, perché entrambi fanno parte della vita. Riflettere su queste questioni attraverso la mia arte può aiutare a sensibilizzare il pubblico e a stimolare conversazioni significative.
Hai mai pensato di combinare la tua passione per la pittura con altre forme d’arte, come la scultura o l’installazione?
Credo che unire la pittura con altre espressioni artistiche possa essere un modo straordinario per amplificare l’emozione e l’impatto del mio lavoro. Ad esempio, potrei creare un’installazione che incorpora elementi pittorici, come dipinti murali che interagiscono con sculture tridimensionali. Questo tipo di fusione mi permetterebbe di coinvolgere lo spettatore su più livelli: visivo, tattile e persino uditivo, se decidessi di aggiungere suoni o altri elementi sensoriali. Potrei anche sperimentare con materiali diversi, come legno, metallo o tessuti, per aggiungere texture e profondità ai miei pezzi, l’importante è mantenere il mio obiettivo di emozionare chi mi guarda. Penso a quali emozioni voglio suscitare e come ogni forma d’arte può contribuire a quella narrazione. La chiave è trovare un equilibrio tra le diverse discipline, creando un’esperienza coesa e coinvolgente.
La tua formazione in grafica influisce ancora sul tuo stile pittorico? In che modo?
La mia formazione in grafica influisce ancora sul mio stile pittorico, e lo fa in vari modi. Anche se ho scelto di non seguire un approccio grafico nel mio lavoro, le tecniche di composizione che ho appreso, l’uso del colore e la comprensione della tipografia si riflettono nel mio approccio alla pittura. La mia capacità di lavorare con forme e spazi ha sicuramente un impatto su come costruisco le mie opere. Detto ciò, ho anche sviluppato uno stile che considero autonomo, distaccandomi dalle influenze grafiche. Ogni artista ha il proprio percorso e sebbene le esperienze passate possano lasciare un segno, cerco sempre di far prevalere la mia espressione personale e le mie scelte artistiche. La cosa importante per me è creare opere che rispecchiano la mia visione unica.
La scelta di supporti variegati come tela, carta e persino felpe sembra suggerire una volontà di portare l’arte nel quotidiano. Cosa ti ispira a sperimentare materiali così diversi?
La mia scelta di utilizzare supporti variegati come tela, carta e persino felpe è il risultato di una volontà di portare l’arte nel quotidiano e renderla accessibile a tutti. Sperimentare con materiali così diversi mi permette di esplorare nuove forme di espressione e comunicazione. Ogni supporto ha le sue peculiarità e caratteristiche che influenzano il messaggio delle mie opere. Inoltre, l’idea di “stupire” è un potente motore creativo per me: utilizzare materiali non convenzionali può sorprendere il pubblico e spingerlo a riflettere su come e dove si incontra l’arte. La fusione di elementi della vita quotidiana con l’arte crea una connessione più profonda, trasformando oggetti di uso comune in esperienze artistiche significative. La mia sperimentazione è quindi un modo per rompere le barriere tra l’arte e la vita, invitando le persone a scoprire la bellezza e la creatività nel quotidiano.
Come reagisci quando qualcuno interpreta le tue opere in modo diverso da come le avevi pensate? Questa diversità di interpretazione arricchisce la tua visione artistica?
Quando qualcuno interpreta le mie opere in modo diverso da come le avevo pensate, mi rendo conto che l’arte ha una vita propria. Le esperienze personali di ciascuno influenzano profondamente la percezione, e questo mi fa capire quanto sia importante che l’arte possa suscitare emozioni e riflessioni diverse in ognuno di noi. Questa diversità di interpretazione arricchisce la mia visione artistica, offrendomi nuove prospettive e spunti di riflessione. La bellezza dell’arte risiede proprio nella sua capacità di parlare a tutti, a volte in modi inaspettati.
Descriviti in tre colori.
Nero: rappresento la profondità e il mistero, evocando in me un senso di eleganza e introspezione. Sono come la notte, simbolo di infinite possibilità e segreti nascosti che attendo di scoprire. Bianco: simboleggio la purezza e la chiarezza, portando con me un senso di luce e armonia. Sono il colore della semplicità e della freschezza, che evoca in me un nuovo inizio e un’opportunità di crescita. Porpora: esprimo regalità e creatività, unendo la passione del rosso con la calma del blu. Questo colore mi richiama alla spiritualità e all’immaginazione, infondendomi un senso di meraviglia e originalità.











