VALERIE D’ANIELLO

VALERIE D’ANIELLO, artista pugliese nata e cresciuta nella provincia di Taranto dove mi sono diplomata presso il liceo artistico Lisippo. Ho sempre avuto l’inclinazione naturale alla pittura, lasciata per un decennio nel quale ho raccolto gli elementi per una ripresa colma di consapevolezza e avvenuta maturità. Amo definire il mio stile SURREALPOP, poiché elaboro pensieri attraverso immagini di oggetti di uso quotidiano trasfigurandoli con difetti e virtù umane. Ho fatto esperienze in campo artistico sia a livello locale che internazionale, vincendo nel 2022 il primo premio alla prestigiosa fiera d’arte del Carrousel du Louvre nella splendida cornice di Parigi. Ho prestato un’opera alla copertina di un romanzo, ricevuto una copertina sulla rivista fittizia THE PUGLIESER e partecipato a diversi concorsi e collettive con risultati sempre molto soddisfacenti e speciali menzioni. Mi definisco una ricercatrice instancabile. L’arte è il mio canale comunicativo, la mia forma di libertà.

Quando e come è iniziata la tua carriera di artista?

Ho cominciato ad immergermi in questa carriera nel 2018, partecipando ad una collettiva con i primi lavori realizzati con la mia tecnica personale.

Qual è stata la tua formazione?

Mi sono formata al liceo artistico di Taranto, ma attribuisco gran parte del mio bagaglio ai miei interessi e alla mia curiosità che spaziano in tutti gli ambiti dell’ arte e quindi un linguaggio plurale e trasversale.

Qual è il tuo processo creativo quando inizi un nuovo lavoro?

Il processo creativo di ogni opera non segue sempre lo stesso percorso, poiché nasce veramente da una scintilla, che talvolta è un pensiero, talvolta un’immagine, talaltra un’intuizione oppure semplicemente da una semplice parola o da un nuovo luogo.

Quali sono i temi o le emozioni che cerchi di trasmettere attraverso le tue opere?

Prevalentemente nei miei lavori tendo a parlare di donne e di quelle sfere sensibili che tendono alla poesia e si allontanano dalla carnalità, spesso utilizzando il paradosso.

Quali sono le tue tecniche preferite? E i materiali?

La mia tecnica preferita è sicuramente la pittura acrilica, brillante e immediata, su supporti di cartone, spesso di riciclo che i corniciai usualmente utilizzano per chiudere i quadri.

Come scegli i soggetti dei tuoi dipinti e cosa ti ispira a crearli?

Anche questa retrospettiva fa parte del mio personale punto di vista. I soggetti dei miei lavori sono di solito legati alla gestualità oppure oggetti di uso comune che chiedono di interpretare un pensiero. Per molto tempo il mio soggetto sono state le scarpe, adesso spazio con il resto del guardaroba e con la gestualità delle mani.

Qual è stata la tua opera più significativa o memorabile e perché?

Non so dire quale sia la mia opera più significativa, come pagine di un diario, sono tutte importanti allo stesso modo, però probabilmente tendo a preferire quelle autobiografiche e quasi sempre la mia preferita è sempre l’ultima che realizzo.

Come affronti il blocco creativo o la mancanza di ispirazione?

Il blocco creativo è frequente, e proprio la frequenza l’ha reso parte integrante del flusso stesso. Lo affronto in attesa di schiarita. Come un momento passeggero, aspetto pazientemente che passi, fiduciosa nelle mie rinascite.

Come promuovi il tuo lavoro?

La promozione del mio lavoro è affidata al social. È un canale che mi aiuta molto ad arrivare ad una community che nel tempo si è consolidata ed è cresciuta.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Non ho progetti futuri, ho imparato ad essere nel qui e ora, il futuro per me non è un’aspettativa, ma la costruzione che avviene nel presente. Ho sicuramente dei sogni, e li accarezzo lavorando.

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