Vincenzo è un artista emergente che esplora l’arte astratta attraverso una gestualità pittorica intensa e personale, guidata dalle sue emozioni e dalle esperienze quotidiane. La sua ricerca artistica si basa sull’idea che la pittura sia un linguaggio istintivo, capace di trasformare le sensazioni più intime in esplosioni di colore e movimento sulla tela. Attraverso pennellate decise, stratificazioni materiche e contrasti cromatici, Vincenzo costruisce opere che vanno oltre la semplice rappresentazione visiva, cercando di evocare stati d’animo e vibrazioni interiori. Ogni quadro nasce da un dialogo profondo tra l’artista e il suo mondo interiore, un processo in cui l’energia del momento prende forma in composizioni dinamiche e coinvolgenti. Il suo lavoro invita lo spettatore a immergersi in un universo sensoriale dove l’interpretazione diventa un viaggio condiviso. Ogni osservatore è libero di dare un significato personale alle opere, lasciandosi trasportare dalle emozioni che emergono dalla loro contemplazione. Per Vincenzo, l’arte è un’esperienza viva, un ponte tra il visibile e l’invisibile, tra il caos e l’armonia, tra il gesto istintivo e la riflessione profonda. Con una produzione in continua evoluzione, Vincenzo Saccotelli continua a sperimentare nuove tecniche e materiali, ampliando i confini della sua espressione artistica. Il suo percorso è caratterizzato da una costante ricerca di autenticità e dalla volontà di trasmettere attraverso la pittura la complessità e la bellezza delle emozioni umane. Ha partecipato a diverse esposizioni, esplorando nuovi modi di connettersi con il pubblico attraverso le piattaforme online. Ogni opera di Vincenzo è un frammento della sua visione artistica, un invito a esplorare il potere del colore e del gesto come strumenti di comunicazione universale. Con una poetica basata sull’intensità espressiva e sull’immediatezza del segno, il suo obiettivo è quello di trasmettere autenticità e stimolare il dialogo tra l’arte e l’emozione umana.
Cos’è per te l’arte?
L’arte è un linguaggio senza pelle, un modo per andare oltre la superficie e toccare l’essenza delle cose. È un viaggio, una ricerca continua, un dialogo tra emozione e materia.
Quali sono le principali fonti di ispirazione per la tua arte astratta? Ci sono artisti o movimenti che hanno influenzato il tuo percorso?
L’ispirazione nasce dall’istinto e dall’esperienza diretta con la materia. Non seguo dogmi precisi, ma mi sento vicino alla potenza espressiva dell’arte informale, all’energia del gesto di artisti come Pollock, alla profondità materica di Burri e alla forza dinamica di Emilio Vedova. Anche il viaggio, il movimento e l’imprevedibilità della strada influenzano il mio sguardo e il mio modo di creare.
Come nasce una tua opera? Parti da un’emozione specifica o lasci che il gesto pittorico guidi il processo?
Ogni opera è un equilibrio tra intenzione e casualità. A volte parto da un’emozione precisa, altre volte è il gesto che prende il controllo e guida la composizione. La serie Senza Pelle, ad esempio, nasce dal bisogno di esprimere qualcosa di crudo, di viscerale, senza filtri.
La materia e il colore sembrano avere un ruolo centrale nel tuo lavoro. Come scegli le combinazioni cromatiche e i materiali da utilizzare?
Il colore è emozione pura, e lo scelgo in base a quello che voglio trasmettere. Prediligo contrasti forti, texture marcate e materiali che aggiungano profondità alla superficie. A volte i materiali stessi mi suggeriscono la direzione da prendere.
Cosa speri che il pubblico percepisca osservando le tue opere? Hai mai ricevuto interpretazioni che ti hanno sorpreso?
Spero che chi osserva le mie opere senta qualcosa di vero, di autentico, anche se diverso da ciò che avevo in mente. L’arte astratta vive di interpretazioni soggettive, e spesso le letture degli altri mi sorprendono, rivelandomi aspetti del mio lavoro che non avevo nemmeno considerato.
Hai sperimentato tecniche digitali o altre forme d’arte oltre alla pittura? Se sì, come si integrano nel tuo linguaggio espressivo?
Sì, mi piace esplorare il digitale, soprattutto per la promozione e la presentazione delle mie opere online. La tecnologia può amplificare il messaggio dell’arte, senza sostituire il contatto fisico con la materia.
C’è un’opera che senti particolarmente significativa nel tuo percorso artistico? Se sì, perché?
Ogni opera rappresenta un frammento di percorso, ma Senza Pelle è sicuramente una delle serie più rappresentative del mio modo di vedere l’arte. È un lavoro che parla di vulnerabilità e di forza allo stesso tempo.
L’arte astratta può essere interpretata in modi molto soggettivi. Quanto è importante per te il dialogo con il pubblico rispetto alla tua intenzione originaria?
Il dialogo è fondamentale. L’arte non esiste solo nella mente dell’artista, ma vive negli occhi di chi la guarda. Non impongo significati fissi, mi piace che ogni spettatore trovi la propria connessione con l’opera.
In che modo l’ambiente e le esperienze personali influenzano il tuo processo creativo?
Il viaggio e il movimento sono elementi chiave del mio lavoro. Vivere in un camper mi permette di assorbire paesaggi, atmosfere e suggestioni sempre nuove. Ogni luogo lascia un’impronta nelle mie opere, anche in modo inconsapevole.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai in programma nuove esposizioni o collaborazioni?
Mi sto concentrando sulla vendita delle mie opere online, specialmente su Instagram e TikTok, e sto lavorando per ampliare il mio pubblico. Mi interessa anche il marketing artistico per far conoscere il mio lavoro a nuovi collezionisti.
Come vedi l’evoluzione della tua arte nel tempo? C’è un aspetto del tuo stile che senti in costante trasformazione?
L’evoluzione è inevitabile. Sto esplorando nuove tecniche e modi di esprimermi, ma la ricerca della materia e del gesto autentico rimane il filo conduttore. Credo che il mio stile continuerà a trasformarsi con me.
Descriviti in tre colori.
Rosso, per l’energia e la passione. Nero, per la profondità e il mistero. Bianco, per il silenzio e le possibilità infinite.


